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Scoppia la “bomba” del buon pescato: 67.000 euro ai dipendenti comunali?

ISCHIA – E’ una vera e propria bomba, che se confermata – e l’impressione è che i presupposti ci siano davvero tutti – certamente getterebbe un’altra “macchia” (e di quelle che non vanno via col detersivo…) sull’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giosi Ferrandino, che si sarebbe reso artefice di una clamorosa e chissà quanto giustificata “menata di confetti” che ha lasciato diversi addetti ai lavori esterrefatti e che non mancherà di suscitare l’ennesimo vespaio di polemiche, discussioni e naturalmente anche iniziative di natura giudiziaria presso gli organi competenti.

Questa volta nel mirino finisce – ed in maniera del tutto rocambolesca, come spiegheremo tra poco, la Festa del Buon Pescato, promossa dal Gac e che nelle due isole del Golfo di Napoli ha visto il Comune di Ischia vestire i panni di ente capofila, e che peraltro si è conclusa proprio ieri sera in Piazza Antica Reggia con l’apprezzato concerto di Eddy Napoli. Il problema di fondo è che questa festa potrebbe rivelarsi clamorosamente tale più per i dipendenti ed il personale in forza al palazzo municipale di via Iasolino che non per tutti i reali attori della manifestazione. Secondo quanto trapela – complice anche una “carta” interna ballerina che è subito finita nelle mani di qualche addetto ai lavori – pare che sia stata stanziata una somma di denaro pari a 67.000 euro che dovrebbe essere divisa tra il personale comunale che a suo modo ha dato una mano alla realizzazione della manifestazione. I beneficiati di questa somma decisamente ingente sarebbero, stando a quanto si legge in questo documento, Francesco Fermo, Emilia Buono, Anna Fermo, Gianluigi De Siano, Giovan Giuseppe Conte, Michele Mancusi, Gennaro Mazzella e Raffaele Mazzella, che percepirebbero importi singoli che varierebbero da un minimo di 1.200 ad un massimo addirittura di 15.000 euro. E la cui metà, per la cronaca, dovrebbe essere liquidata già nella prossima busta paga a titolo di acconto.

C’è però un giallo: pare esistano già delle determine al cui interno non sarebbero presenti tutti i nominativi sopra citati. E non è tutto, se queste determine sono di fatto già state “evase” non si capisce come mai non siano presenti all’albo pretorio comunale, soprattutto nella sua versione on line. Il che non fa altro che alimentare ulteriori sospetti, perché in casi del genere è facile immaginare che la cosa sia stata lasciata volutamente lontano dai riflettori, dal momento che atti del genere – una volta alla portata di tutti – avrebbero inevitabilmente causato uno tsunami. Ma è chiaro che la vicenda presenta profili quantomeno di opportunità da rendere impossibile il fatto che partiranno denunce ed esposti specialmente da parte dei consiglieri di minoranza.

 

 

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