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Scrutatori col manuale Cencelli, tensioni in municipio ad Ischia

DI GAETANO FERRANDINO

ISCHIA – Che siano ormai una barca “sciarmata”, non ci sono assolutamente dubbi. E sul fatto che abbiano a cuore tutto fuorché le sorti del paese non lo si nota soltanto dalla maniera a dir poco approssimativa con la quale lo amministrano, ma anche da come ormai – anche in vista delle prossime elezioni amministrative, in programma nella primavera del 2017 – attori protagonisti e non della vita politica ischitana si dedichino soltanto ad operazioni di clientelismo più o meno di livello, nel tentativo di provare ad accaparrarsi voti e consensi. Insomma, ogni occasione è buona e siccome la torta non è più quella dei tempi andati allora ci si accapiglia per ogni minima opportunità. E quella della consultazione referendaria in programma il 4 dicembre è una di quelle “polpette” appetitose, da non perdere assolutamente. Ci sono gli scrutatori da piazzare nei vari seggi, vuoi mettere? Comunque c’è da lavorare e da far guadagnare qualche soldino a qualcuno, ed evidentemente di questi tempi l’offerta viene ritenuta allettante sia da chi la propone che da chi la riceve. Non chiamatelo voto di scambio, ci mancherebbe altro, ma alla fin fine le intenzioni sono quelle, per quanto non dichiarate.

Insomma, ecco che nel palazzo municipale di via Iasolino si arriva al momento del redde rationem per la composizione del puzzle. Nonostante i tanti proclami su Facebook di amministratori solerti e integerrimi, non pensate che in onore alla trasparenza si sia pensato di procedere ad un sorteggio, magari anche in pubblica piazza. Macché, manuale Cencelli alla mano e via. Attenzione, però, stavolta le cose vanno fatte per bene, nel senso che bisogna evitare proteste, malumori e lamentele. E così, secondo gli spifferi che arrivano dal municipio, si sarebbe scelta la strada migliore (o peggiore, naturalmente dipende dai punti di vista). Per tenere buoni tutti, si sarebbe scelto un principio di ripartizione decisamente singolare: un terzo dei prescelti alla maggioranza, un terzo alla minoranza ed un terzo ai cosiddetti indipendenti. E’ chiaro che per ovvi motivi l’ultima categoria si è trovata ad essere privilegiata. Ed in particolare, il consigliere Luigi Giorgio Balestrieri, assecondando la logica e da navigato filibustiere, è riuscito ad ottenere più nomine degli altri. La cosa, naturalmente, non è piaciuta a tanti ma soprattutto ha mandato su tutte le furie l’assessore Pasqualino Migliaccio, che proprio non l’ha digerita. Durante questa benedetta riunione, come ci hanno riferito alcuni dei presenti, tra i due sono volate parole grosse, e gli animi si sono esacerbati al punto tale che si è sfociati anche nelle offese personali. Un vero e proprio teatrino di cui francamente era il caso di fare a meno, con Balestrieri che non ha retto più e di punto in bianco ha abbandonato la sala sbattendo la porta ed allontanandosi, pare profondamente indignato per quanto gli era stato vomitato addosso.  Insomma, alla faccia del bene del paese. E’ vero che lo slogan di questa maggioranza sembra essere diventato “Più pilu per tutti”, ma in casi del genere bisogna pur considerare che non si poteva pensare di far contenti tutti.

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