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Choc a Barano, in quattro segregati in una stanza “lager”

DI GAETANO FERRANDINO

BARANO – E’ una vicenda a dir poco choccante, spaventosa. I cui risvolti, purtroppo, potrebbero finire con l’avere conseguenze devastanti non soltanto per qualche soggetto ma anche per l’immagine della nostra isola. L’impressione, infatti, è che se dovessero arrivare provvedimenti da parte della magistratura, la storia che ci apprestiamo a raccontarvi potrebbe varcare in brevissimo tempo i ristretti confini della nostra isola e conquistare diverse “prime pagine”. E’ successo tutto ieri, o almeno ieri si è consumato il grosso di una brutta faccenda che avrà inevitabilmente strascichi. Location e teatro degli eventi il Comune di Barano e nello specifico la zona di via Regina Elena. Sul posto insiste un’abitazione dove sono attualmente in corso dei lavori di ristrutturazione, una casa che però era abitata da alcune persone. Le opere di restyling, anche guardando dall’esterno, sembravano interessare l’intero corpo dell’immobile, eccezion fatta per una stanza caratterizzata dall’assenza di porte, finestre e di conseguenza vetri.

Qualcosa, in questo contesto apparentemente tranquillo, non deve aver quadrato a qualcuno e qui non possiamo essere più precisi: insomma, difficile capire chi ha messo sul “chi va là” le autorità competenti e soprattutto per quale motivo o sulla scorta di quale sospetto lo abbia fatto. Il risultato, in ogni caso, è stato che nella mattinata di ieri – secondo una ricostruzione dei fatti in ogni caso non ufficiale – si siano portati gli uomini del comando di polizia municipale unitamente a personale dell’ufficio tecnico. Sembra però che ai vigili urbani, pur essendo pubblici ufficiali a tutti gli effetti, sia stato negato l’accesso all’abitazione per un normale controllo. Un atteggiamento, quello dei proprietari o di chi comunque si trovava in quel momento sul posto per seguire i lavori, che ha insospettito non poco i pizzardoni. A quel punto, in ogni caso, visto l’atteggiamento poco collaborativo dei propri interlocutori, veniva chiesto l’intervento dei carabinieri della Stazione di Barano, guidati dal maresciallo Gennaro Bonavoglia.

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