CRONACA

Scuola e Piano Estate 2021, la Barbieri: «Si recuperi la socialità, non le competenze»

Per tutti è «impensabile tenere docenti e studenti in classe nei mesi estivi» ma con attività di socialità «si può fare»

C’è chi ha accolto la proposta del ministro all’iuatrizione Patrizio Bianchi come un’opportunità da cogliere e chi la boccia. Parliano del Piano per l’estate da 510 milioni di euro per consentire a studentesse e studenti di recuperare socialità e rafforzare gli apprendimenti, usufruendo di laboratori per il potenziamento delle competenze, di attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla sostenibilità, sulla tutela ambientale. Il piano è stato messo a punto dal Ministero dell’Istruzione, guidato dal Ministro Patrizio Bianchi, con l’obiettivo di utilizzare i mesi estivi per costruire un ponte verso il prossimo anno scolastico, attraverso un’offerta che rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nel periodo della pandemia, ma che intende anche valorizzare le buone pratiche e le esperienze innovative nate proprio durante l’emergenza. Le attività saranno complementari e integrate con quelle organizzate dagli Enti locali. Le risorse saranno dedicate soprattutto alle aree più fragili del Paese, in particolare del Sud. «La scuola non si è mai fermata durante tutta la pandemia. È rimasta sempre in contatto con le nostre ragazze e i nostri ragazzi», sottolinea il Ministro Patrizio Bianchi. «L’emergenza sanitaria ha inevitabilmente accentuato problematiche preesistenti, ha evidenziato le diseguaglianze e accresciuto le fragilità. Per questo abbiamo voluto un Piano di accompagnamento, un ponte tra quest’anno e il prossimo, un’occasione che consenta a bambini e ragazzi di rafforzare gli apprendimenti e recuperare la socialità».Prosegue il Ministro: «Utilizzeremo questo periodo estivo per costruire un nuovo inizio. Riporteremo la scuola al centro della comunità, creando spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni. Stiamo lavorando insieme ai territori, alle associazioni, promuovendo i Patti educativi di comunità. Stiamo attivando un percorso di trasformazione ed evoluzione del nostro sistema di Istruzione, per dare vita ad una scuola più accogliente, inclusiva, basata su apprendimenti personalizzati, parte integrante del tessuto sociale e territoriale. Una scuola ‘affettuosa’, che sappia stare al fianco dei nostri bambini e ragazzi, che, partendo dai più fragili, sia punto di riferimento per tutta la comunità e le famiglie». La nota informativa del ministero dell’Istruzione è arrivata nelle caselle mail dei dirigenti scolastici solo martedì sera. E tra tracciamento epidemiologico, organizzazione di ritorno in dad ed adempimenti vari, solo qualcuno è riuscito ad approfondire l’argomento.

«Un piano che necessita di un approndimento», ha detto la dirigente scolastica del Liceo Ischia Assunta Barbieri. «Se c’è la possibilità di fare attività all’aria aperta con tutti i ragazzi, coinvolgendo esperti esterni, allora è possibile», spiega la dirigente che non oppone un netto rifiuto. «A priori non dico di no», incalza. Dal mondo dei docenti, invece, arriva un secco no. «Non bisogna dire tutti no. È necessario fare un approndimento e capire se questo piano può rappresentare un’opportunità per la scuola e per gli studenti», spiega ancora la preside che pensa alle attività da svolgere all’aperto e non solo. «Si può pensare anche a dei corsi per la preparazione ai test universitari d’ingresso per i ragazzi in uscita».  Però c’è un concetto che è bene chiarire: «La scuola, malgrado la pandemia, non ha mai chiuso. Non bisogna fare lezioni in estate. È impensabile», spiega. La preside del Liceo Ischia ha coinvolto i rappresentati d’istituto anche per capire il loro interesse. «Non dobbiamo fare un recupero delle competenze, ma un recupero della socialità. La scuola non si è mai fermata. Abbiamo cambiato la modalità, cioè dalla presenza alla distanza, ma lezione è sempre stata fatta». E chiosa: «Se noi riusciamo a creare dei percorsi all’aria aperta che posano coinvoleger i ragazzi e pensare al recupero della socialità persa, allora sì, sono d’accordo». Dal piano diffuso dal ministero dell’Istruzione, in ogni caso, si parla di un piano articolato in tre fasi. La prima fase dedicata al potenziamento degli apprendimenti (a giugno). Luglio ed agosto, poi, sono dedicati alla dase due, ovvero al recupero della socialità ed infine a settembre la terza fase è dedicata all’accoglienza alla vigilia dell’avvio del prossimo anno scolastico.

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