Scuola, la dura vita dei pendolari
Pendolarismo e insegnanti, restano diversi i problemi e le anomalie sul territorio isolano dove si avverte sempre più in maniera evidente la necessità di “sincronismo” tra i collegamenti marittimi e quelli terrestri
Le quotidiane traversie, i problemi e i gravi difficolta dei trasporti e la vita difficile riservata ai pendolari dell’istruzione sono ormai tema di dibattito e di discussione anche istituzionale sulle nostre isole. Servono collegamenti, mezzi di trasporto e programmazione anche per andare incontro alle esigenze del pendolarismo. È ora che anche la politica cominci ad averne contezza per assumere i dovuti provvedimenti. Come vi raccontiamo da diverse settimane, traghetti, aliscafi e bus senza coincidenze, di fatto riservano al mondo della “scuola” ed ai suoi attori principali insidie, problemi di trasporto e collegamento e dunque anche una vita usurante più che in altre realtà.L’intermodalità resta una chimera su un territorio senza infrastrutture e piani strategici. Così in una isola che vive di turismo pensare al quotidiano ed ai lavoratori è quasi una estemporanea previsione. Con il nodo dei collegamenti marittimi, adesso è il tempo di portare all’attenzione la questione dei trasporti terrestri. A farlo ancora una volta sono gli insegnanti pendolari per stigmatizzare la difficoltà di viaggiare non solo via mare, ma anche via terra. Oggi il mondo dei pendolari della scuola chiede mezzi di trasporti, orarie e previsioni, anche con taxi e trasporti alternativi, che consentano di raggiungere il luogo di lavoro degnamente e con costi economici non troppo esosi. Sono state in tal senso annunciate nuove iniziative per garantire anche un servizio terrestre degno dopo il trasporto via mare e che entrambe siano connessi con coincidenze e d orari che consentano l’interscambio.
In un caso su dieci bus così come mezzi di navigazione non sono efficienti per garantire gli spostamenti e vivere fuori sede è antieconomico. In particolare, in territorio dove tutto è rivolto ed indirizzato all’utenza turistica. Oggi il mondo della scuola chiede servi ad hoc anche via terra. Ovvero Taxi a costi urbani, servizi con cooperative taxi e se possibile anche un intervento di EAV, la compagnia del serviziopubblici per garantire orari e coincidenze degne con ingresso ed uscita dalla scuola. Trasporti marittimi VS trasporti terrestri? Facciamo il punto ancora una volta con Vanna Palladino: «I taxi ci applicano le tariffe quotidiane, che differiscono da comune a comune, imposte dal servizio quotidiano in ordine al turismo”.
Per muoversi nel Comune di Ischia ad esempio (stesso comune) si pagano dai 15 ai 20 euro! “I taxi vanno a importi stabiliti nel piano tariffario”. Cifre di trasporto terrestre che non sono sconosciute e si riferiscono alle località da raggiungere: il quoto più alto è quello dei comuni più lontani dal porto di Ischia quali Forio, Panza, Serrara che arrivano fino a 40 euro-spiega Vanna Palladino, portavoce degli insegnanti Pendolari di Ischia e Procida-Chiediamo: “un docente può pagare 40 euro al giorno per raggiungere Panza?” Considerato che per 5 giorni a settimana prendiamo il taxi e moltiplicato per un mese si arrivano a cifre considerevoli che noi, comunque, non abbiamo modo di recuperare in alcun modo, né scaricare. Per noi che combattiamo quotidianamente con i bilanci familiari e la necessità di viaggi marittimi e accomodation , si tratta senza dubbio di “cifroni” mensili senza remissioni che possono rivelarsi troppo pesanti – conclude la Palladino – che poi annuncia – Ove esista stiamo pensando di rivolgerci alla Cooperativa Taxi e poi procedere con specifiche richieste con l’EAVBUS ad Ischia che ci garantiscano il trasporto agevolato e l’ingresso e l’uscita da scuola per poter raggiungere i porti ed i collegamenti marittimi- conclude la Palladino che poi annuncia-Abbiamo bisogno di servizi ed assistenza che ci consentano di raggiungere e andare via dal posto di lavoro. Così è troppo usurante e ne va del nostro lavoro: stiamo predisponendo e prevedendo le nuove richieste e la prossima verterà sul trasporto terrestre”.
Chiediamo un trasporto su gomme “calmierato” con quote eque, suddivise per dieci/undici mesi all’anno (un guadagno fisso e certo in periodi di non lavoro) e degli orari autobus non tagliati e/o soppressi per la stagione invernale (come succede per le tratte più lontane – vedi Forio e Panza). Noi docenti rappresentiamo un “turismo scolastico” che l’isola di Ischia gode per 10/11 mesi all’anno e chiediamo agevolazioni e incontri con persone preposte». Insomma, la questione dei trasporti e dei collegamenti anche terrestri a breve sarà motivo di nuove sollecitazioni e richieste ufficiali ai decisori istituzionale e alle varie categorie dai TAXI ad EAV.Sono in corso di stesura, infatti, le richieste specifiche epuntuali tese a garantire un collegamento a prezzi adeguati ai lavoratori, agli insegnati, ma anche a tutti gli operatori che quotidianamente affrontano le trasferte per recarsi nei luoghi di lavoro, a scuola.