CRONACA

Lacco Ameno, la sconfitta di De Siano e la doppia vittoria di Pascale

A livello politico-amministrativo il fatto più rilevante del 2020 isolano è senza dubbio l’elezione di Giacomo Pascale a sindaco di Lacco Ameno. L’anno era iniziato con la discesa in campo del senatore Domenico De Siano, proprio a inizio gennaio, a due mesi di distanza dalla sfiducia che aveva segnato la fine anticipata della prima esperienza amministrativa capeggiata dal barone: un’armata, quella del parlamentare azzurro, che già sembrava imbattibile prima ancora di mettere le ruote a terra. La riunione sotto le stesse insegne di grandi elettori quali Carmine Monti, Agostino Polito, Aniello Silvio, sembrava una garanzia di successo per le elezioni che inizialmente si sarebbero dovute svolgere in primavera. Il Covid ovviamente ha procrastinato tutto, così all’ombra del Fungo si è vissuta una inedita campagna elettorale estiva, iniziata dopo ferragosto e conclusasi il primo giorno d’autunno con il clamoroso scrutinio che sulle prime sembrò assegnare un’altrettanto clamorosa vittoria al fotofinish per Pascale, e poi un incredibile pareggio. A inizio ottobre il ballottaggio e la larga conferma di consenso per il “barone”, che un anno dopo è così tornato a reggere il Comune di Lacco Ameno, stavolta senza la “tutela” di De Siano, il quale però non si è arreso, ed è ricorso al Tar per vedersi riconosciuta la vittoria contestando la valutazione di alcune schede elettorali. La magistratura amministrativa, tuttavia, ha rigettato il ricorso, accogliendo anzi quello incidentale di Pascale, e stabilendo addirittura la vittoria di quest’ultimo al primo turno con uno scarto di tre voti. La partita giudiziaria si sposterà al Consiglio di Stato, ma il dato politico che resta è l’inaspettata affermazione elettorale di Pascale, che a dispetto di quasi tutti i pronostici è riuscito nell’impresa di riconfermarsi. Uno dei pochi a credere nella rielezione del barone era stato il sindaco di Forio, Francesco Del Deo: i due vengono ormai ritenuti da più parti come uniti dal classico “patto d’acciaio”. Di certo, l’esito elettorale lacchese ha mutato i rapporti di forza isolani, dopo l’ultraventennale prevalenza del senatore nel paese del Fungo.

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