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Scuole, arrivano le “fasce colorate”: l’isola è salva

I dettagli del report dell’Unità di Crisi inviato a sindaci e prefetti, ma Ischia ha una situazione epidemiologica che non prevede alcuna chiusura dei plessi

Le scuole presenti sul territorio dell’isola di Ischia resteranno aperte. Il dato lo si evince dal report realizzato dall’Unità di Crisi della regione Campania, sulla base del quale, nei giorni scorsi, il governatore Vincenzo De Luca aveva rinviato su sindaci e prefetti la decisione di intervenire sulle scuole. E così anche in Campania arrivano le fasce colorate per decidere se e dove disporre la chiusura delle strutture scolastiche, con la contestuale sospensione della didattica in presenza ed il passaggio alla didattica a distanza.

Il nuovo sistema dei colori della Campania

Stando ai dati contenuti nel documento redatto dall’Unità di Crisi della regione Campania le scuole isolane sono salve. Si continuerà, quindi, con la didattica in presenza seppur, almeno per le scuole superiori, al 50%. D’altronde anche l’Asl Napoli 2 Nord nei giorni scorsi ha definito Ischia come ‘zona verde’ ovvero con un basso numero di contagi

Sì, ma come? È la domanda che un po’ tutti si sono posti ed a cui ha dato risposta proprio l’Unità di Crisi, creando un sistema di ‘alert’ e la contestuale divisione in fasce dei singoli comuni. In base allo schema da tenere in considerazione, in evidenza di un contagio all’interno di una classe bisogna effettuare analisi anche su classi collegate. Nel caso in cui vi siano due o più casi anche in altre classi, l’Unità di Crisi suggerisce di chiudere la scuola ed effettuare uno screening totale. Se i positivi dovessero essere evidenziati in più scuole, allora l’indicazione è quella di sospendere tutte le scuole nella città in considerazione.

 «Le fasce di colore – spiegano dall’Unità di Crisi – indicano la gravità di estensione del fenomeno nell’ambito del setting per singola fascia di età nel caso delle scuole. Verde è caratterizzato da 1 solo setting nella realtà integrata (ad esempio 1 classe per singolo istituto); Arancione 2 o più classi che comporta chiusura istituto; Rosso 2 o più scuole caratterizzate da casi secondo valutazione rispetto ad indicatore. I dati per tale valutazione saranno disponibili sulla base di quanto operato dalle Asl in termini di prevenzione territoriale, nonché sulla base degli andamenti per fascia di età riportati mediante piattaforma Sinfonia».

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Le scuole sull’isola

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Stando ai dati contenuti nel documento redatto dall’Unità di Crisi della regione Campania le scuole isolane sono salve. Si continuerà, quindi, con la didattica in presenza seppur, almeno per le scuole superiori, al 50%. D’altronde anche l’Asl Napoli 2 Nord nei giorni scorsi ha definito Ischia come ‘zona verde’ ovvero con un basso numero di contagi. Il report dell’Unità di crisi non affronta solo la questione scuole.

L’Unità di crisi lancia l’allarme: «Se le misure di contenimento del Covid-19 resteranno queste attuali, la Campania si troverà nel mese di marzo con una nuova accelerata dei contagi e con un nuovo stress del sistema ospedaliero conseguente l’aumento di ricoveri in terapia intensiva e in degenza ordinaria» 

L’allarme: se continua così, a marzo 2021 impennata di casi

Se le misure di contenimento del Covid-19 resteranno queste attuali, la Campania si troverà nel mese di marzo con una nuova accelerata dei contagi e con un nuovo stress del sistema ospedaliero conseguente l’aumento di ricoveri in terapia intensiva e in degenza ordinaria. L’Unità di crisi della Regione ha reso nota la sua curva di previsione sugli infetti e sugli ospedalizzati per le settimane a venire. «Se andiamo avanti così – dice la task force di infettivologi ed epidemiologi – a marzo 2021 avremo in Campania un picco di contagi che si tradurrà con un aumento di pazienti ospedalizzati in terapia intensiva respiratoria e nelle degenze. La previsione sull’andamento dei casi in Campania con le attuali misure di contenimento, un modello matematico che si basa sui dati day by day raccolti dalla Regione, è chiara: dopo lo choc iniziale in primavera, il lockdown, il calo dei contagi in estate e poi il picco autunnale (la ‘seconda ondata’) a fine 2020 avevamo avuto un rallentamento dei casi che ora iniziano a risalire in maniera inesorabile».

In base allo schema da tenere in considerazione, in evidenza di un contagio all’interno di una classe bisogna effettuare analisi anche su classi collegate. Nel caso in cui vi siano due o più casi anche in altre classi, l’Unità di Crisi suggerisce di chiudere la scuola ed effettuare uno screening totale

Le soluzioni proposte

«I dati sino ad ora riportati, con le relative misure di contenimento messe in campo dalla Regione Campania mediante le ordinanze restrittive, dimostrano chiaramente come una strategia preventiva, e quindi di analisi previsionale basata su molteplici misure tra cui la didattica non in presenza diversificata per fasce di età risulti fondamentale e abbia avuto un significativo impatto in termini di diminuzione non solo sui casi positivi nella fascia di età scolare, ma anche sui soggetti adulti. Le misure poste in essere hanno determinato nell’immediato, dopo una seconda ondata di COVID19, il contenimento dell’infezione con riduzione della crescita esponenziale e la riduzione della diffusione dell’infezione tra categorie fragili quali anziani over 60 che risultano i più suscettibili di peggioramento di condizione clinica e prognosi infausta». Per questo secondo l’Unità di Crisi «Alla luce della tendenza dei contagi che attualmente si va delineando all’esito della riapertura delle attività in presenza, nonché dell’incremento di richiesta di posti letto in regime ordinario e, soprattutto, in terapia intensiva della attuale campagna vaccinale per COVID19 – anche alla luce di non rari casi di infezioni intercorrenti tra prima e seconda dose vaccinale, che testimoniano la diffusività del virus (fonte: rete farmacovigilanza e vaccinovigilanza) – si ritiene indispensabile l’adozione di nuove strategie di gestione e valutazione dei dati mediante Alert o analisi previsionali sulla base delle quali orientare le decisioni, a livello locale e con specifico riferimento alle fasce d’età maggiormente a rischio, per scongiurare l’immissione negli ambienti familiari di studenti e docenti di nuove possibilità di moltiplicazione del virus». L’Unità di crisi, quindi, con chiarezza mettendo nero su bianco ha detto: «Occorre, in altri termini, evitare ulteriori matrici di contagio, la cui presenza in ambito territoriale e scolastico modificherebbe il corso dell’infezione sul territorio regionale. In definitiva, sulla base della situazione epidemiologica rilevata sulla platea scolastica, si ritiene che le suddette nuove strategie gestionali e previsionali con relativi provvedimenti per fascia di età debbano essere adottate in quanto idonee in modo specifico a determinare un contenimento dell’infezione su più livelli, territoriale (Sindaci) e in settings specifici (Scuola/Cooperative/Aziende)». Ed in chiosa: «Si condivide, pertanto, che occorra raccomandare vivamente la concreta applicazione dei criteri indicati nei singoli contesti del territorio regionale. Appare evidente che laddove tali misure in un arco temporale settimanale non dovessero sortire effetti, occorrerà valutare la adozione di misure di contenimento generalizzate».

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L'Australiano

7-9% di contagiati. Questa era la percentuale a fine Dicembre con le scuole chiuse; questa è l’attuale… Anche la Regione Campania è allineata al pensiero unico della psi-ops

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