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«Se ci concedono il resto dell’ala, potremo lasciare la sede di Lacco Ameno»

di Francesco Castaldi

ISCHIA – In seguito alle polemiche scaturite dalla missiva del dirigente dell’area edilizia e programmazione scolastica della Città metropolitana – con la quale si invita il preside a lasciare l’ala occupata “abusivamente” dal liceo – abbiamo contattato il professor Gianpietro Calise, che ha voluto chiarire i termini dell’intricata questione che sta tenendo banco nelle ultime settimane. «Da quello che sto capendo – esordisce Calise – c’è grande confusione. Mi sembra che i vari attori girino a ruota libera: il dirigente non sa cosa ha detto il capo area, che a sua volta non si relaziona con il consigliere delegato e così via. Insomma, stiamo vivendo un momento abbastanza delicato e decisamente particolare. Nell’esercizio e nel limite delle mie funzioni ho sempre cercato di trovare una soluzione che andasse bene a tutti. Esiste una nota della Corte dei Conti a carico della Città metropolitana, che da un lato impone all’ente di ridurre i fitti passivi, dall’altro di incrementare il patrimonio. Se riuscissi ad avere in tempi brevi la disponibilità per occupare il resto dell’ala, ciò comporterebbe che noi del Liceo potremmo stare tutti al Polifunzionale e lasciare la sede di Lacco Ameno. L’amministrazione guidata dal sindaco Giacomo Pascale, stando alle informazioni che sono riuscito a reperire, sarebbe intenzionata ad investire su questo immobile, dal momento che nel bilancio di quest’anno è prevista la sua valorizzazione. La migliore ottimizzazione sarebbe rappresentata proprio dall’acquisizione al patrimonio della Città metropolitana in cambio di una somma congrua».

«Con questa operazione – evidenzia il preside del liceo “Ischia” – saremo in grado di risolvere i problemi di ben due scuole. Il Mennella, infatti, non solo avrebbe la sede principale – ovvero l’ex liceo classico di via Michele Mazzella – ma addirittura una succursale dove sistemare le ulteriori classi, con la logica conseguenza che non ci sarebbero più fitti passivi. È dal 2010 che sto combattendo questa battaglia. Infatti se lei ricorda in che condizioni versava il Polifunzionale appena qualche anno fa, si renderà perfettamente conto che una gran parte del merito nella sua valorizzazione è da attribuire proprio al liceo. La mia intenzione è quella di sistemare il resto dell’ala del Polifunzionale: è sufficiente che la Città metropolitana dica “noi abbiamo la volontà di acquistare”. Noi abbiamo non solo la capacità, ma anche i mezzi per eseguire questi lavori, anche perché i ragazzi versano un contributo, e la scuola investe questo denaro per consegnare loro delle strutture in cui possano svolgere serenamente le proprie attività didattiche».

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