CRONACA

Se il servizio sanitario dimentica i malati di tumore

Un’analisi lucida e spietata sulle carenze del servizio sanitario, che spesso offendono e mortificano nella loro dignità pazienti non autosufficienti. L’intervento del dott. Loffredo

Sull’isola d’Ischia il servizio assistenza anziani a domicilio funziona solo sulla carta, di fatto gli anziani sono abbandonati al loro destino e a farsi carico sono esclusivamente i familiari con spese sanitarie molto consistenti, da capogiro. Altro che servizio sanitario che assiste i pazienti. . In modo particolare in questi ultimi anni anche a causa del Covid 19 che non consente la presenza per visita all’ospedale del proprio caro, i familiari, sono costretti a curarsi a casa con dignità i loro cari anziani, presso gli ospedali infatti sono una cartella, un numero, un peso che occupa un posto letto ecco il motivo che sono costretti a curarsi a casa in modo dignitoso con l’affetto dei propri cari, naturalmente hanno bisogno della presenza come minimo di un medico e dell’ infermiere per le terapie. Tale servizio di assistenza è previsto e assicurato dal Decreto Giunta Regione Campania n. 41 del 14.02.2011.

Anche L’asl Na2 pubblicizza nel proprio sito informativo cosi come riportato: “ le Cure Domiciliari offrono prestazioni professionali di tipo medico, infermieristico e riabilitativo e garantiscono assistenza farmaceutica, accertamenti diagnostici e trasporto con ambulanza qualora ce ne fosse bisogno, a favore di persone allettate con patologie che, presentando elevato livello di complessità, instabilità clinica e sintomi di difficile controllo, richiedono continuità assistenziale ed interventi programmati articolati, anche per la necessità di fornire supporto alla famiglia e/o al caregiver.” (tradotto badante)

Sull’isola d’Ischia il servizio assistenza domiciliare si attiva con la documentazione idonea al 1° piano all’Asl presso l’ex Maternità, servizio che viene attivato immediatamente, dal momento dell’attivazione e presa in carico l’intervento sarà disposto entro 72 ore lavorative, come è riportato nella nota dell’Asl Na2. Di fatto di 72 ore ne passano parecchie ma l’infermiere a casa per le cure non lo si vede. Le risposte assicuratrici a giustifica della ditta sono una presa in giro.

Di fatto, almeno sulla nostra isola come risulta da un’indagine diretta tra pazienti isolani allettati, in modo particolare il servizio di infermiere a domicilio come dicevamo non funziona,

Sull’isola il servizio di assistenza anziani che si affida l’Asl Na2, e la MEDICASA ITALIA SPA Centrale Operativa Napoli 2, Via Michelangelo 29/b Casoria. Numero Verde 800 080 822. Il responsabile è Flavio D’Orsi tel. 3351985143, mentre il coordinatore è De Stefano Giuseppe tel. 3405456077.I servizi come riportati sulla sua locandina sono: Infermiere, fisioterapia, medico specialistico e operatore socio sanitario.

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Sulla carta il servizio è operativo e funziona, quando di fatto non è così, almeno sulla nostra isola infatti da un’indagine tra i pazienti allettai e bisognosi di cure e parole di supporto, la ditta avrebbe per l’isola intera, all’incirca 4 infermieri, a giustifica della copertura del servizio , mentre di fatto l’isola è scoperta dal servizio assistenza anziani almeno quello infermieristico che lavorano per questa società e, come lamentano gli anziani non offrono come da protocollo presenza quotidiana, non assicurano la doppia prestazione al giorno –mattina e sera- tra essi come lamentano non poteva mancare chi ha poca professionalità e umanità. Per assicurare tale servizio va preteso che la ditta deve avere dipendenti con residenza stabile sull’isola, e almeno due infermieri a comune per un totale di 12 infermieri che assicurano le cure con presenza quotidiana. Cure che invece sono svolte dai familiari che costano un occhio della testa.

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Tra i malati bisognosi che hanno bisogno di cure che si fanno carico i loro familiari abbandonati sia dal servizio sanitario che dai sindaci tutti dell’isola che hanno altro che pensare. Ci sono due categorie: i malati anziani e i malati di tumore entrambi bisognosi di presenza medica quotidiana e infermieristica per le loro cure, tra l’altro con professionalità, umanità che spendono anche qualche parole di conforto. Pura utopia.

Altro scandalo sanitario isolano e quello che vede coinvolti i malati di tumore che sono costretti a raggiungere la terraferma per curarsi in quando sulla nostra non ci sono strutture e macchinari idonei alla cura uno tra essi importantissimo la PET-TAC e la radioterapia.

Attualmente i malati isolani ogni mattina raggiungono con traghetto Pozzuoli e proseguire il centro di cura Aktis di Marano per effettuare la radioterapia o la Pet-tac, apparecchiature importanti per le cure non presenti sull’isola. Tra questi ci sono anche quelli che a causa del loro stato doloroso o malattia inoltrata non possono viaggiare normalmente essendo sofferenti sono costretti ad andare con le loro auto o autoambulanze con un costo tra andata e ritorno di ben 80 euro.

In attesa che sull’isola vengano istallate tale apparecchiature, la Regione /servizio sanitario Asl na2 deve farsi carico del costo dei biglietti sia per la persona fisica ovvero colui che è ancora in grado di camminare che per quelli che non possono e devono stare in macchina doloranti loro malgrado.

La procedura da attuare, potrebbe essere che il malato presenta e consegna alla biglietteria Medmar o Caremar la certificazione oncologica che riporta anche i giorni di cura, la biglietteria consegna il biglietto gratuitamente per i giorni di cura alla persona più auto. Successivamente la compagnia di navigazione presenta il conto alla Regione o l’Asl che paga il costo dei biglietti delle attraversate del malato oncologico.

Nel frattempo è opportuno che L’asl na2 o Regione per porre fine a questa grave inadempienza tra l’altro che offende la dignità del malato, convocare gli attuali studi privati convenzionati sull’isola esempio Ecorad S.r.l. del dr. Regine Renato a Forio del Centro Medico Chirurgico di Ischia che già svolgono alcune prestazioni es. radiografia Tac, risonanza magnetica ecc. se interessa loro nuove apparecchiature del tipo radioterapia o Pet- tac , con rilascio relative autorizzazioni in tempi brevissimi.

Viceversa se non interessati gli attuali centri isolani avviare ad horas un bando per trovare sull’isola d’Ischia un locale idoneo all’istallazione delle apparecchiature sia per Radioterapia che per Pet-tac immediatamente operative sia in modo definitivo che transitorio in attesa che vengano spostate nel nuovo reparto del Rizzoli ampliato.

Inoltre l’ampliamento del Rizzoli deve contenere un reparto oncologico che vede anche ricoveri per i malati gravi terminali. L’attuale sede di Ischia è insufficiente, “misero” difficoltoso da raggiungere per i malati oltre che offende la loro dignità.

Il centro oncologico di Ischia deve essere collegato per scambi di notizie cure più adeguate all’avanguardia con centri di alto livello esempio Pascale di Napoli, Fondazione Umberto Veronese, Humanitas.

Il centro oncologico di Ischia, inoltre deve avere un registro dei malati oncologici isolani che dovrà riportare che tipo di tumore hanno avuto i cittadini dei vari comuni

Tradotto rendersi conto quale popolazione isolana è la più colpita e con quali tipi di tumori vengono colpiti i residenti di detto comune per cercare rimedi e cure.

Non è possibile che i malati anziani e oncologici solo sulla carta è assicurato un servizio a loro difesa che tra l’altro è un diritto anche pevisto dalle normative vigenti quando di fatto non lo è, nell’indifferenza e silenzio generale delle Autorità competenti a partire dal Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord Antonio d’Amore, dai sindaci tutti isolani, entrambi che vengono meno ai loro ruoli e compiti istituzionali in materia sanitaria. D’Amore è un rappresentante con nomina politica, i sindaci espressione politica che tradiscono il loro elettorale, infischiandosene dei diritti del malato, delle loro sofferenze, degli alti costi e i sacrifici che vanno incontro i familiari di questa categoria di malati bisognosi di cure e affetto.

COME PENSA DI CURARE TUTTI QUESTI PAZIENTI? LO CHIEDIAMO AL DOTT. MIMMO LOFFREDO, MEDICO CHIRURGO SPECIALISTA PRESSO L’OSPEDALE RIZZOLI DI LACCO AMENO.

“Ischia ha una carenza di fondo, ci sono troppi malati e pochi infermieri per assisterli. L’asl ha chiuso un contratto con una società di Casoria ma non decolla, il problema sono i collegamenti con l’isola.

La mia idea è quella di coinvolgere tutti i medici di base. I malati e soprattutto quelli oncologici hanno tempi brevi, devono essere curati subito e non possono aspettare. Non ultimo in ordine di tempo è stata la morte di una giovane donna che, negli ultimi mesi di vita, ha subito continue traversate per Napoli per sottoporsi a radioterapia. I malati oncologici di Ischia sono altamente penalizzati.

Per quanto riguarda i malati covid, si può dire la stessa cosa.

È mia intenzione di portare la questione in consiglio comunale, vorrei che si formasse un tavolo tecnico con tutti i sindaci isolani. Il diritto alla salute deve essere una priorità, i medici di base, a turnazione, dovranno tamponare questa carenza di personale”.

Queste le parole del dottor Mimmo Loffredo, dichiarazioni che hanno anche una nota di amarezza. Che sia covid o che sia cancro Ischia si trova a fare i conti con una problematica che nessuno vuole toccare.

Già c’è una crisi economica che pesa sulle famiglie, è inammissibile che i malati oncologici devono spendere fior di soldi per farsi curare sulla terra ferma. Ischia aveva un centro oncologico che, con il tempo e con i tagli alla sanità, è stato ridimensionato ai minimi termini.

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