SE L’EFFETTO FORIO DIVENTA “INDIGESTO”

Di fronte a quella che è a tutti gli effetti una regina incontrastata, è chiaro che tutto il resto rischi di passare con l’appellativo di “cenerentola”. E così, in particolare sui social – ahimè divenuti negli ultimi tempi insindacabile termometro di umori più o meno “cupi” – anche quando c’è il Natale per lo mezzo sulla nostra isola si scatena il dibattito. Tutta colpa, o merito fate un po’ voi, del mastodontico cartellone di eventi promosso ed organizzato dall’amministrazione comunale di Forio guidata dal sindaco Stani Verde, che di fatto ha contribuito a rendere il Comune del Torrione “ombelico” del nostro ameno scoglio, magari più di quanto già non lo fosse diventato di suo. Il risultato? Pienone su quel versante dell’isola e situazione completamente diversa sull’altro. Un po’, se ci pensate, non potrebbe essere diversamente vista l’enorme “macchina” messa in moto da Verde ed anche le ingenti somme investite per promozionare il Natale ed anche l’isola lontano dalle sue ristrette mura. E’ chiaro che di fronte a una “potenza di fuoco” del genere risulta difficile, anzi praticamente impossibile, tenere botta. Ma siamo in inverno e da queste parti, nell’attesa che si riaccenda la primavera e con essa la stagione turistica, bisogna pur trascorrere il tempo in qualche modo. E dibattere diventa quello più semplice. Fa freddo, alle volte l’umidità è tanta, ma grazie alle moderne tecnologie si può anche rimanere tranquillamente davanti a un pc e dire la propria, sparando a zero su questo o quello. Alle volte in maniera fondata, alle volte meno, ma in fondo fa parte del gioco.

Partiamo da un assunto, per quanto riguarda l’aspetto legato al divertimento ed alla smodata e sfrenata vita notturna Ischia rispetto a Forio è in involuzione da un pezzo. La revoca di alcune licenze C, la decisione di limitare l’orario di diffusione della musica e la campagna sul silenzio “partorita” qualche tempo fa non si sono rivelate scelte condivise da tutti e pienamente condivisibili ma si sa tutto è opinabile. Certo, sono state scelte, perché magari Ischia ha voluto darsi un’immagine diversa, ma è chiaro che specialmente nel periodo di alta stagione – quando c’è voglia di godersi il divertimento e la bella vita fino all’ultima goccia di sudore (in fondo c’è chi aspetta un anno intero per godersi una settimana di vacanza) – la linea di indirizzo può risultare controproducente. Forio, invece, arriva sull’abbrivio dei suoi giovedì e di una ritrovata verve e “frizzantinità” che, ci permettiamo di dirlo, forse andava combattuta ad armi pari e non in questa maniera. Da qui quella perenne insoddisfazione di fondo tra chi ad Ischia sente di non potersi più fregiare di quell’appellativo di “Comune capofila” che per decenni era stata una definizione quasi scontata, iconica. C’è chi posta foto del Corso Vittoria Colonna mestamente vuoto alle 18 paragonando Ischia al “deserto del Sahara” e sottolineando come il villaggio di Babbo Natale chiuda alle 6 di sera anche nei giorni festivi. Il tutto accompagnato da un commento divenuto una sorta di ossessivo ritornello: “Pazienza, vorrà dire che mi organizzerò per andare a Forio”. Considerazioni accompagnate da chi in maniera sempre pungente si chiede “cosa abbiamo fatto per meritarci tutto questo?” e altre cose del genere. A proposito, non manca nemmeno chi va indietro nel tempo e ricorda di profezie che all’epoca potevano apparire senza senso e che invece a suo dire si stanno realizzando. E’ il caso dell’avvocato Gino Di Meglio, che ricorda: “Lo sto predicando da anni: Ischia diventerà un paese dormitorio come Barano”. Che poi, a volerla dire tutta, vale pure fino a un certo punto visto che Barano nell’estate che ci siamo appena messi alle spalle si è distinta per gli aperitivi e gli afterhours ai Maronti, per qualche concerto e pure per due serate “monstre” nella rinata Pinetella di Fiaiano. Insomma, c’è il rischio che possano pure offendersi in collina, roba che una volta sarebbe stata davvero impensabile.

C’è però pure chi la pensa diversamente e chi aggira l’ostacolo in maniera diplomatica. Sempre sul versante ischitano si ricorda in maniera pragmatica: “Natale sia a Ischia che a Forio che in qualsiasi altro Comune dura 15 giorni, poi è finito: e sono state spesi migliaia e migliaia e migliaia di euro per che cosa? Per scarso un mesetto di feste, e poi? Sono tanti soldi buttati e con gli stessi soldi si poteva fare sia un buon Natale sia cose utili per l’isola. Invece, fare ‘fesso’ l’ischitano è facile, loro lo sanno e ne approfittano”. Sul fronte casamicciolese, invece, diversi giorni fa il sindaco Giosi Ferrandino (uno che evidentemente orientamenti e umori delle masse li “fiuta” in anticipo) aveva affidato il suo pensiero ad un commento social quasi intuendo quello che di lì a poco sarebbe diventato lo “tsunami” foriano. Scriveva Ferrandino: “Sobrietà e rispetto. Sono le 2 parole chiave con cui la nostra Amministrazione ha inteso caratterizzare le festività natalizie. SOBRIETÀ perché abbiamo priorità importanti da centrare per uscire dall’emergenza e per ridare normalità a chi ancora soffre in silenzio. RISPETTO perché sentiamo ancora pesante come un macigno quel fatidico 26 novembre. Sia chiaro: ritengo importante, nel rispetto dei nostri concittadini e soprattutto dei più piccoli, portare ‘la magia del Natale’ anche a Casamicciola Terme. Motivo per cui abbiamo già acceso le luminarie e organizzeremo momenti ludici e di aggregazione: dai brunch ai concerti, dalle sfilate ai fuochi pirotecnici che animeranno il nostro comune fino al 6 gennaio. Tuttavia, se da un lato abbiamo intenzione di dare risalto allo spirito solidale (e invito già da ora a partecipare alla Tombolata promossa dalla Catena Alimentare Nunzia Mattera!) dall’altro ritengo essenziale preservare le casse comunali, già dissestate dall’Amministrazione uscente, per le opere che servono ai nostri concittadini tutto l’anno. Abbiamo strade da manutenere, opere di messa in sicurezza da effettuare, verde pubblico da tutelare e numerosi progetti in cantiere…. dopo anni di inerzia, ma anche per rispetto di ferite ancora fresche che dobbiamo ancora rimarginare”. Insomma, noi ci siamo mossi in tono minore per questo motivo. Forse una sorta di “excusatio non petita”, ma evidentemente l’europarlamentare di Azione di aveva visto lungo. Su una cosa, comunque, al tirar delle somme Forio ha già vinto: il suo Natale è diventato l’oggetto di discussione più gettonato. E non è roba da poco.