CRONACA

Se muore il turismo nautico, muore l’economia isolana

Per l’avv. Mariano Cascone così Procida va a sbattere. Le persone hanno tanta voglia di andare in vacanza, di evadere e mettersi alle spalle questi mesi di buio

L’ordinanza regionale n. 48/2020, non senza polemiche e preoccupazioni, ha confermato il divieto di raggiungere le isole dell’Arcipelago Campano con mezzi nautici privati, questo nonostante per i campani vi sia libertà di spostamento, via terra, sull’intero territorio regionale. Già nei giorni scorsi l’ing. Renato Marconi, amministratore di Marinedi Group (e quindi anche del porto turistico di Marina Grande), aveva chiesto al Governo la libertà di movimento dei diportisti in quanto il prolungamento del lockdown avrebbe potuto determinare perdite del 60%. Oggi, a chiedersi le motivazioni del nuovo provvedimento del Governatore De Luca, è l’avv. Mariano Cascone, dal 2010 al 2015 consigliere comunale con la lista “La Svolta”, che in una riflessione postata sul suo profilo social scrive: “Il settore del turismo nautico rappresenta per la nostra isola un asset strategico che impegna decine di lavoratori e famiglie e dal quale dipende anche una importante fetta del nostro indotto che abbraccia tutti i settori economici ed imprenditoriali. Fermarlo o ritardarne la ripresa significa arrecare un danno gigantesco alla nostra economia, alle nostre famiglie ed ai nostri imprenditori tutti.

Significa perdere incassi che non torneranno più. L’ordinanza sarà in vigore fino al 31.07

Vi pare sostenibile una cosa del genere? Bloccare questo comparto praticamente per tutta l’estate?

Basterebbe dotare i concessionari degli approdi del test di rilevazione della temperatura e, nel caso di superamento dei 37,5°, negare l’ormeggio e rimandare l’imbarcazione indietro, eventualmente segnalando la questione alla Capitaneria per possibili ulteriori accertamenti. Ritengo possa essere una proposta di buon senso, che mette insieme esigenze di tutela sanitaria e rilancio del comparto.

Bisogna convivere con questa emergenza. Tutti sono d’accordo su questo punto. Vietare non può più reggere. Bisogna studiare protocolli validi ed attuarli subito, prima che la crisi ci travolga.

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O davvero qualcuno immagina di bloccare questo settore a tempo indeterminato?

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I ristoratori e negozianti isolani, specialmente quelli che operano a ridosso delle 3 marine (Marina Grande, Chiaiolella, Corricella), potranno mai resistere senza l’afflusso di clientela dalle imbarcazioni private fino a fine luglio? Follia.

Con Luigi Muro e altri amici stiamo lavorando da settimane per mettere insieme diverse proposte per salvare l’estate procidana e la nostra economia turistica. Non pensiamo certo di avere la soluzione in tasca, ma almeno ci sforziamo di elaborare idee sostenibili rispetto al vuoto totale che ci circonda. Ci auguriamo che qualcuno finalmente si decida a prenderle in considerazione.

E se non si condividono, siamo curiosi di ascoltare le proposte alternative della nostra amministrazione, di cui fino ad oggi non vi è traccia alcuna.

Fino ad ora – sottolinea l’avv. Cascone -abbiamo ascoltato solo dei no da parte del sindaco, nonostante la fase di proroga dell’amministrazione in carica gli imponga un atteggiamento più collaborativo e responsabile. Questo momento delicato deve essere coordinato e programmato al meglio, non è possibile restare in attesa degli eventi o sperare che altri decidano per noi.

Così Procida va a sbattere. Sono convinto che le persone abbiano tanta voglia di andare in vacanza, di evadere e mettersi alle spalle questi mesi di buio.

Facciamo in modo di incentivare questo sentimento di rinascita. Cavalchiamolo.

Non possiamo permetterci di essere spettatori inerti. Procida vuole tornare a vivere”.

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Nicola

Buongiorno, secondo una mia visione in passato, il turista che arriva a procida con il trolley e bottiglia d’acqua, non è di già produttivo. Quindi per avere il turista di qualità bisogna dare all’isola un aspetto di vivibilità, la bellezza è di per sé, ma c’è del caos, traffico che non è produttivo. Traffico che va distribuito con mezzi tutti elettrici. Pareti di abitazioni decorate, spazzatura inadeguato il sistema di raccolta ed altro

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