Se non ti metti alla prova non conoscerai mai il tuo potenziale
Calisthenics, Funzionale, Flying, Crossfit, Kettlebells, Pesi, Aerobica, garantiscono forma fisica, spostando indietro le lancette degli anni
Conosciamo gente che a 30 anni è distrutta e gente che oltre i 60 va alla grande, il problema è che la vita è un intrecciarsi di eventi talmente esteso da essere imprevedibile; non si può sapere cosa ci riserva il futuro. Allenarsi, mantenersi attivi giova, molti cinquantenni che si allenano con Calisthenics, Funzionale, Cross Training, Flying, Crossfit, Kettlebells, Pesi, Aerobica, sono più in forma rispetto ai loro coetanei pantofolai, inoltre hanno anche migliorato l’endurance. Per esempio, dopo aver maneggiato un po’ il kettlebell, appoggi a terra e senti di aver trovato quello che cercavi. Ti senti “compatto” ma non legato, ti senti “attivato” non sfinito. Ti senti pronto per la battaglia! Tra gli atleti che abbiamo allenato, non mancano i maratoneti, dati alla mano, affermiamo che nel mondo del podismo ci sono persone che vanno fortissimo ad età impensabili. Nel podismo, però, vediamo delle pericolose derive peggio che in palestra e paragonabili a quelle del ciclismo. Perché in palestra, alla fine, trovi quello fissato con gli integratori o con il bicipite, qualche chiacchiera, mentre il podismo è prestazione, e qui s’innescano pericolosissimi meccanismi di emulazione del campione. Non è una critica, però la corsa ti prende di brutto, e ti ritrovi ad allenarti e allenarti, poi la gara domenicale e così via.
Ciclizzazione dei carichi, dell’intensità e del volume
Abbiamo visto gente con i valori del ferro azzerati, oppure quasi zombie. Perché la corsa, se non è dosata nei carichi rispettando la ciclizzazione dell’intensità e volume d’allenamento, consuma, usura. Gli infortuni non sono traumatici come nel calcio, ma letteralmente, devastano. Un mio conoscente si è infiammato un tendine d’Achille correndo, è passato alla Mountain Bike, ne ha fatta così tanta da farsi venire una prostatite. E’ qui che ci vuole il “giusto mezzo”, il sapersi giudicare e il guardarsi allo specchio, saper fare dei compromessi. Oltre a questo, avvantaggiarsi delle nuove conoscenze. 10 anni fa assumere le vitamine ad alto dosaggio era considerato tossico, figuriamoci “alcalinizzare”. Oggi con pochissima spesa si possono ottenere recuperi più veloci controllando il cortisolo.
Adattare l’allenamento a se e saper dire basta
Sono convinto che tanti atleti non agonisti facciano proprio così. Il messaggio perciò è positivo: chiunque si metta in marcia in questa nuova avventura può letteralmente trasformarsi. Che questo sia un bene, è un’altra discussione molto appassionante, ma ciò non toglie che il risultato ci sarà. E poi, se non ti metti alla prova, non conoscerai mai il tuo potenziale. Lasciate stare quello che pensate potete ottenere e datevi da fare. Chi ha un potenziale del tutto inesplorato, non ha nemmeno lontanamente l’idea di quello che potrebbe fare. Lasciate stare proiezioni e linearizzazioni. Cose del tipo “ma se in 2 anni ho fatto X, in 4 farò 2X”. E’ un ragionamento così semplice da essere stupido. Giunti a questo punto, prima di partire a spron battuto, ci sono delle noticine da puntualizzare. Una delle chiavi per ottenere quello che si vuole è avere coscienza di chi ognuno di noi è. Chi comincia a sentire la vecchiaia e vuole dimostrare a se stesso che è ancora giovane facendo il bungie jumping, il rafting, la traversata del deserto a piedi è sicuramente un soggetto a rischio di farsi male, e anche molto. Perciò, guardatevi allo specchio e sappiatevi giudicare. Siate convinti ma non patetici. I capelli diventano bianchi. Potete lasciarli imbiancare, rasarvi a zero o tingerli; tutte scelte valide, a patto di star bene con se stessi. Chiaro che ognuno è più forte in certe cose e più debole in altre. Chi a 20 anni faceva i 100 metri in 10’50”, si riallenasse a 50 anni senza essere adeguatamente allenato, non riuscirebbe neanche a terminarli, perchè ai 70 mt gli salterebbe il bicipite femorale. Sono proprio le attività che richiedono movimenti veloci, dinamici, esplosivi e continui nel tempo quelle che prima si deteriorano. Le attività aerobiche sono invece ben più resistenti al tempo, infatti, ci sono nonni di 60-70 anni che danno il filo ai nipoti sulla maratona. I pesi, incredibilmente, sono un’attività a basso impatto. I Conan della domenica faranno delle smorfie, ma penso che sia chiaro a tutti che una croce agli anelli da una verticale o un volteggio alla sbarra, hanno un ben altro impatto rispetto ad un 2 x 10 sdraiati su una panca. I movimenti con i pesi sono relativamente lenti su percorsi che non mettono le articolazioni in una condizione di stress eccessivo. E’ un pregio, non un difetto.
Danni del Multipower e del Body Building
Un esercizio che tutti dovrebbero evitare in palestra è lo squat al multipower. Che sia dannoso sia per le ginocchia sia per la schiena è confermato da decine di studi scientifici. Il punto però è questo; se lo si effettua con 2.5 kg per lato è una cosa, ma già con 70-80 kg la schiena inizia a soffrire e anche le ginocchia, in quanto la biomeccanica non viene rispettata per il semplice motivo che l’andamento naturale dello squat è una curva mentre nel multipower ti trovi forzatamente a compiere un movimento in linea verticale.
Il triste motivo per cui nelle palestre è più diffuso del rack è per la sua versatilità e perché molti pseudo allenatori, che il primo lavoro lo fanno nell’edilizia, o i camerieri o i bagnini. Lungi da noi l’idea di offendere tali categorie ma chi vuole fare l’allenatore deve prima certificarsi al C.O.N.I. Non si prendono la responsabilità di insegnare lo squat libero perché spesso non conoscono la giusta tecnica dato che non sono allenatori certificati. Chi fa solo body building e non abbina kettlebells, esercizi funzionali e allungamento è invitato ad osservare un bodybuilder muoversi. Tranne rarissime eccezioni, i suoi movimenti sono” lenti e frenati”, la sua camminata goffa e innaturale, priva di armonia, rispecchia un corpo rigido, serrato, accorciato, compresso. Questo risultato è dovuto al fatto che muscoli e articolazioni vengono fatti lavorare su piani sempre uguali, ma il corpo umano non è fatto per compiere movimenti ripetuti sempre sullo stesso piano, e quando viene forzatamente programmato in maniera unidirezionale perde le sue qualità propiocettive e le sue molteplici variazioni del gesto motorio. Per questo il bodybuilding, più di ogni altro sport, genera dei veri e propri “ritardati motori”. Il costante accorciamento delle masse muscolari associato alla perdita delle qualità propiocettive e ad un gesto tecnico errato è responsabile di numerose lesioni arto-muscolari come: tendiniti, stiramenti, strappi etc.
L’ uso sconsiderato del multipower e dei carichi sopra il rachide provoca un aumento della pressione assiale sui dischi intervertebrali che possono facilmente superare il carico di rottura.
Preferire il P.K.E.F.
P.K.E.F. (Pesi, kettlebells, Esercizi Funzionali), costruiscono massa muscolare, perciò mantengono la muscolatura. Essendo attività “dosabili” sono l’ideale per adattarsi alle esigenze e massimizzare i risultati. In più, l’esposizione ai carichi è minimale in termine di numero di esecuzione, a differenza della corsa, dove ogni passo sottopone il corpo all’effetto del terreno e se ne fanno a migliaia. P.K.E.F. non sostituiscono l’attività aerobica, anche se con determinate tecniche il dispendio calorico è notevole. Normalmente non si evita la pancia con i pesi, né si migliora il trasporto dell’ossigeno, quindi un po’ di aerobica, anche a basso impatto, fatta costantemente è l’abbinamento ideale. Per i più allenati vi sono soluzioni tipo – HIIT, Guerrilla Cardio, gestione del lattato – Malgrado tutto, il recupero di un 50 enne non è quello di un 20 enne, perciò le sciocchezze si pagano. Molte volte l’implicazione:”sono bello, sono sano è vera”. Molte altre volte no. Perciò 40 cm di bicipite non fa si che la vostra prostata sia a posto, e 150 Kg di massimale di panca non rende i vostri trigliceridi splendidi. Per ultimo vorremmo ricordare gli arzilli nonnetti di 70-80 anni che partecipano ai tanti Campionati Master e se la cavano alla grande nella – velocità, nel fondo e mezzofondo, nei salti e nei lanci.
* Tecnico F.I.D.A.L. – Preparatore Atletico