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Sei anni dal sisma, tra ritardi e voglia di accelerare

Ieri pomeriggio presso la sala del convento dei Padri Passionisti, nuova sede provvisoria del Comune di Casamicciola, si è svolta la conferenza stampa per ricordare il sesto anniversario del terremoto che colpì l’isola

Nell’inedita cornice della sala del convento dei Passionisti, un minuto di silenzio ha preceduto la conferenza stampa a cui era demandato il compito di illustrare il punto della situazione riguardo la ricostruzione post-terremoto, nel sesto anniversario del drammatico sisma del 2017. Un evento che squassò materialmente e moralmente Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, e le cui conseguenze per l’intera isola sono tuttora vive. Nell’occasione è stata anche illustrata la nuova ordinanza commissariale relativa alle delocalizzazioni, un tema più che mai d’attualità nell’impegnativo cammino di ricostruzione. A inaugurare gli interventi delle autorità presenti è stato il sindaco di Forio Stani Verde, il quale ha ricordato quella tragica sera del 21 agosto, le cui cicatrici più gravi segnano soprattutto Casamicciola: «Ho un legame viscerale con Casamicciola Terme mi nonno e mio padre erano di Casamicciola. Quella sera ero in albergo in famiglia e ho visto veramente tremare la terra. Ringrazio il commissario Legnini che ci sta dando una grande mano. Mi è piaciuto come abbiamo reagito: l’isola intera ha dimostrato di essere una grande comunità, siamo riusciti ad uscire in maniera forte da questi eventi tragici, però bisogna fare ancora tanto c’è tanto bisogno di impegno da parte dei sindaci e del commissario. Faremo in modo che questi eventi non possano più colpire il nostro territorio. Adesso ci proteggeremo. Dobbiamo rispettare la natura, ed è il momento giusto anche per le scelte impopolari».

Il primo cittadino di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, ha dichiarato: «Innanzitutto è un dovere morale essere qui e ricordare. Sono sei anni: dal punto di vista umano è un tempo incomprensibile, soprattutto per coloro i quali hanno perso la vita, hanno perso l’affetto dei propri cari ed hanno perso le aziende, le abitazioni e quindi ricordare è fondamentale.  Bisogna anche evidenziare che nell’ultimo anno, dal punto di vista strettamente normativo, molte cose sono cambiate. Il documento di 40 pagine redatto dal commissario Legnini illustra esattamente tutto ciò che è stato fatto dalla notte del sisma, e quello che è stato fatto anche dopo l’alluvione di novembre scorso: quali atti sono stati adottati, quali norme finalmente si sono avute e ricordiamo l’ultima che ha accelerato e semplificato le procedure che è dettata dall’ordinanza 17 del maggio scorso, figlia del provvedimento legislativo avuto nel milleproroghe dell’anno scorso. Questo ha messo il commissario nella condizione migliore per accelerare la ricostruzione, tanto pubblica, quanto privata e questo è un dato positivo secondo me. La gente intanto attende risposte più che speranze:  al concittadino va spiegato che oggi finalmente ci sono quelle norme e quelle risorse che per 4- 5 anni abbiamo atteso. Oggi il cittadino, l’unica cosa deve fare è presentare i progetti perché questo è un altro paradosso della ricostruzione, visto che non ci sono pratiche inevase».

Irene Iacono, prima cittadina di Serrara Fontana, ha posto l’accento sulla sinergia che deve continuare a caratterizzare l’azione delle amministrazioni locali: «Nel ricordare le due vittime del sisma sono ancora molto addolorata, ma dobbiamo fare in modo che tutto ciò che è accaduto serva per fare il salto di qualità: uno sprone a lavorare di più e tutti insieme, per mettere finalmente in sicurezza l’isola. Il sisma non si può prevedere, purtroppo. Sono vicina alla comunità di Casamicciola, nel suo piccolo Serrara Fontana ha fatto ciò che poteva, saluto i sindaci e in particolare il commissario Legnini, ma in primo luogo i cittadini per la pazienza che hanno mostrato».

Il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino ha richiamato alla compattezza la comunità isolana: «Le Istituzioni sono qui presenti per ribadire che la strada verso la ricostruzione sarà percorsa, nonostante le difficoltà. Mentre percorrevo la strada per raggiungere la sala della conferenza, pensavo a quanto sia importante celebrare un momento importante in cui le istituzioni incontrano il cittadino, portando il bilancio delle cose fatte e da fare e ribadire l’impegno per una strada che non è semplice. Ci saranno grandi sforzi ed energie, e grande compattezza. Noi siamo una sola comunità, non sei diverse. Ringrazio chi come Legnini e la sua struttura si sta impegnando a portare un’azione qualificata. Continuiamo con compattezza sociale e civile, e usciremo da questo momento di difficoltà come abbiamo sempre fatto. Ischia ha dato dimostrazione di saper reagire con compattezza».

Giosi Ferrandino, neosindaco di Casamicciola ed europarlamentare ha voluto delineare i contorni della situazione attuale: «Siamo in carica da tre mesi, e devo dire che la struttura commissariale sta lavorando a una grandissima velocità. Sei anni sono tanti, troppi, ma in questi ultimi tempi la ricostruzione si sta davvero avviando. Stiamo rimuovendo le macerie e diversi interventi di ricostruzione privata sono stati avviati. Nessuno perderà il proprio diritto alla ricostruzione, e parallelamente le imprese riprenderanno a dare il loro contributo alla ripresa della zona alta di Casamicciola. Ringrazio le forze dell’ordine, e il capo dipartimento Casa Italia, Luigi Ferrara. Abbiamo il dovere morale di stare vicino ai cari delle due vittime, un lutto che lascia un vuoto nella nostra comunità, e sono contento di vedere quanti cittadini in piena stagione turistica lavorativa siano riusciti a essere presenti alla conferenza, in questo luogo dove progressivamente trasferiremo tutti gli uffici comunali».

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È stata poi la volta del commissario Legnini: «Ringrazio il sindaco di Casamicciola, i suoi colleghi, e faccio gli auguri al paese per questa nuova sede in attesa che venga ripristinato il municipio della Bellavista. In cima ai ringraziamenti, come ha detto il sindaco Enzo Ferrandino, dovete esserci voi cittadini, per la pazienza dimostrata, per la volontà e la caparbietà nel reagire alla sofferenza. Le informazioni che trovate adesso sul sito del commissariato, sono ancora informazioni e dati parziali, visto che solo in questi mesi l’assetto della struttura è stato adeguato alla situazione. In precedenza, per mille ragioni non ascrivibili a responsabilità soggettive, non era possibile ottenere con chiarezza alcuni dati. Comunque il dovere di trasparenza va assolto, e sul sito potete trovare tutto ciò che abbiamo raccolto ed elaborato in questi mesi e sono a vostra disposizione. Ecco alcuni dati: 65 decreti di concessione del contributo e apertura dei relativi cantieri, su 88 istanze presentate. Sono pochi? Sì, ma quando sono arrivato in 4 anni erano stati rilasciati solo 25 decreti. Poi in un solo anno ne abbiamo emessi altri 40. Certo, siamo solo agli inizi, ma la media dell’iter temporale necessario adesso è cinque volte più rapido. Per alcuni è necessario tener conto del PAI e del piano della Regione, ma adesso per una gran parte dei casi non c’è bisogno. Dunque non bisogna sempre addossare le responsabilità alle istituzioni, se le istanze non si presentano. Oggi, se avessimo cento domande, saremmo in grado di evaderle in tre o quattro mesi. Non sto dicendo che la responsabilità è dei cittadini, ma che sono loro a poter e dover presentare queste domande. Come ha accennato il sindaco Giosi Ferrandino, tutti siamo d’accordo che l’ideale sarebbe che ciascuno potesse ricostruire dove è nato e cresciuto, ma per alcuni casi i cittadini possono scegliere l’alternativa della delocalizzazione. Da questa situazione così complicata se ne esce a una condizione: che ciascuno faccia la sua parte, dai sindaci ai tecnici ai cittadini, compresa la struttura commissariale. Ripeto, chi sceglie la demolizione non perde il diritto alla ricostruzione, lo abbiamo messo per iscritto. Ora è il momento giusto, altrimenti la ricostruzione sarà procrastinata indeterminatamente».

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Il commissario Legnini ha delineato la nuova ordinanza sulle delocalizzazioni alla presenza dei cittadini, dei sindaci e delle altre autorità locali

Un breve intervento c’è stato anche da parte del Capo dipartimento di Casa Italia, Luigi Ferrara: «Per destini forti servono uomini forti. E col commissario Legnini e i suoi collaboratori siamo in buone mani. Ci sono già molti finanziamenti e altri verranno». Il sindaco Giosi Ferrandino ha inoltre precisato: «Ora stiamo riportando alla luce le briglie degli alvei destinati a raccogliere gli eventuali detriti e far sì che non raggiungano le abitazioni. Ma lo scopo finale è quello di evitare, tramite la prevenzione, che la montagna frani ancora». 

Dopo gli interventi delle autorità, è toccato ai “tecnici” prendere la parola: il vicecommissario ingegner Loffredo ha illustrato la relazione sugli studi condotti sul territorio in chiave idrogeologica, ma anche con un occhio all’aspetto paesaggistico: «Il piano degli interventi ora elaborato tiene conto degli avvertimenti della natura, e bisogna tener presente che gli alvei progettati nel secolo scorso erano studiati per un clima diverso. Oggi gli eventi climatici estremi sono più frequenti e di maggior violenza, quindi serviranno vasche di contenimento e in generale interventi in grado di fronteggiare queste diverse evenienze. In merito alle delocalizzazioni, l’ordinanza riesce a coprire una serie di aspetti che finora non erano mai stati affrontati, dunque è molto innovativa. Vista la necessità di ampie vasche di contenimento, sarà necessario trovare spazio, e quindi in alcuni casi abitazioni e aziende dovranno essere delocalizzate».

Il commissario Legnini ha proposto la convocazione, entro pochi giorni, di un apposito incontro volto a chiarire in maniera Più puntuale le questioni legate alla delocalizzazione. È toccato poi di nuovo ai tecnici illustrare alcuni aspetti della nuova ordinanza relativa appunto alla delocalizzazione, a partire dai soggetti legittimati a richiedere il contributo, alle casistiche della possibile delocalizzazione, alle percentuali erogate in base ai vari casi, che sono stati esemplificati tramite alcune slide proiettate in sala, coi cittadini attenti e partecipi che hanno innescato un dibattito sui punti critici delle normative vigenti.

FOTO FRANCO TRANI

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