CRONACA

«Senza un covid resort impossibile fermare il virus sull’isola»

Le considerazioni di Vito Iacono che spiega come senza un “ricovero” per i nostri concittadini positivi diventa impossibile frenare i cluster familiari, che alimentano il contagio

E’ diventato un argomento oggetto di discussione, e di riflessione. E pian piano tutti si stanno convincendo che in una realtà piccola e circoscritta come quella dell’isola d’Ischia, se non si trova una soluzione logistica per i positivi che consenta loro di rimanere lontano dall’ambiente domestico nel quale vivono insieme ai propri familiari, la catena del contagio è destinata a conoscere un effetto domino difficilmente arrestabile. Una convinzione alla quale stanno arrivando addetti ai lavori e semplici cittadini e che ieri ha visto anche l’opinione di Vito Iacono, già consigliere comunale di Forio e candidato alle ultime elezioni regionali (peraltro con una ottima performance) nelle liste del Partito Socialista.

Iacono parte in maniera chiara, netta e categorica: “Con la mancanza di un covid resort, anche in esito alla circostanza che un primo avviso esplorativo sembra sia andato deserto, il mancato allestimento di Palazzo Reale ed i mancati provvedimenti straordinari da parte dei sindaci non vedo come e perché la pandemia sulla nostra Isola dovrebbe regredire. I cluster familiari prolificano anche per la impossibilità di dare seguito a procedure di isolamento, dei soggetti risultati positivi, corrette ed efficaci, per mancanza di spazi sufficienti nelle unità abitative. E sembra che il problema riguardi anche qualche ente pubblico, dove neanche il datore di lavoro ha il buon senso di comunicare ai dipendenti ed all’ASL la presenza di soggetti positivi anche per favorire uno screening fatto dagli stessi servizi previsti dalle procedure. Che senso ha chiudere al pubblico e lasciare esposti i propri dipendenti e le loro famiglie? E così chi va in ferie, chi si sottopone a tamponamento presso strutture private, chi vive nella paura”.

Una situazione non più sostenibile e probabilmente, secondo Vito Iacono, anche non più arginabile o risolvibile: “Oramai la frittata è fatta, atteso che, anche in quei casi, il contagio, purtroppo, sembra si sia esteso ai propri familiari. Nel silenzio omertoso sembra che addirittura ci siano problemi seri per garantire servizi essenziali. Ma che senso ha? Capisco la strategia di non voler allarmare il tessuto, ma le criticità vanno gestite e risolte e non con il silenzio o minimizzando o facendo finta di niente. Non è il tempo delle critiche, delle strumentalizzazioni, men che meno politiche, ma neanche del silenzio o della diserzione. E’ il tempo di affrontare e risolvere i problemi ed in fretta, a maggior ragione se questi investono la salute e la vita dei nostri concittadini”.

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