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Una serata tra arte, musica e poesia alla Biblioteca Antoniana

Ischia – Un bell’evento di musica, arte e poesia quello svoltosi lo scorso sabato alla Biblioteca Antoniana di Ischia. Protagonista di “Ischia tra le nuvole” il giovane poeta Lorenzo Cioce autore di una raccolta di poesie, giunte alla terza ristampa, dal titolo “Hai mai corso tra le nuvole?”. L’evento organizzato dalla Fondazione Ischia in Itinere ha visto la presenza del trio d’archi Suoni Narranti” composto da Pina Trani (1′ Violino), Manuela Taliercio (2′ Violino) e Liliya Patulyak (Viola) e degli attori Sara Migliaccio e Domenico D’Agostino che hanno accompagnato con la loro voce il pubblico presente nel viaggio della poesia.  A moderare l’evento letterario la giornalista Isabella Puca. È stata la dott.sa Lucia Annicelli, direttrice dell’Antoniana a dare il benvenuto in Biblioteca ai tanti convenuti; in sala artisti, giovani e amanti della poesia. Hai mai corso tra le nuvole?”, raccoglie cinquanta poesie scritte in quattro anni di lavoro, ricerca e ispirazione ed è la seconda raccolta di Lorenzo Cioce dopo “Lo sprecainchiostro” pubblicato a 20 anni con Terre Sommerse con oltre 700 copie vendute. L’autore è un giovane scrittore emergente, nato a Roma con origini pugliesi. Classe ’91, ha conseguito la laurea in Storia Medievale, Moderna e Contemporanea alla Sapienza (Roma) con una tesi su Adriano Olivetti. La passione per la scrittura si manifesta fin dall’adolescenza, portandolo a pubblicare la sua prima raccolta di poesie, “Lo sprecainchiostro” (Ed. Terre Sommerse), all’età di soli 20 anni. Nel settembre del 2016 esce il suo secondo libro, intitolato “Hai mai corso tra le nuvole?” (Ed. Minerva), cinquanta componimenti che raccontano la vita, la società, l’amore, con sottile ironia e sublime profondità. Una presentazione, quella della raccolta di Cioce, diversa dal solito. Il pubblico hai infatti sin da subito interagito con l’autore rispondendo ad alcune domande; la prima riguarda il significato del titolo evocativo, per molti, circa il superamento delle difficoltà, il riuscire a guardare oltre, a viaggiare grazie all’arte. Si definisce poeta a tempo indeterminato, minatore di emozioni e giardiniere della serenità e, tra i poeti preferiti annota Shakespeare e Saba. Leggendo tra i versi delle sue poesie i temi sono semplici, quotidiani rimarcando proprio quella rima antica e difficile tanto amata proprio da Saba: fiore – amore. E Lorenzo Cioce con il pubblico ischitano ha dialogato del valore principale dell’arte che aiuta a guardare il mondo con occhi di diversi che ti fa star bene soprattutto se condivisa. «Questo libro nasce dal successo del primo. La poesia mi ha aiutato a superare dei momenti davvero difficili e devo ringraziare le mie professoresse del liceo per avermela fatta conoscere e amare. Mai avrei pensato di arrivare con un mio libro in Slovenia e non pongo limiti al futuro. Magari ne faranno un film, chi può dirlo?». A impreziosire la lettura delle poesie di Cioce la musica dell’elegantissimo trio d’archi tutto al femminile, apprezzatissime le loro performance dal pubblico in sala. “La spensieratezza di un giovane poeta e della sua ombra: l’incalzante visione di un oggi confuso che si ostina a cercare il suo ordine. Le poesie di Lorenzo Cioce svelano un poeta innamorato dell’amore, appassionato e sensuale anche quando racconta la sua società di uomini e donne, colti in frammenti di dettagli sfuggenti e immediati che si trasformano in ritratti e autoritratti di rara freschezza e immediatezza. Il tratto comune, tra visione e realismo è, infine una sottile ironia, delicata e pungente”.

 

 

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