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Giudice part time a Ischia, gli avvocati: «Il tribunale rischia il tracollo»

I professionisti del Foro locale si appellano al presidente del Tribunale per individuare una soluzione risolutiva al problema scaturito dall’arresto di Alberto Capuano

La mancanza di un sostituto del giudice Capuano per corruzione in atti giudiziari si sta ripercuotendo sull’isola in maniera decisamente negativa, come era preventivabile. Trovare un giudice togato che possa lavorare sull’isola non è semplice La verità è che sull’isola d’Ischia, per tutti i problemi che comporta la trasferta quotidiana da parte dei professionisti, in pochi vogliono venire.

Prestare servizio per scuola, sanità e giustizia da parte di un professionista che vive sulla terraferma è un sacrificio di non poco conto. Ancora di più tra qualche settimana quando l’estate sarà solo un ricordo e il maltempo comincerà a rendere singhiozzanti i collegamenti marittimi tra i porti di Ischia e quelli della terraferma. Intanto il presidente del Tribunale di Napoli ha disposto che per tre mesi la giudice Montesarchio tratterà i processi che passano per udienza preliminare, quelli cioè trattabili solo dai giudici togati, e di poterlo fare solo il giovedì. Le cause più importanti, anche se solo una volta a settimana verranno comunque celebrate a Ischia, ma con un netto rallentamento dei lavori.

“Si tratta di una situazione tampone che rallenterà notevolmente i lavori nel tribunale di Ischia – ha specificato l’avvocato Gino Di Meglio che non ha mancato di ricordare come questo genere di imprevisti siano figli delle mancanze politiche di cui purtroppo l’isola soffre da tempo immemore – solo attraverso il riconoscimento di Ischia come zona disagiata potremmo sopperire a questi problemi che si presentano ogni qual volta un’emergenza o un imprevisto colpisce l’isola. Il giudice non togato – ricorda l’avvocato – potrà impegnarsi solo in alcuni procedimenti penali, ciò comporterà la ridistribuzione di quei processi che dovranno essere celebrati dal giudice togato cui andrà a gravare un lavoro immane. Gli avvocati che operano nel tribunale di Ischia si stanno già mobilitando per richiedere una soluzione definitiva e non tampone come quella trovata nelle ultime ore. Celebrare un’unica udienza a settimana può andar bene per qualche settimana, al massimo un paio di mesi, poi oltre il tribunale rischia il collasso».

L’effetto dell’arresto del giudice Capuano si fa sentire prepotentemente e richiede una soluzione veloce se definitiva se non si vuole rischiare la paralisi del tribunale ischitano. «La giustizia di per sé è già lenta – ricorda l’avvocato Maria Grazia Di Scala – e ancor di più lo è sull’isola per la mancanza del personale di cancelleria. Quest’ulteriore situazione comporterà un grosso rallentamento. Abbiamo un sistema giudiziario perverso per il quale se si inizia un dibattimento che non è di facile risoluzione, e si prevede che per i corposi testi da sentire o per la complessità della procedura esso duri molto tempo, il giudice potrà nella premessa rinviare nei preliminari. Trattandosi di di giudizio particolarmente complesso, la cui trattazione prevede tempi lunghi, esso potrebbe non essere mai trattato, con la conseguenza che per le parti civili e le persone offese dai reati questi potrebbero essere destinati alla prescrizione senza entrare nel vivo dei dibattimenti. Si tratta di un’ulteriore penalizzazione per l’isola. Per tale motivo le categorie e i sindaci dovrebbero essere tutti uniti nel chiedere al presidente del tribunale e al Governo dei provvedimenti seri per il tribunale che sta lentamente morendo».

Anche l’avvocato Bruno Molinaro non manca di commentare quanto sta avvenendo nel tribunale di Ischia. «La situazione è indubbiamente difficile perché l’enorme carico degli affari penali da trattare presso la nostra Sezione non può essere obbiettivamente fronteggiato con l’applicazione di un giudice togato in un solo giorno a settimana (il giovedì, stando a quanto risulta dal decreto del Presidente del Tribunale). Tuttavia, pur essendo stato applicato l’istituto della supplenza interna, va dato atto all’estensore del provvedimento di aver fatto uno sforzo non indifferente, nei limiti delle strette competenze attribuitegli dalla legge, attesa la grave situazione di crisi che affligge da tempo anche le strutture giudiziarie della sede centrale. Vi è poi da aggiungere – ha chiarito l’avv. Molinaro – che il magistrato designato, la dott.ssa Valeria Montesarchio, è un giudice di comprovata esperienza e competenza, avendo esercitato, fra l’altro, le funzioni di giudice dell’udienza preliminare a Grosseto e a Parma, occupandosi anche di casi di rilevanza nazionale ed internazionale, come quelli del crac Parmalat e del naufragio della Concordia. Si sa che ha anche collaborato con l’ateneo ducale, sicché la sua elevata professionalità è fuori discussione. Tutto questo lascia ben sperare per il futuro».

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