CRONACAPRIMO PIANO

Sequestrato albergo a Forio, era tutto abusivo

L’operazione è stata condotta da Guardia Costiera e Polizia Municipale che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo firmato dal gip Giovanni De Angelis: la struttura cui sono stati apposti i sigilli è “La Rotonda sul mare”. Ecco nel dettaglio tutte le accuse rivolte al titolare, che ha nominato Ivan Colella come difensore di fiducia

Una vera e propria bomba, una notizia che ha presto varcato i ristretti confini isolani vuoi perché un fatto del genere non è certamente da tutti i giorni e vuoi perché riguarda una materia delicata e particolarmente sentita come l’abusivismo edilizio. Un noto hotel posizionato su lungomare di Forio, nella zona del Fortino, “La rotonda sul mare”, è stato sequestrato perché risulterebbe essere completamente abusivo. Il provvedimento è stato eseguito ieri mattina dal personale della Guardia Costiera e dalla polizia municipale di Forio che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di Napoli dott. Giovanni De Angelis su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli. Sequestro che, detto per inciso, riguarda l’intero fabbricato in ogni sua area e questo è quello che maggiormente lascia sorpresi. Per la cronaca l’immobile si fonda su tre piani nei quali sono collocati 9 appartamenti che sarebbero tutti non a norma. In un comunicato ufficiale diffuso dall’autorità giudiziaria, si legge che “le recenti opere edilizie sarebbero consistite nello sbancamento di 150 mq e 450 metri cubici di terreno vegetale, nella realizzazione di un tratto di scogliera privata di 80 metri quadrati, priva di concessione, nella costruzione di nuovi locali a servizio dell’hotel, nell’apertura di nuovi prospetti”.

LE ACCUSE AD AMERIGO COLELLA

Nel provvedimento di sequestro emesso a carico di Amerigo Colella, titolare della struttura, si legge tra l’altro che lo stesso risulta indagato perché “in qualità di committente e proprietario dell’immobile adibito ad attività turistico e ricettiva, composta da hotel e ristorante, denominato ‘La Rotonda sul mare” sito in Forio, eseguiva interventi edilizi in una zona sottoposta a vincolo ambientale paesaggistico, senza alcun permesso di costruire, necessario ex artt. 3 e 10 D.P.R. cit. in quanto trattavasi di nuove opere, di nuovi volumi o superfici, ed in particolare: 1) diversi ampliamenti presso il locale ristorante, consistiti, nello specifico, nella trasformazione di un locale interrato di 34 mg, da locale deposito a cucina: nella costruzione di un locale di forma trapezoidale di 20 mg adibito a dispensa: nella costruzione di un ulteriore locale di 12 mg adibito a deposito: nella creazione di un locale w.c. di 3 ma ricavato dall’area sottostante la scala che conduce all’hotel; 2) uno sbancamento, previa asportazione di terreno vegetale racchiudente un arca di circa 150 mg, eseguito in adiacenza al fabbricato principale; 3) una scogliera mediante la posa di massi tufacei di diversa grandezza, ricavati dallo sbancamento di cui al punto che precede, così occupando lo specchio acqueo antistante e radente la banchina; 4) l’apertura, al pian terreno, di nr. 6 nuovi vani porta che danno sull’area interessata dallo sbancamento, realizzati senza alcun permesso di costruire, necessario in quanto trattasi di interventi di ristrutturazione edilizia che apporta modifiche al prospetto di un edificio situato in area tutelata ai sensi dell’art. 142 d.lgs. 42/2004 (artt. 3 e 10, lett. C) d.P.R. 381/2001).

Ad Amerigo Colella, che ha nominato come difensore di fiducia l’avvocato Ivan Colella, viene contestato altresì di aver realizzato “le opere di cui al capo che precede, che determinavano la reviviscenza dell’abusività dell’intero complesso ‘La Rotonda sul Mare, in area sottoposta a vincolo paesaggistico” e ancora di aver “eseguito i lavori relativi alle opere di cui al capo A) in zona sismica, omettendo di depositare prima dell’inizio dei lavori gli atti progettuali presso l’Ucio del Genio Civile competente, con l’asseverazione di competente tecnico professionista, e senza il relativo collaudo”.

IL GIP DE ANGELIS: E’ FONDATA LA RICHIESTA DEL PM

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Nel decreto di sequestro preventivo c’è anche il passaggio in cui il gip De Angelis spiega la fondatezza della richiesta del pm relativa al sequestro dell’intero fabbricato. Scrive il giudice per le indagini preliminari: “Sussistono precisi e concreti indizi dei reati desumibili dagli accertamenti svolti dalla polizia giudiziaria, come compendiati nelle informative della Polizia Municipale di Forio e dell’Ufficio Locale Marittimo – Guardia Costiera Forio”. Poi aggiunge tra l’altro: “Deve poi porsi in evidenza come la complessiva edificazione insistente sul sito risulti completamente priva di legittimità urbanistica, essendo stata realizzata in assenza totale di titolo abilitativo; invero ‘per l’intero complesso turistico, compreso il locale ristorante ubicato al di sotto della sede stradale comunale oggetto di recente accertamento effettuato unitamente a personale del Locamare Forio in data 06.06 c.a, risulta agli atti presentata istanza di condono edilizio ai sensi della L. n. 47/85 al prot. n. 11104 del 30.7.86 a nome Coletta Mario … priva di qualsiasi documentazione allegata’. Su tale edificazione già abusiva l’indagato ha proseguito nel corso del corrente anno a svolgere ulteriori rilevanti opere edilizie, anche su suolo demaniale. A quanto si rileva dalle richiamate informative, veniva accertata, la prosecuzione delle opere abusive, ancora senza permesso di costruire e senza autorizzazione ambientale (titoli abilitativi necessari in quanto trattasi di nuova costruzione in zona paesaggisticamente vincolata), nonché in violazione della legislazione antisismica e sul cemento armato”.

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Poi l’ultimo affondo del dott. De Angelis prima di disporre il sequestro: “Nel caso in esame, il godimento e la disponibilità attuale dei manufatti e delle opere abusive, di rilevantissima entità (trattasi, come visto, di complesso immobiliare di diversi piani e comprensivo di diverse unità abitative, destinato ad uso commerciale per attività di ristorazione e di albergo), da parte dell’indagato, implica certamente una effettiva ulteriore lesione del bene giuridico protetto, determinando un aggravamento del carico urbanistico, inteso come ulteriore domanda di strutture ed opere collettive in dipendenza delle persone insediate su un determinato territorio. Si osservi pure come proprio la destinazione commerciale del bene abusivo, realizzato in palese violazione della normativa urbanistica e paesaggistica, comporta l’accesso e l’uso dello stesso da parte di un numero indeterminato di persone, tenuto conto del naturale richiamo turistico del sito e della stessa sua ubicazione sul mare. Come dedotto e comprovato dal P.M., infine, si rileva come l’indagato già risulti destinatario di decreto di citazione a giudizio del 2022 per reati urbanistici e paesaggistici commessi sempre in Forio, nonché sottoposto a giudizio di primo grado dal 2021 per fatti di peculato connessi alla mancata retrocessione all’ente locale delle somme incamerate da altri due alberghi gestiti dallo stesso Colella sempre in Forio; tanto a dimostrazione della sua propensione alla commissione di reati urbanistici a fini esclusivamente speculativi”.

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