ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

Servono 40 milioni per ricostruire le scuole, il Miur: «non li abbiamo»

CASAMICCIOLA TERME. Ammontano a circa 40 milioni di euro le risorse necessarie per ripristinare in modo completo tutti gli edifici scolastici rimasti danneggiati dal sisma del 21 agosto 2017. Questa è almeno la stima della Direzione generale per gli interventi in materia edilizia del Ministero dell’Istruzione, contenuta in una nota del direttore generale, dottoressa Simona Montesarchio, indirizzata al Commissario per l’emergenza e al Capo Dipartimento della Protezione civile.

Come si ricorderà, per il prosieguo delle attività scolastiche gli enti locali avevano prospettato come soluzione, soprattutto per gli edifici con danno B e C rilevato con schede Aedes, l’esecuzione di lavori di ripristino dell’agibilità, chiedendo al Miur le risorse necessarie. Richieste che ammontavano a poco più di un milione di euro per quattro edifici: la scuola materna di Lacco, la scuola elementare Principe di Piemonte a Lacco Ameno, il Mattei e il C. Mennella.

Il documento, comunque, conferma quanto anticipato alcune settimane fa su queste colonne, per quanto riguarda la situazione scolastica del Comune di Casamicciola: inizialmente era stata prospettata la possibilità di ricorrere a strutture abitative  modulari. Tuttavia, secondo il Miur, le aree individuate e proposte dal Comune di Casamicciola per la realizzazione delle strutture modulari presentano “diverse criticità”, una di queste è il fatto che si tratta di aree private. Sul punto l’ipotesi si era infatti arenata in un’impasse costituita da un paradosso kafkiano: il Ministero avrebbe preso in considerazione tali aree solo se esse fossero state nella disponibilità del Comune, con lo svantaggio che se quest’ultimo avesse proceduto a un’acquisizione, avrebbe poi dovuto affrontare il rischio di una risposta negativa da parte del Ministero. L’unica area idonea poteva essere quella relativa al campo di calcio situato al Monte Tabor. Tuttavia anche questa possibilità viene esplicitamente scartata dalla Direzione generale: nella nota si legge infatti che le dimensioni del campo di calcio “non sembrano adeguate alle esigenze scolastiche rappresentate e al numero di studentesse e studenti frequentanti”. Sembra quindi definitivamente scongiurata l’ipotesi di un cambio di destinazione della struttura sportiva, che sarebbe stata sostanzialmente soppressa, dopo i vari sforzi fatti per disporre di un adeguato spazio per le attività sportive dei giovani.

Il Miur si premura di precisare che “va tuttavia evidenziato che secondo quanto previsto dall’articolo 1 dell’Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile 8 settembre 2017 n.480, non è possibile procedere  da parte di questo Ministero all’autorizzazione di lavori in ripristino temporaneo su edifici non adeguati sismicamente”, in quanto gli edifici su cui intervenire devono risultare, oltre che agibili, progettati in conformità alla normativa tecnica contenuta nel decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008 o in quello del 16 gennaio 1996, oppure che siano stati sottoposti a interventi  di adeguamento sismico secondo le citate normative.

Resta comunque il dato, piuttosto sorprendente, circa la stima complessiva relativa al piano stralcio per la ricostruzione: «si evidenzia – continua il documento – che questa Direzione ha proceduto anche ad una stima dei costi per interventi di adeguamento sismico per gli edifici che hanno subito danni, come da schede Aedes trasmesse e sulla base delle informazioni tecniche in possesso, e la somma complessiva occorrente ammonta complessivamente a circa 40 milioni di euro». Una cifra ingentissima, ma che non si sa come e dove reperire: «Queste risorse – conclude infatti la Direzione generale – non sono nella disponibilità del Ministero dell’istruzione e non possono essere sostenute, neanche in parte, con le somme messe a disposizione dal Decreto dello stesso Ministero n.657 del 2017».

Ads

Uno scenario non certo facile da gestire, emerso già durante le recenti visite “romane” da parte delle amministrazioni isolane, che ha indotto il Comune di Casamicciola ad accelerare le operazioni di ripristino del Manzoni al Paradisiello, l’edificio che meglio ha retto al sisma. Tutto sta a ottenere almeno una fetta dei fondi provenienti da quei  sei milioni (per l’esattezza 6.021.160,98 euro) promessi dal Ministero il 12 settembre “per la realizzazione di strutture scolastiche provvisorie e misure per andare incontro alle esigenze del personale residente nei comuni danneggiati dal sisma”.

Ads

 

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex