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Danni irreversibili sul neonato, chiesto il processo

La drammatica vicenda si consumò il 2 settembre 2017 presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno: il pubblico ministero vuole il rinvio a giudizio per cinque professionisti

In quell’occasione, in quello che doveva essere un normale parto, qualcosa andò storto all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. E così, in una vicenda che evidentemente merita i dovuti approfondimenti, il sostituto procuratore ha chiesto il rinvio a giudizio per una serie di professionisti che erano in servizio presso il nosocomio lacchese quando si consumarono i fatti che racconteremo a breve.

Marco Santagata, Vincenza Stefanelli, Maria Piro, Maria Giuseppina Giglio e Giuseppe Palmieri devono rispondere di lesioni in ambito sanitario, i primi due anche di falso ideologico per omissioni nella cartella clinica. Il neonato riportò conseguenze gravissime al sistema neurologico

Di fatto il prossimo 9 aprile sarà deciso se dovranno o meno essere processati Marco Santagata, Vincenza Stefanelli, Maria Piro, Maria Giuseppina Giglio, Giuseppe Palmieri. Nei panni di persone offese ci sono una coppia di coniugi, S.D. e M.T. Ma quali sono le accuse che vengono indirizzate ai cinque soggetti che rischiano di finire sul banco degli imputati? Tutti sono ritenuti responsabili di lesioni personali in ambito sanitario perché “in cooperazione tra loro Santagata Marco e Stefanelli Vincenza, quali medici ginecologici che ebbero in cura la gestante M.T. e che l’hanno assistita durante il parto presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno in data 2 settembre 2017, Piro Maria e Giglio Maria Giuseppina, quali ostetriche in servizio presso il suddetto nosocomio in data 2 settembre 2017, che assistettero la paziente rispettivamente durante il travaglio e Piro Maria anche durante il parto, Palmieri Giuseppe, quale operatore socio sanitario in servizio presso il suddetto nosocomio in data 2 settembre 2017 dalle ore 16.27 che, privo di competenze, effettuava manovre di ‘Kristeller’ sulla paziente M.T., per colpa consistita in negligenza, imperizia ed imprudenza, ed in particolare per la mancata redazione del programma che avrebbe consentito loro di diagnosticare tempestivamente le anomalie del travaglio della gestante e la sofferenza fetale del piccolo F.D., nonché per aver praticato in modo imprudente, negligente ed imperito le ripetute manovre di ‘Kristeller’ che hanno ridotto o addirittura annullato i già carenti scambi gassosi materno-fetali (nella specie, il dott. Vincenzo Santagata faceva eseguire sulla gestante M.T. alcune manovre all’operatore socio sanitario Palmieri Giuseppe, privo di competenze in materia e che era entrato in sala travaglio solo per salutare il predetto sanitario), così cagionavano a F.D, lesioni personali gravissime, consistenti in danni al sistema neurologico”.

Insomma, l’accusa ipotizza una condotta delittuosa le cui conseguenze, come avete appena letto, sarebbero state devastanti. Non a caso, nel dispositivo con cui si chiede il rinvio a giudizio, si legge che “F,D, nasceva con indice Apgar zero a un minuto dalla nascita; in arresto cardio-respiratorio, con trasferimento dello stesso nel reparto TIN (terapia intensiva neonatale) dell’ospedale Cardarelli di Napoli, con diagnosi di accettazione ‘grave asfissia’ con livello di coscienza: stupore o coma; con attività assente, postura decerebrata, ipotomia, assenza di riflessi primitivi, variabilità della frequenza cardiaca, apnea, iptertono estensorio degli arti, motilità spontanea assente, flaccidità, riflessi assenti, areattività pupillare. Insomma, non siamo medici né addetti ai lavori ma è chiaro che ci troviamo dinanzi ad una diagnosi drammaticamente devastante.  

Non è tutto. Marco Santagata e Vincenza Stefanelli, tra l’altro, potrebbero essere chiamati a difendersi anche dall’accusa di falso ideologico “perché in concorso tra loro, quali medici ginecologici che ebbero in cura la gestante M.T. e che l’hanno assistita durante il travaglio e durante il parto avvenuto presso l’ospedale Rizzoli di Ischia in data 2 settembre 2017, alle ore 17.55, con la nascita del piccolo F.D., omesso di riportare in cartella clinica, nella descrizione del travaglio e del parto della paziente M.T., l’esecuzione di reiterate manovre di premiture di Kristeller sull’addome della paziente

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