CRONACA

Si accende l’estate, la ripartenza di molti alberghi isolani

Siamo ormai alle soglie di luglio e in questa settimana sono tanti gli hotel scesi in pista per affrontare una stagione turistica che, comunque, si preannuncia durissima

In realtà già dai primi giorni di giugno sono nuovamente aperti diversi alberghi, ma le ultime settimane sono state quelle cruciali perché decine di hotel hanno riaperto i battenti a Ischia, dopo le vicissitudini dei mesi scorsi. Solo a marzo sembrava una vera utopia parlare di riapertura delle attività ricettive perché i giorni che ci siamo lasciati alle spalle causa coronavirus sono stati davvero pesanti, difficili da interpretare e da accettare. Vedere una chiusura totale, come quelle da febbraio a maggio, è stato uno spettacolo davvero incredibile su un’isola come la nostra dalla vocazione turistica che, da sempre, ricomincia a vivere proprio nei primi mesi primaverili.

È stata un’emergenza sanitaria ed economica che ha fatto tremare moltissime famiglie ischitane. A onor del vero, ancora oggi sono tantissime le realtà che tremano per la crisi e per i numeri scoraggianti. Siamo adesso ad un giro di boa in cui bisogna guardare avanti e prendere quello che verrà. Certamente non ci saranno gli introiti degli anni precedenti perché le condizioni non lo permettono. Già qualcosa si è mosso con la possibilità di spostarsi liberamente tra le regioni e, in questo senso, luglio e agosto, mesi dal caratteristico turismo regionale, possono essere un trampolino di lancio per l’arrivo di turisti dal nord Italia che abitualmente si riversano sulla nostra isola nei mesi come settembre e ottobre. Per quanto riguarda il turismo estero secondo le stime Enit, il COVID farà crollare del 55% gli arrivi di visitatori esteri nel 2020, aprendo un buco di 23 miliardi nelle entrate. Va fatta, poi, un’analisi sulle perdite. Non possono passare inosservati i numeri che Confesercenti Campania ha pubblicato dopo i primi dieci giorni di riapertura. Infatti, tramite un’analisi realizzata su un campione di 1000 attività regionali sull’andamento dopo la ripartenza, tra le uniche categorie che hanno potuto esultare troviamo i parrucchieri e i barbieri presi letteralmente d’assalto nei giorni immediatamente successivi al lockdown con incassi maggiori del 100% rispetto agli anni scorsi.

In caduta libera settori come l’abbigliamento, la moda e la grande ristorazione che fanno registrare perdite intorno al 90%. Un calo sostanziale si deve constatare anche per i bar, dove l’incasso medio giornaliero è ovviamente molto distante dalle cifre di un anno fa sino al 70% in meno. Continuando ad analizzare gli impietosi numeri sciorinati da Confesercenti Campania troviamo il settore alberghiero ed extralberghiero (B&B, casa vacanze e pensioni) dove, almeno fino a fine maggio, abbiamo perdite elevatissime stimabili intorno al 100% rispetto alle stagioni passate. Lo stesso Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania ha sottolineato nelle settimane scorse l’assoluta crisi della filiera del turismo, degli alberghi, dei grandi ristoranti e ha dichiarato di essere estremamente preoccupato perché c’è il rischio di chiusure definitive se non ci sarà un sostegno ulteriore, nei prossimi mesi. La situazione è delicatissima anche perché molti degli aiuti promessi dal Governo centrale non sono arrivati. Nella nostra regione ci sono casi di persone che aspettano ancora la cassa integrazione e molte attività devono tuttora vedere i 25.000 euro di aiuti a fondo perduto. Il grido d’allarme è forte e le risposte da dare sono ancora tante. In un periodo di ripartenza, ma anche di incertezza, abbiamo deciso di ascoltare alcuni esponenti del settore alberghiero isolano in vista di una riapertura dei battenti assai insolita.

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