POLITICAPRIMO PIANO

“Si’” al Barone, “no” a Salvini: così parlò “Papa” Francesco

Lunga intervista al sindaco di Forio, Del Deo affronta tanti temi: dalla simpatia per la Lega e la candidatura alle Regionali (esclusa) passando per l’endorsement al sindaco uscente di Lacco Ameno. E poi…

Partiamo dalla stretta attualità. Domani c’è una seduta di consiglio comunale, ci sarà da discutere anche sull’istituzione di un senso unico su via Casa Mattera a Panza che non ha mancato di suscitare polemiche, al punto da mettere in condizione la minoranza di presentare una interrogazione. Che idea ti sei fatto di questa vicenda?

«Il senso unico a via Casa Mattera? La strada era pericolosa, negli ultimi tempi si erano verificati tre incidenti decisamente gravi ed abbiamo deciso di adottare un dispositivo in via sperimentale. Ma se per un divieto la minoranza decide addirittura di chiedere la convocazione di un consiglio comunale, vuol dire davvero che non ha argomenti»

«L’idea che mi sono fatto è abbastanza chiara e netta: devo pensare che a un certo punto a Forio la minoranza non sa più che ruolo deve svolgere e come compiere la propria attività politica. Siamo seri, senza voler sminuire alcuna tematica, se si arriva a chiedere una seduta di consiglio comunale per un cambio di segnale in una strada, vuol dire che il livello è questo e cioè piuttosto basso. Sono sincero, non credo di aver mai visto una cosa del genere in vita mia. Noi abbiamo semplicemente varato una delibera sperimentale su quella strada che è carica di traffico, che diventa oltremodo eccessivo in particolare nel periodo estivo. Tutti ci facciamo “indurre in tentazione”, io stesso quando devo andare a Panza sono portato a girare per via Casa Mattera. Però non è giusto che per nostra comodità si renda la strada pericolosa».

Addirittura?

«Ci sono stati in un passato anche recente almeno tre incidenti pericolosi, con conseguenze traumatiche per le vittime dei sinistri. Stavano investendo una signora col carrozzino non più tardi di una settimana fa, figuratevi cosa potrebbe succedere nel periodo estivo quando il traffico arriva anche dalla vicina Sant’Angelo. Qualcuno parla di dossi, ignorando però che non sono consentiti per il passaggio di autoambulanze e che in fondo parliamo di una strada di campagna. Poi si dice dei momenti legati all’ingresso e all’uscita dalle scuole, ma ricordo a me stesso che questo è un fenomeno che si verifica in tutta l’isola: basta guardare quello che succede a Ischia all’esterno del Marconi, a Fondobosso, a Cartaromana e via discorrendo. Insomma, il pretesto proprio non regge».

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Si avvicinano le elezioni regionali, lo sai che i rumors ti danno vicinissimo alla Lega e forse addirittura candidato?

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«Posso confermare ancora una volta, come peraltro ho già detto in precedenti interviste, che non sarò candidato con la Lega alle prossime elezioni regionali: sono sindaco di Forio e resto a fare il sindaco. La mia simpatia verso Salvini e il suo partito? Oggi non esistono più (purtroppo) partiti e ideologie, oggi quando si va alle urne si scelgono persone e uomini: alle europee, non a caso, ho dato una mano ad un caro amico come Valentino Grant» 

«Non sarò candidato con la Lega alle prossime elezioni regionali: sono sindaco di Forio e resto a fare il sindaco. La mia simpatia verso Salvini e il suo partito? Oggi non esistono più (purtroppo) partiti e ideologie, quando si va alle urne si scelgono persone e uomini: alle europee, non a caso, ho dato una mano ad un caro amico come Valentino Grant»

Per il resto quali scenari configuri in vista dell’appuntamento elettorale e chi e cosa credi si muoverà sull’isola?

«Non credo che succederà nulla di diverso dal solito, immagino che qualche candidato ci sarà, magari pure troppi. In fondo c’è sempre stata la presenza sull’isola di uno stuolo di candidati, c’è quasi una smania di volersi cimentare: invece bisognerebbe concentrarsi su un paio di figure alle quali dare un forte sostegno. Non ha importanza che siano isolani o meno, l’importante è che dopo eletti non si dimentichino del nostro territorio. Nella Prima Repubblica abbiamo avuto tanti candidati non isolane che si sono rivelati più vicini ad Ischia di quanto non abbiano fatto nostri concittadini che non si sono occupati dei problemi del territorio». 

In primavera si voterà anche a Lacco Ameno, e Francesco Del Deo non ha mai nascosto la sua simpatia nei confronti di Giacomo Pascale. Ma quella contro Domenico De Siano è davvero una missione impossibile?

«Assolutamente no, non devo essere io a ricordare che non esistono missioni impossibili in politica, davvero mai dire mai. Penso che Giacomo abbia ridato la giusta visibilità a Lacco Ameno, quella dignità che il paese aveva perso, è stato un sindaco che ha governato bene e posto al centro dell’amministrazione il cittadino e anche se andiamo a vedere l’impegno profuso in questo periodo per il terremoto si è meritato unanime ed oggettivo apprezzamento. Pascale ha avuto il merito di sapere essere un sindaco vicino alla gente senza però tralasciare una certa progettualità, non è un pregio così comune». 

«Pascale ha ridato a Lacco Ameno la visibilità e dignità che aveva perso, ha governato bene e posto al centro dell’amministrazione il cittadino e anche se andiamo a vedere l’impegno profuso in questo periodo per il terremoto si è meritato unanime ed oggettivo apprezzamento»

Sull’isola pende sempre lo spettro della crisi economica, anche a causa di un indotto turistico che sembra aver perso tanto dal punto di vista della qualità. Quanto sei preoccupato?

«Preoccupato lo sono e pure tanto, ma non certo per il solo ambito isolano, il problema lo vedo su scala nazionale e addirittura europea. Temo possa esserci una criticità: l’oro sta scomparendo dal mercato e questo è un fatto negativo dal momento che viene considerato un bene di rifugio. Temo una forte recessione pure a stretto giro, anche se magari l’avvertiremo dopo la stagione estiva: è chiaro che spero tanto di sbagliarmi, ma riscontro che chi ha grosse disponibilità economiche sta investendo in oro. E questo, lo ripeto, è sempre un campanello d’allarme» 

E’ una brutta galla da pelare via Giovanni Mazzella, non c’è il rischio che i lavori alla strada crollata rischino di andare per le lunghe?

«Nel giro di un mese e mezzo riapriremo la strada, si tratta di un’arteria importante, anzi imprescindibile non soltanto per l’economia di Forio ma dell’intera isola».

D’Amore ha assicurato che l’ospedale Rizzoli non sarà smantellato ma che anzi nel tempo non solo conserverà i suoi standard ma addirittura li aumenterà. Sei fiducioso o è il caso di non abbassare la guardia?

«Sono e resto dell’idea che la situazione legata all’ospedale di Lacco Ameno vada rivista interamente. Abbiamo inoltrato una nota come sindaci, rimarcando che tutto quanto ruota attorno al nosocomio vada rimodulata completamente, dobbiamo pensare al discorso dell’insularità che rappresenta un grosso limite: eppure, nonostante questo, vedo che la struttura perde sempre qualcosa piuttosto che riceverla. La seconda Tac non arriva, il tanto sbandierato ampliamento ci porterà ad avere 60 posti letto e non i 115 che ci toccherebbero in base alla popolazione residente. E poi resta da risolvere l’annoso nodo legato alle carenze di personale medico e paramedico. La situazione, in buona sostanza, mi sembra tutt’altro che allegra…».

«Craxi? Non mi era simpatico, ma insieme a Giulio Andreotti è stato l’unico statista dell’ultimo periodo della storia d’Italia. Oggi la gente sta capendo e quelle figure vengono rivalutate, all’epoca c’era un rispetto enorme dell’Italia, che oggi si è miseramente perso. E se non si cambia il sistema elettorale, la deriva rischia di essere ancora peggiore»

Ad Ischia la spaccatura tra Enzo Ferrandino e Giosi Ferrandino appare ormai insanabile. Ti aspettavi che si arrivasse a tanto?

«Difficile fare valutazioni dall’esterno, lasciami giudicare solo i fatti di casa mia». 

E’ vero che è ancora presto per pensarci, ma Francesco Del Deo sta iniziando a pensare al suo successore?

«L’attuale maggioranza che ho l’onore di guidare è formata da tutti possibili candidati a sindaco. Siamo davanti ad una squadra fortissima, preparata e volenterosa ed anche con una certa esperienza, visto che siamo già al secondo mandato. Credimi, quando sarà il momento di pensare alla successione, ci sarà solo l’imbarazzo della scelta». 

Chiudiamo facendo un salto indietro nel tempo. Sono passati vent’anni dalla morte di Craxi e dalla fine della Prima Repubblica, posso chiedere a un democristiano doc le proprie considerazioni su un periodo storico “cancellato” da Mani Pulite?

«C’è poco da fare considerazioni, la verità è sotto gli occhi di tutti. Parto da una premessa: io sono e resto democristiano, doroteo e gavianeo e mai rinnegherò il mio passato. La classe politica che ha governato nella cosiddetta Prima Repubblica ha preso l’Italia dalle ceneri di una guerra guidandola fino ad essere la terza potenza in Europa anche da un punto di vista economico. I guai e gli sfaceli prodotti dalla Seconda Repubblica sono sotto gli occhi di tutti. Devo dire che Craxi non mi era simpatico, ma questo non mi esime dal riconoscere che insieme a Giulio Andreotti è stato l’unico statista dell’ultimo periodo della storia d’Italia. Oggi pian piano la gente sta capendo e quelle figure vengono rivalutate, in quel periodo c’era un rispetto enorme dell’Italia, che ai giorni nostri si è miseramente perso. E se non si cambia il sistema elettorale, la deriva rischia di essere ancora peggiore e più marcata. Prendere uno di Bolzano e candidarlo a Palermo o viceversa, non ha senso: bisogna tornare alle preferenze e ai tempi in cui il parlamentare dal venerdì al martedì curava il collegio, i suoi elettori e i suoi problemi. Per non parlare di un altro errore allucinante…».

Quale?

«Alludo alla riduzione dei parlamentari, così non si fa altro che creare una casta. Questo provvedimento è stato solo un “inseguimento populistico”, il problema di questo paese non sono certo cento parlamentari in più».

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