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Si era giocato i soldi, nessuna rapina: la “vittima” ha simulato

CASAMICCIOLA TERME. Siamo sinceri, possiamo tirare un sospiro di sollievo. E ne siamo veramente contenti perché l’episodio – per la dinamica che lo aveva caratterizzato – aveva preoccupato e non poco la comunità isolana non abituata a fare i conti con fenomeni del genere. La rapina a mano armata consumatasi nel primo pomeriggio di martedì a Casamicciola, in località Cretaio, non c’è stata. Sì, non si è verificata nessuna rapina. Il derubato, o meglio falso derubato, che si era recato presso la Stazione dei Carabinieri di Casamicciola Terme per denunciare i fatti che lo avevano visto vittima ha raccontato una serie di bugie dietro l’altra. Quando si trovava all’interno del furgone nessun motorino lo ha affiancato, non ci sono state due persone che lo hanno minacciato con un coltello portandogli via la somma di denaro contante di duecento euro. La storia, purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) è stata inventata di sana pianta con tutto quello che ne consegue. Anche perché adesso l’uomo è stato a sua volta denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria con l’accusa di simulazione di reato.

Ma che cosa è accaduto? Secondo quanto si è appreso il soggetto in questione, operaio in servizio presso una ditta isolana, non avrebbe resistito al fascino di fare una puntatina in una sala scommesse e slot. Evidentemente ha voluto provare il brivido della giocata ma si è fatto prendere la mano e nel breve volgere di un’oretta ci ha rimesso l’intero gruzzoletto che si trovava in tasca. A quel punto, non disponendo evidentemente della somma da restituire al suo datore di lavoro, è andato nel panico non sapendo come venir fuori dal pasticcio nel quale si era infilato. Così ha deciso di fingere la rapina e recarsi presso le forze dell’ordine a sporgere una denuncia contro ignoti che nelle sue intenzioni lo avrebbe messo al riparo da sgradite sorprese e magari da una ramanzina da parte del “capo”. In verità pare che il suo racconto, per quanto ben congegnato, presentasse già qualche “falla” nel momento in cui si è ritrovato dinanzi ai carabinieri, ma ad incastrarlo sono stati i successivi accertamenti investigativi compiuti dai militari della Stazione di Casamicciola e del Nucleo Operativo. Gli uomini guidati dal capitano Angelo Pio Mitrione, infatti, hanno letteralmente passato al setaccio l’area del Cretaio teatro del presunto fatto criminoso, acquisendo tutti i filmati delle videocamere di sorveglianza posti lungo centinaia di metri. Gli inquirenti li hanno poi visionati tutti, dal primo all’ultimo, e dalle immagini è emersa una verità sconcertante: nella zona incriminata – nell’ora e nel giorno denunciato dall’uomo, residente a Casamicciola ma originario di Somma Vesuviana – non era transitato nessun motociclo con due persone a bordo. Neanche l’ombra. Dal primo pomeriggio di martedì fino alla tarda mattinata di ieri, i carabinieri hanno guardato e riguardato quei filmati, proprio per non lasciare nulla al caso, poi hanno dovuto prendere atto di una inequivocabile evidenza.

L’operaio, così, è stato ricontattato e condotto in caserma dove è stato messo davanti alle sue responsabilità. Ed ha ammesso, crollando davvero nello spazio di un amen, dopo essersi reso conto che non c’erano i margini per poter provare a difendersi: insomma, un motorino certamente non poteva essere un “fantasma” e volatilizzarsi di punto in bianco davanti al suo furgone. Da qui l’inevitabile denuncia all’autorità giudiziaria. La vicenda in questione sembra il remake di un fatto analogo che avvenne – ironia della sorte sempre a Casamicciola Terme – il 1 aprile del 2015. All’epoca un quarantenne ischitano ma residente nella cittadina termale denunciò alla locale stazione dei carabinieri di aver subito una rapina in Piazza Marina subito dopo aver ritirato presso l’ufficio postale la pensione della madre ammontante a 1.050 euro. Alle forze dell’ordine L.P. riferì di essere stato aggredito e picchiato da due delinquenti che erano fuggiti a bordo di un ciclomotore. Per rendere la messinscena più credibile, la falsa vittima della rapina si fece anche refertare presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno dove i sanitari lo giudicarono guaribile in tre giorni per escoriazioni facciali. Anche in quel caso le immagini scattarono in maniera tempestiva con i militari che così come ieri visionarono tutti i filmati delle videocamere di sorveglianza ed ascoltando anche come testimoni alcune persone che si trovavano nei pressi di Piazza Marina. Ma si giunse alla verità in un arco di tempo ancora minore rispetto a quello del Cretaio, perché già nella denuncia erano presenti una serie di discordanze che insospettirono i carabinieri. L’uomo aveva chiaramente simulato il reato e non a caso la successiva perquisizione nella sua abitazione faceva rinvenire ai militare la stessa somma di denaro sulla quale però non riuscì a giustificare il possesso. Oggi come allora le capacità investigative e l’indispensabile intuito dell’Arma hanno consentito di smascherare chi un reato non l’aveva subito quanto piuttosto commesso.

Gaetano Ferrandino

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