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Si riapre a Ischia la caccia ai cacciatori

 

Di Antonio BUONO*

Gentile Direttore, in relazione ad una serie di articoli infamanti, ambigui e vergognosamente falsi, in merito a specie protette ed al  mancato rispetto del silenzio venatorio sull’isola d’Ischia, mi consenta di metterLe  in evidenza le solite demagogiche falsità da parte degli anticaccia di turno con la consueta incompetenza e malafede attraverso le quali si evince un solo scopo: “abbattere caccia e cacciatori”… e non solo ad Ischia.

Questi “pseudo-ambientalisti” che di notte non riescono a dormire perché sognano sempre  “cattivi cacciatori che uccidono uccellini”, quando scrivono non fanno altro che evidenziare banalità che si tramandano  gli uni con gli altri.

Quasi sempre, per intenerire l’opinione pubblica che in genere  non ha la più pallida idea di cosa si stia parlando, questi strenui ed  incompetenti paladini dell’ambiente, usano mettere in evidenza piccoli uccellini morti e finanche rapaci con foto riciclate e prese chissà dove.

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Giusto per quantificare il non senso, vi sono ragioni fondamentali per le quali un cacciatore non sparerebbe mai ad un rapace o a specie protette in generale, in quanto oltre ad essere importantissimi per l’eco-sistema,  ognuno di noi cacciatori, ben sapendo che questo genere di vigliaccate non rappresenterebbero affatto un trofeo di cui andare orgogliosi, ha le idee chiare su   quanta “importanza” possa  avere per gli anticaccia tale insignificante inutile gesto; potrà sembrare assurdo, ma certi cosiddetti ambientalisti senza scrupoli, “usano” i rapaci erroneamente colpiti da probabili inesperti o feriti dai cavi dell’alta tensione, e soprattutto come negli ultimi anni, attaccati da famelici gabbiani che non trovano più pesce con cui sfamarsi, per il semplice scopo di conquistarsi la stima dell’opinione pubblica al fine di creare ambiguità politiche.

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È stato trovato ( guarda caso di “ martedi”, giorno di silenzio venatorio) un uccellino morto, forse sparato… e allora? E ancora… di venerdi, (altro giorno di silenzio venatorio) addirittura un falco ferito…e allora?

Sarebbero queste le ragioni per chiedere la chiusura della caccia sull’isola? Ma fateci il piacere!

Come a dire che un tizio qualunque senza patente vada in autostrade e se ne chiede la chiusura immediata…      ma rifateci il piacere!

Si è scritto e dunque letto  in questi giorni di “un’importante operazione” di soggetti legati a leghe salva questo e proteggi quant’altro, che pare abbiano sorpreso e fotografato un  giovanotto in tenera età con addirittura in mano un fucile.  D’accordo, e quindi?  Cosa cavolo c’entra la caccia ed i cacciatori?

Tra l’altro, sarebbe anche interessante che questo qualcuno mi spiegasse pure cosa ci “azzecca” la caccia ed i cacciatori con reti (?), tagliole (?), trappole (?), vischio (?), esche (?), bocconi avvelenati (?), lacci (?), balestre (?), archetti (?), gabbie trappola (?)… ma che roba è?  Ma  siamo in guerra? Ma da dove vengono fuori  tutte queste  assurdità? Dal cilindro di un mago? D’accordo, deve trattarsi di un mago di quelli veri…e noi cacciatori? Che  cavolo ci “azzecchiamo”?!.

Nello stesso resoconto si parla di cacciatori che sparano vicino a case ed alberghi, a me non  risulta e in ogni caso, mi pare di ricordare che ad Ischia vi siano migliaia di case ed alberghi abusivi nei luoghi che la storia di quest’isola venatoria ricorda come meravigliose zone di caccia, difatti quando si costruiva  i cacciatori non davano fastidio, appena terminato arrivavano le forze dell’ordine… per i cacciatori, appunto.

Per essere più chiaro, è palese che siano la case ad essere troppo vicine ai cacciatori, e mi sembra davvero assurdo che tutta questa gente, mentre “abusava”, nessun ambientalista fosse presente; oggi si lamentano di qualche schioppettata mentre dei botti e dei fuochi artificiali,  tra matrimoni e feste patronali nessuno dice niente.

Si dice inoltre, che gli stessi cacciatori vadano armati nelle vicinanze delle scuole, non penso per cacciare, forse per estorcere promozioni per i loro figli? ”Robe da matti.”

Nel concludere vorrei evidenziare che a mio parere, chiunque definisca la caccia  una pratica sportiva dice un’eresia; la caccia non è uno sport, lo sport è divertirsi, non ci si diverte uccidendo uccelli pur se consentito dalla legge come prelievo programmatico. La caccia è ragione di vita.

Ebbene, sarebbe il caso di dire basta con questa pagliacciata, non è più  tempo di abusare della caccia e dei cacciatori che oggi sono in grado di saper tradurre il pensiero in parole ed esprimere ciò che i loro occhi hanno visto e intendono continuare a vedere assieme  a quei valori tramandati da generazioni di padre in figlio: ruralità, tradizione, cultura, passione, sensazioni, amore, suoni, colori,  forgiano  i “profumi della natura” e rappresentano l’essenza stessa che vive in ogni vero cacciatore, laddove non sono ammesse speculazioni e sotterfugi di nessun genere, in special modo da gente che non lavora e specula per sbarcare il lunario.

Chiaro?!!!

Tant’è perché dovuto.

 

*cacciatore a vita

 

 

 

 

 

 

 

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