CRONACAPRIMO PIANO

Sicurezza stradale, alcol e movida, la stagione che verrà: il decalogo di Mitrione

Lunga e dettagliata intervista al comandante della Compagnia dei Carabinieri di Ischia che tocca una serie di argomenti sensibili partendo proprio da un tema di strettissima attualità

Si ripropone il problema della sicurezza stradale sul territorio dell’isola di Ischia, e, ovviamente, come sempre quando accadono fatti del genere poi si fanno mille riflessioni e altrettante valutazioni. Ma, soprattutto, ci si pone sempre lo stesso interrogativo: come è possibile che percentualmente in un territorio così limitato ci siano tanti incidenti anche mortali? Lei che spiegazione si è dato?

«Sì, il tema della sicurezza stradale è molto percepito sull’isola di Ischia, e di conseguenza ogni qualvolta si verificano incidenti con feriti gravi o addirittura decessi si creano dibattito, riflessione e inevitabilmente ci si pone delle domande. Ma questi interrogativi, vanno poi a creare un vero e proprio allarme che deve essere affrontato da parte di noi Carabinieri, come quotidianamente succede, con una azione di prevenzione e repressione delle violazioni al codice della strada. Noi lo facciamo con costanza e dedizione in tutte le ore del giorno e anche della notte, soprattutto nei weekend mettendo in campo azioni finalizzate a prevenire una serie di violazioni ma anche a reprimere condotte che possono essere pericolose e – tornando alla sua domanda – possono creare situazioni di pericolo per la pubblica incolumità e portare a eventi luttuosi. Come, ad esempio, è purtroppo successo nel caso di Angelo Scaccino».

Andando a ritroso nel tempo, e osservando la dinamica dei sinistri mortali dell’ultimo decennio, quello che balza all’occhio è l’assenza di un comune denominatore in queste tragedie. Non si tratta sempre di alcol o di stupefacenti, o di guida distratta. Insomma, un mix che rende forse più difficile fare un’analisi del fenomeno.

«Partiamo da un assunto: prevalentemente gli incidenti si verificano per una violazione del codice della strada, su questo non c’è dubbio. Chiaramente, come diceva Lei, le violazioni possono essere varie, parlo degli ultimi due casi di omicidio stradale in cui ha proceduto la Compagnia di Ischia, nei quali uno dei guidatori era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, l’ultimo. E il penultimo, invece, occorso a maggio che ha provocato la morte del povero Francesco Taliercio, è stato trovato con un tasso alcolemico superiore a quello previsto dalle vigenti normative. Insomma, negli ultimi tempi il trend purtroppo sembra essere chiaro e stupisce che questo continui ad accadere nonostante l’azione di contrasto che noi svolgiamo in maniera capillare sul territorio. E ci sono i numeri a confermarlo: è il caso di ricordare che solo nel 2019 abbiamo superato le 55 denunce a piede libero per guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche. Una media superiore ad una alla settimana e questo fa capire quanto l’Arma dei carabinieri ogni giorno, e ribadisco ogni giorno, contrasta quello che è un vero e proprio malcostume».

Che va combattuto su più fronti.

Ads

«Esatto. E occorre un lavoro di prevenzione costante che noi svolgiamo attraverso l’educazione stradale, l’educazione civica, anche con una presenza costante nelle scuole. Perché è proprio dalle giovani generazioni che bisogna partire. Quest’anno io personalmente visiterò (ho già iniziato a Procida e proseguito alla Media Scotti di Ischia) tutti i plessi scolastici dell’isola, insieme ai Comandanti di Stazione, al Comandante dell’aliquota Radiomobile, proprio per far comprendere ai più giovani che la condotta sulla strada, la circolazione stradale è un qualcosa che se applicata correttamente, può salvare la vita. I ragazzi poi devono costituire anche un pungolo per i più grandi, l’adulto può essere a sua volta educato: può insomma crearsi un circolo virtuoso».

Ads

Si parte dal basso, dunque, ovviamente in senso anagrafico…

«L’obiettivo è quello di iniziare dalle scuole per poi generare discussione e dibattito nei gruppi, nella società giovanile ma anche tra i nuclei familiari e come effetto domino in tutti i gruppi sociali organizzati».

E’ giusto dire che, alla luce di tutti questi incidenti anche mortali, l’ischitano non abbia maturato la giusta coscienza civica? Insomma, sembriamo non far tesoro delle tragedie che ci capitano davanti agli occhi: è d’accordo?

«Io non direi che relativamente al fenomeno in questione non si riesca a fare breccia nell’ischitano medio, anzi ritengo che c’è che ci sia una coscienza cittadina che sta maturando in questo senso, e ne è espressione un comitato di cittadini che si è organizzato, “La strada del buon senso”, che penso incarni al meglio lo spirito con il quale affrontare e guardare in faccia quella che è diventata una triste realtà. In fondo la coscienza civica deve servire proprio a questo, a far comprendere il fatto che la guida, il mettersi a bordo di un veicolo su una strada è una condotta da affrontare in maniera responsabile. Perché quando questo non succede, purtroppo, le conseguenze possono essere irreparabili».

L’incontro con il neo dirigente del Commissariato è stata anche l’occasione per fare un primo punto su quella che è la stagione che verrà? Perché poi Pasqua può sembrare lontana, ma in realtà non lo è. Tra due mesi la stagione turistica prende il via.

«Sì, abbiamo, chiaramente, affrontato tutte le tematiche dell’isola di Ischia, ci siamo conosciuti in maniera informale, e abbiamo ovviamente parlato anche di sicurezza stradale. Per quanto riguarda Pasqua, noi come Arma dei Carabinieri saremo, come sempre, presenti su tutto il territorio. In maniera capillare, con controlli ai flussi turistici partendo dai porti, ci serviremo anche dei reparti speciali che sono sempre a nostra disposizione in caso di necessità: mi riferisco ai N.A.S., il NOE, il nucleo Ispettorato del Lavoro, che si rendono artefici di una serie di attività finalizzate a migliorare la qualità della vita dell’isola. Perché certi interventi devono essere interpretati in questa maniera, non soltanto come repressione ma soprattutto prevenzione. Deve essere chiaro a tutti che il monitoraggio di settori nevralgici si tramuta in un miglioramento dell’indice di vivibilità dell’isolano ma soprattutto di gradimento da parte del turista».

È giusto dire che l’attività dei Carabinieri e delle Forze dell’ordine in genere, se c’è un settore negli ultimi anni nel quale ha inciso in maniera profonda è stato quello delle affittanze estive? Pare che determinati soggetti ne siano rimasti talmente “disturbati” che hanno scelto altri lidi come meta delle proprie vacanze…

«Abbiamo notato, è una considerazione che abbiamo già effettuato proprio con lei nel corso dell’ultima intervista, che il controllo delle affittanze abusive è uno strumento importantissimo, di fondamentale valenza proprio per la qualità del turismo dell’isola. Perché esso permette, da un lato, di identificare tutti i personaggi che cercano di eludere il controllo andando a prendere in fitto un appartamento e quindi cercare magari di evitare l’identificazione che viene posta in essere ai sensi del 109 del T.U.L.P.S., dall’altro serve a colpire proprio quelle persone titolari di abitazioni che fittano in nero, e quindi omettono anche di segnalare all’autorità di ps le persone ospitate. Insomma siamo davanti a uno strumento importantissimo, perché se si riesce ad avere una scheda analitica e precisa di tutti coloro che sbarcano ad Ischia, è chiaro che gli stessi – sentendosi controllati – quantomeno eviteranno di commettere reati. O altrimenti, come sta accadendo, decideranno di non passare l’estate a Ischia».

Abbiamo parlato di quelli che sono i problemi atavici dell’isola, ma le chiedo: dal suo che è un osservatorio privilegiato c’è anche qualche nuova piaga?

«Beh, la piaga che abbiamo accertato nel corso dell’anno passato, anche se non parlerei di un fenomeno eccessivamente diffuso, riguarda la presenza considerevole sul territorio di lavoro nero. I nostri controlli nel settore proseguiranno con l’inizio della stagione, perché è in quel momento che l’isola si “riaccende” e l’occupazione stagionale inizia a muoversi in maniera concreta. Andremo a verificare la regolarità di una serie di posizioni, sempre con l’ottica non di bastonare e colpire o reprimere, ma di prevenire e salvaguardare la dignità e i diritti di chi lavora, di chi viene in vacanza, e ancora di più di chi esercita la propria attività imprenditoriale nel rispetto delle leggi».

Io ho finito, ma ripensavo alle 55 denunce per guida in stato di ebbrezza. Certo che sono proprio tante…

«Ma non è il fato più considerevole. Il nuovo settore che abbiamo affrontato è stato quello legato alla guida mentre si utilizza il telefono cellulare: nello scorso anno solare abbiamo elevato circa 300 sanzioni e questo dimostra come siamo davanti ad un “problema” serio. Abbiamo portato alla luce questa consolidata violazione con una serie di controlli mirati, anche questo si deve interpretare in uno spirito di prevenzione, perché se il cittadino comprende che determinate condotte possono causare incidenti stradali anche mortali, allora sarà più invogliato a rispettare le regole. Con conseguenze ovviamente positive per l’intera circolazione veicolare».

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex