CRONACAPRIMO PIANO

Sicurezza stradale, non solo progetti e idee: arrivano anche i fondi della Città Metropolitana

Ieri all’hotel Manzi il convegno promosso da Il Golfo: proposte, spunti, ma anche atti concreti, a partire dai finanziamenti stanziati per fronteggiare i molteplici aspetti di una piaga che troppo spesso sulle nostre strade finisce in tragedia

È stato un convegno ricco di spunti, ma anche foriero di atti concreti per la nostra isola, quello sulla sicurezza stradale promosso dalla nostra testata, fortemente voluto dal dottor Ambrogio Mattera e svoltosi nella sala conferenze dell’Hotel Manzi di Casamicciola ieri mattina.

Le molteplici facce di un problema sempre più sentito sulla nostra isola e le possibili aree di intervento hanno appassionato il numeroso pubblico che ha partecipato all’evento, moderato dal noto giornalista Paolo Chiariello che ha coordinato i vari interventi di un parterre di relatori raramente così qualificato. «Nove morti al giorno, senza contare i feriti che subiscono menomazioni anche permanenti, sono il quotidiano bilancio degli incidenti stradali in Italia» ha esordito Chiariello, che ha auspicato la formazione di proposte concrete per fronteggiare una piaga che poche settimane fa ha strappato alla comunità isolana l’ennesima vittima, il giovanissimo Francesco Taliercio.

Il dibattito si è avviato con l’intervento del sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna: «È un problema che ci riguarda tutti» ha spiegato il primo cittadino, che finora a causa del pre-dissesto finanziario è stato anch’egli alle prese con le difficoltà di organico della polizia locale: «Prima di pensare a progetti laboriosi e dai costi rilevanti, ma difficilmente realizzabili – ha aggiunto Castagna – credo che bisogna innanzitutto fornire risorse alle Forze dell’Ordine per mantenere alta l’intensità dei controlli sulle strade in funzione di prevenzione degli incidenti».

L’onorevole Maria Grazia Di Scala, consigliere regionale, dopo aver ringraziato le Forze dell’Ordine che nonostante la carenza di mezzi si sacrificano per la nostra sicurezza, ha lodato la presenza in sala dei dirigenti scolastici: «La sicurezza stradale è un problema di natura culturale. Sono favorevole a introdurre nelle scuole la materia dell’educazione stradale. La famiglia e la scuola sono due istituzioni importantissime, perché le forze dell’ordine non possono supplire a ogni carenza». La Di Scala ha inoltre invocato il riconoscimento legislativo dell’isola come sede disagiata: «È necessario per i trasporti e la sicurezza stradale, ma anche per la scuola, la giustizia e la sanità».

Proprio l’accenno al ruolo della scuola da parte della consigliera regionale ha dato a Chiariello l’assist per chiedere l’intervento del professor Antonio Siciliano, dirigente dell’Istituto Enrico Mattei: «Dopo la morte di Francesco Taliercio – ha raccontato il preside – un giornalista della terraferma ci chiese conto di quello che avevamo fatto a scuola in materia di sicurezza sulle strade. E noi abbiamo spiegato tutto quello che abbiamo realizzato sul fronte della prevenzione e dell’educazione stradale. Siamo pronti a fare anche di più, se nei programmi scolastici prevedranno ulteriore disciplina sul tema», ha spiegato il professor Siciliano. Durante il suo intervento, dalle file del pubblico il papà di Francesco Taliercio, scomparso a maggio in un incidente a Ischia, ha contestato una frase del preside, che avrebbe usato il condizionale circa la dinamica della tragedia e le responsabilità dell’investitore, cosa che ha fatto infuriare il genitore, fino a quando il professore ha chiarito che quanto da lui riportato era da ascrivere a quanto riportato su certa stampa.

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L’INTERVENTO DELL’AVVOCATO GOFFREDO

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Un intervento che ha dato una decisa scossa al dibattito è stato quello dell’avvocato Mario Goffredo, il quale ha citato l’impressionante dato secondo cui sull’isola d’Ischia il numero di vetture immatricolate supera quello degli abitanti residenti: «Gli animi sono surriscaldati – ha dichiarato Goffredo – perché il problema del traffico e della sicurezza stradale ha raggiunto dimensioni emergenziali sul territorio. Una vettura pro capite è un dato sconcertante, e la situazione è ormai esplosiva». L’avvocato ha poi evidenziato altri aspetti del problema: «Pochi usano i mezzi pubblici, sia per cultura, sia perché è difficile viste le criticità sofferte dallo stesso trasporto pubblico. È irrealistico pensare al car sharing quando non sappiamo nemmeno stare in mezzo alla strada. In alcuni punti della ex strada statale 270 il sottosuolo è praticamente vuoto, vista la particolare erosione marina, e non vengono rispettati i limiti di peso per i mezzi che li percorrono. In diversi altri punti i mezzi sono così grossi che in curva superano la linea di mezzeria, che in certe strade per pudore non è nemmeno stata disegnata». Mario Goffredo ha anche spiegato che la stessa Città Metropolitana concesse una deroga per esigenze turistiche agli ingombranti bus alti ben nove metri.
Sul ponte di Nitrodi, per motivi di tenuta, non possono transitare i mezzi commerciali di 13 tonnellate, ma paradossalmente ci possono passare bus di 16 tonnellate. «Come è spiegabile che un camion di merci non può transitare mentre un bus pieno di persone sì?», si è chiesto Goffredo che ha anche stigmatizzato un’abitudine di diverse amministrazioni: «Assurdo restringere ulteriormente le carreggiate, già strettissime, per apporre strisce blu. Non servono progetti, ma il rispetto delle regole esistenti», ha concluso l’avvocato.

È toccato poi al sindaco di Ischia Enzo Ferrandino prendere la parola: «La nostra rete viaria ricalca le vecchie piccole stradine dell’isola di un tempo, e oggi deve accogliere un carico di traffico abnorme. Sono tre i cardini su cui sviluppare una strategia: il primo è costituito dai controlli delle forze dell’ordine. Spesso gli enti devono lottare con vincoli di bilancio che non consentono di ampliare gli organici.  E non va dimenticata una diffusa tendenza al mancato rispetto delle regole.  Il secondo punto riguarda gli interventi infrastrutturali. Con un finanziamento di 800mila euro siamo pronti a intervenire nella manutenzione, che verrà eseguita di notte, su strade periferiche ma ad alta intensità di traffico, e nei pressi delle scuole. L’ultimo punto è altrettanto fondamentale: si tratta della diffusione di una coscienza civica. Non dimentichiamo che, oltre alle responsabilità soggettive, c’è una responsabilità collettiva. Mi è piaciuto l’intervento di Goffredo, ma voglio precisare che le strisce blu sono un mezzo di educazione. Chi compra e usa l’auto deve comprendere le conseguenze dell’uso sconsiderato di tale mezzo. Abbiamo usato i proventi per finanziare la navetta Zizì e decongestionare il centro cittadino, ne allestiremo un’altra. La via Alfredo De Luca potrebbe diventare a senso unico, con la contemporanea creazione di piste ciclabili dal porto a Ischia Ponte, ma serve la collaborazione di tutti, senza le polemiche strumentali di chi si oppone per puro spirito di contraddizione».

Più volte chiamati in causa durante il dibattito, gli esponenti delle Forze dell’Ordine presenti in sala, dal Capitano Angelo Pio Mitrione dei Carabinieri accompagnato dal Maresciallo Arturo Battello al Tenente Gerardo Totaro della Guardia di Finanza, hanno affidato al Dottor Alberto Mannelli del Commissariato di Polizia l’intervento illustrativo degli sforzi compiuti quotidianamente sulle strade dell’isola. «Diciotto posti i di controlli ogni 24 ore, e questo dato riguarda solo polizia, al quale vanno aggiunti quelli dei Carabinieri e della Guardia di Finanza: nemmeno Kabul, la capitale dell’Afghanistan, è presidiata quanto l’isola. Abbiamo inoltre ottenuto lusinghieri risultati con la “macchina civetta”». In materia di omicidio stradale, il dottor Mannelli ha preliminarmente avvertito che basterebbe rispettare i limiti di velocità per evitare la tragedia: «Invece oggi i guidatori mandano e-mail e Whatsapp mentre sono al volante, in pratica è come guidare bendati», ha spiegato Mannelli, il quale ha poi illustrato i vari aspetti della norma sull’omicidio stradale e ha anche compiuto una dimostrazione pratica del pre-test alcolico e dell’etilometro.

Da sempre uno dei più convinti sostenitori della necessità di una mobilità alternativa, il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale, è stato categorico: «La sicurezza stradale è l’unico, vero, grosso problema dell’isola. Non servono più i palliativi, i vigilini, le strisce blu, i parcheggi. Nel 2001 fu allestito un progetto di mobilità alternativa, ma abbiamo lasciato che si impantanasse, incapaci di trovare la parte di finanziamento mancante per farlo decollare. Adesso dobbiamo fare subito tutto quello che è necessario, applicando tutte le risorse, anche tecnologiche, che sono a disposizione. Non sono d’accordo con Goffredo sul car sharing, che per me costituirebbe un vero cambiamento culturale: dove è applicato, il parco macchine circolante si è ridotto. È necessario passare dalla cultura del possesso a quella dell’uso, e dobbiamo dire basta coi grossi autobus e i mezzi di noleggio con conducente a 9 posti. È ora di pensare anche all’abbattimento dei confini amministrativi per i taxi. Siamo pronti a lavorare a una nuova mobilità sostenibile con l’appoggio della Città Metropolitana». 
E di questo anelito verso le sfide che ci attendono si è fatto ancora una volta portavoce il papà di Francesco Taliercio, che ha detto di voler pensare al fratello di Francesco, che rappresenta il presente e il futuro.

Anche il sindaco di Forio, Francesco Del Deo, ha ribadito che bisogna puntare sulla famiglia e sulla scuola, anzi partendo addirittura dall’asilo, per creare una vera e solida coscienza civica in tema di educazione stradale. Forio ha cominciato ad adottare gli autovelox, e il primo cittadino si è detto pronto a installare, ove consentito, anche una gran quantità di dissuasori. Del Deo ha anche sottolineato la necessità di maggiore sinergia tra le istituzioni, e l’importanza dei controlli, che negli ultimi anni durante le feste di Natale hanno portato a una drastica diminuzione degli incidenti.

Il collega Rosario Caruso, sindaco di Serrara Fontana, ha schematizzato due aspetti: le infrastrutture, e il buon senso di chi le usa: «L’anello stradale è stato costruito tra gli anni ’50 e ’70 per un carico nettamente minore. Successivamente, oltre all’esagerato numero di auto, sono sorti numerosi varchi che aumentano le occasioni di pericolo. Servono comunque anche i parcheggi, che in certe zone e visti i vincoli, restano di difficile realizzazione. Dobbiamo quindi agire anche sul senso civico».

Presente insieme al Comandante della Polizia locale di Lacco Ameno, dottor Raffaele Monti, il comandante di Casamicciola Giovanni Mattera ha stigmatizzato la brutta abitudine degli isolani a oltrepassare i limiti di velocità, invocando un aumento dei sistemi di segnaletica e soprattutto di videosorveglianza, che limitano molto la tendenza ad andare veloci. Verso le 13, dopo l’intervento conclusivo del sindaco De Magistris, il convegno si è chiuso, e stavolta non si è trattato soltanto di parole al vento: le risorse ci sono, non resta che rimboccarsi le maniche.

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