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Citara cade a pezzi, Teofilo Migliaccio: «Del Deo non ha prestato ascolto alla mia richiesta»

Mentre la comunità ischitana è ancora sconvolta dalla morte della diciottenne Alessia Piatti, c’è chi, come l’avvocato Teofilo Migliaccio, tira le orecchie all’amministrazione comunale per non aver ancora messo in sicurezza il lungomare di Citara, tra i più funestati dai marosi che in queste ore stanno flagellando l’isola d’Ischia. Il professionista nativo della frazione Panza, nelle ore immediatamente precedenti alla sciagura verificatasi tra Cava dell’isola e la Citarea, ha sarcasticamente ringraziato il primo cittadino Francesco Del Deo. «Grazie sindaco, la mia richiesta-denuncia – di mesi fa “prima della stagione estiva” – è stata inutile! Il turismo è fonte primaria per gli isolani. Si vede che il sindaco ha grande interesse per gli isolani e per i turisti! Un piccolo ripristino di passeggiata è cosa impossibile. Auguriamoci che nessuno si faccia male, visto che il tratto di passeggiata non è stato messo in sicurezza dal lato spiaggia. Molto pericoloso per i bagnanti (adulti e bambini). Con ovvie limitazioni per l’accesso ai più deboli».

L’avvocato ha rivolto delle pungenti critiche anche ai proprietari dei Giardini Poseidon, il noto parco termale che si trova a pochi metri dal lungomare per il cui ripristino la giunta municipale aveva approvato a giugno un’apposita delibera. «Un grazie anche ai titolari dei giardini Poseidon, che con tutti i soldi che hanno per “merito della natura” potevano quantomeno contribuire al ripristino o alla messa in sicurezza! Cari titolari dei Giardini Poseidon, avete in concessione, da anni e a costi irrisori, un enorme tratto di spiaggia “proprietà dei cittadini foriani”. Grazie per la vostra sensibilità!».

VITO IACONO: «LAVORIAMO INSIEME PER RENDERE SICURI MARE E SPIAGGE». Sulla questione della sicurezza delle spiagge è intervenuto anche il consigliere de “Il Volo” Vito Iacono, che ha affermato: «Diamo un senso, una ragione alla morte di una giovane vita nel nostro mare? Andiamo oltre l’ipocrisia del silenzio nel rispetto del dolore e del lutto? Senza strumentalizzare la tragedia, il dramma, lo straziante dolore di una mamma di un papà, ma lavoriamo insieme per rendere il nostro mare, le nostre spiagge, il nostro paese sempre più accoglienti e sicuri. Richiamare ed educare i giovani alla prudenza, ma anche assumerci le nostre responsabilità evitando ogni volta di nasconderci dietro il facile alibi di un destino atroce».

«Non è possibile – ha proseguito Iacono – continuare ad immaginare di poter lasciare una spiaggia libera con migliaia di giovani e bagnanti senza un bagnino e un sistema di sorveglianza. Ora bisogna fare qualcosa nel nome e nel ricordo di una ragazza che era venuta a Ischia per divertirsi, giocare, stare insieme con i suoi coetanei, e che invece ha trovato la morte. Lo dobbiamo per dare un senso, una ragione a quello che è successo oggi (venerdì per chi legge, ndr) e che ha segnato la nostra estate, sperando di non dimenticarlo troppo presto».

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