CRONACA

Barano, la minoranza tuona: «Nitrodi affoga nel degrado»

I consiglieri d’opposizione del comune collinare denunciano lo stato di abbandono in cui versa il perimetro pubblico della fonte raggiunta e visitata da migliaia di turisti

A pochi giorni dalle festività pasquali, vero e proprio nastro di partenza ufficiale della nuova stagione turistica isolana, le condizioni in cui versa il perimetro pubblico delle Fonti di Nitrodi lasciano interdetti e basiti. Ma non c’è sorpresa. Le foto che raccontano lo stato di degrado in cui versa uno dei luoghi più ricercati dai viaggiatori che scelgono l’isola per i propri attimi di relax, raccontano di un territorio cristallizzato nel suo degrado. Com’era l’anno scorso e anche l’anno prima, così è rimasto quest’anno. Correva il 2017 quando i consiglieri di minoranza di Barano chiedevano chiarimenti sulla parte pubblica della Fonte dei Nitrodi. Il consigliere Mario Di Meglio, la consigliera Maria Grazia Di Scala e l’avvocato Mario Goffredo di Ischia Forum accertarono di persona lo stato dei luoghi così densi di fascino, ma altrettanto e inspiegabilmente non curati. Una differenza che stona fortemente con gli spazi privati che sono invece puliti e ben tenuti, un’oasi di pace e tranquillità degna della reputazione di un luogo dal fascino millenario.  Niente a che vedere con il fango, i detriti, e il degrado generale che regna nel lato pubblico dei Nitrodi.

Dopo il sopralluogo effettuato nell’ottobre del 2017, un anno e mezzo fa, i consiglieri di minoranza e l’avvocato Goffredo avevano rivelato una miriade di problemi che andrebbero risolti quanto prima per donare un aspetto degno e adeguato per la reputazione dei Nitrodi. I problemi sono tanti: dai problemi d’illuminazione ai problemi di muratura, dallo spreco della preziosa acqua medicamentosa all’aspetto generale in preda al degrado.  Durante le ore notturne – evidenziava il documento consegnato al protocollo municipale – il tratto finale del pendio che termina nella piazzetta dove è allocata la doccia pubblica risultava completamente avvolta dalle tenebre, rendendo l’accesso difficoltoso e pericoloso nelle ore serali. Ma non era l’unico problema riscontrato. L’antico e notorio tubo e lo spazio circostante sono in condizioni fatiscenti. La discesa che porta alla doccia pubblica è piena di insidie che rendono l’accesso pericoloso per la incolumità fisica degli utenti, le scale che portano alla doccia pubblica sono prive delle dovute strisce antiscivolo, non vi è corrimano e sulla parte sinistra scendendo le scale è presente una casupola improvvisata con mattoni in piena vista e tegole precarie dalle quali fuoriescono ferri arrugginiti.

La doccia pubblica, che ha sostituito l’antico tubo, è inadatta – denunciavano i consiglieri attraverso l’interrogazione – sotto molti punti di vista i materiali utilizzati per la costruzione stridono fortemente con la bellezza della zona, il flusso è molto ridotto rispetto a quello del tubo una volta esistente e quindi poteva essere creato più di un punto doccia per la pubblica fruizione. Ma non solo, i problemi riguardano anche le persone che fanno la doccia. Il getto della doccia termina in prossimità delle scale e schizza chiunque voglia scendere per prendere un po’ d’acqua dalla fontanella per le bottiglie; inoltre, l’assenza di un paravento pone grandi problemi di privacy per chi fa la doccia. Anche sul fronte degli orari ci sono problemi. Gli orari di apertura e chiusura della doccia pubblica e della fontanella pubblica variano senza che un cartello indichi con chiarezza gli orari in cui siano attivate. Sarebbe opportuno al riguardo una comunicazione efficace oltre a una precisa attenzione a non attivarla troppo tardi o chiuderla troppo presto, chiedevano i consiglieri.

La fontanella pubblica, anch’essa come la doccia, azionata automaticamente alla chiusura dello stabilimento privato ed aperta per poche ore, dovrebbe essere lasciata aperta – sostengono i consiglieri che hanno effettuato il sopralluogo –  per tutta la giornata per una pubblica fruizione. Ma con un’attenzione alle inutili dispersioni d’acqua. Al fine di evitare uno spreco d’acqua, potrebbe applicarsi sia alla doccia pubblica che alla fontanella pubblica una manopola di apertura e chiusura da far azionare agli utenti di volta in volta.

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