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Forio, ufficio tributi: Raia verso le dimissioni?

Dalla Redazione

FORIO. Poco più di un mese. Dopo essere stato nominato il 15 marzo scorso dirigente  di uno dei settori più strategici,  il terzo, il dottor Ciro Raia sembra intenzionato a rassegnare le dimissioni. Un settore, quello da lui diretto, deputato alla gestione di molteplici funzioni: l’ufficio ragioneria, tributi, economato, controllo società partecipate, personale, programmazione strategica dell’Ente, ecologia, servizio nettezza urbana, suolo pubblico, gare ed appalti specifici del settore stesso. Con una lettera di preavviso indirizzata al capo dell’amministrazione, Raia avrebbe quindi annunciato che non intende più proseguire il lavoro per l’ente comunale, in pratica intende licenziarsi. Assunto a tempo pieno e indeterminato dopo aver vinto un concorso per un posto di istruttore direttivo responsabile dell’ufficio tributi nei primi mesi del 2010, Raia fino al marzo scorso si è occupato come funzionario della gestione dei rifiuti, nella stanza adiacente a quella del dottor Enzo Rando, suo ex dirigente, “detronizzato” a seguito della revoca inflittagli per una condanna per abuso d’ufficio, otto mesi di reclusione e un anno di interdizione dai pubblici uffici con i benefici della sospensione. La recente inchiesta sui rifiuti lungo l’asse Forio-Lacco, fra gli altri ha coinvolto il patron della società Ego Eco, Vittorio Ciummo, mentre lo stesso Rando è stato oggetto della misura cautelare  dell’obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Secondo i capi d’accusa della Procura, Rando si sarebbe visto corrispondere la somma di 15.000 euro, grazie al proprio ruolo di dirigente, per “influenzare” le procedure d’assegnazione del servizio di gestione rifiuti.  Resta l’interrogativo sulle dimissioni di Raia: una decisione sicuramente sofferta,  e foriera di importanti conseguenze anche per la propria famiglia. Non è da tutti rinunciare a un impiego pubblico a tempo indeterminato, visti i tempi che corrono. Al Comune mai come questa volta le bocche sono cucite, ma qualcosa è trapelato. Voci di corridoio attribuiscono la decisione al fatto che Raia, persona schiva, seria e precisa sul lavoro, rispettosa della legalità e dei contribuenti, non intenderebbe firmare passivamente atti che verrebbero “confezionati” altrove. Voci di corridoio riferiscono che a Forio il dottor Rando, pur al momento interdetto dalla carica pubblica, è considerato ancora come colui che continuerebbe in un certo senso a dirigere di fatto l’ufficio tributi. Negli ambienti vicini all’amministrazione si ritiene che a giugno, terminata l’interdizione, potrebbe anche riprendere il suo posto da dirigente. Una circostanza che forse avrà avuto il suo peso nella decisione di Ciro Raia  non solo rinunciare all’incarico di dirigente ma addirittura alla qualifica di dipendente comunale. Una domanda nasce spontanea: cosa nasconde il palazzo comunale di Forio fino a spingere un dipendente serio e ligio al suo lavoro a presentare le dimissioni?

 

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