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Il sisma ha fortemente deformato il suolo isolano

Gli studi dell’Osservatorio Vesuviano hanno confermato la profonda deformazione del suolo isolano in seguito al sisma del 21 agosto. Vincenzo Augusti, Giovanni Scarpato, Ciro Rocco e Ida Aquino hanno  realizzato un articolato report sui dati raccolti dai sensori utilizzati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologi: parliamo di tiltmetri elettronici biassiali con trasduttore a bolla che misurano le variazioni di inclinazione del suolo lungo due direzioni ortogonali. La rete dei 3 tiltmetri fu realizzata dall’Ingv nell’aprile 2015, nell’ambito del Progetto Vulcamed. La sua geometria è stata progettata considerando gli allineamenti strutturali, la morfologia dell’isola, l’andamento della deformazione del suolo dedotto dalle misure ottenute attraverso le campagne di livellazione geometriche di precisione effettuate in oltre 20 anni, nonché la fattibilità degli scavi. Le conclusioni a cui ha portato lo studio confermano le proiezioni circolate nelle prime settimane: «L’evento sismico del 21 Agosto registrato dai 3 tiltmetri, ha mostrato una deformazione cosismica permanente alle stazioni poste ad Est ed a SW dell’area epicentrale. La stazione ISC, più vicina all’epicentro, ha subito un tilt cosismico di 6.3 µradianti in direzione NW  e la stazione FOR ha registrato un tilt cosismico di 5.3 µradianti in direzione W, mentre la stazione BRN, situata a SE dall’area epicentrale ha mostrato un minimo incremento di tilt».

Inoltre, rispetto agli andamenti strutturali dell’Isola, «il tilt cosismico di ISC è legato indubbiamente alla subsidenza a N del M. Epomeo e quindi alla deformazione dell’area epicentrale stessa; quello subito dalla stazione FOR, situata nel settore di SW è attribuibile alla posizione del sensore stesso, situato alla base di un sistema di faglie che degradano anch’esse verso W e che sono ben lubrificate dalla circolazione idrica sottostante». Altri dati sono illuminanti: la deformazione del suolo ricavata dal tilt (in un raggio di 500 metri), equivale ad un abbassamento di più di 7 cm a NNW della stazione ISC, di 5 cm a NNW della stazione BRN e di 5 cm a NNW della stazione FOR. «Il campo di spostamento del suolo misurato negli anni passati (livellazioni effettuate negli ultimi 30 anni) evidenzia estesi fenomeni deformativi nella zona centro-meridionale (Serrara-Fontana) e nord-occidentale (Lacco Ameno località Fango) con velocità di subsidenza leggermente inferiori al cm/anno». L’evento sismico del 21 agosto 2017, ore 20:57 italiane, è stato registrato dalle 3 stazioni tiltmetriche i cui segnali hanno mostrato molteplici peculiarità. La stazione più vicina all’area epicentrale, nell’intervallo temporale 20:56/21:03, ha subito un tilt cosismico di 6.3 µradianti in direzione NW. Tale stazione che già nei 2 anni precedenti si inclinava in direzione NNW in misura notevole, durante l’evento sismico si è definitivamente inclinata in maniera permanente lungo una direzione allineata con l’epicentro.

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