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Il sisma e gli alberghi, ecco quanto ha speso lo Stato per gli sfollati

DI GIOVANNA FERRARA

Chi ha perso la casa come ha fatto? Dov’è andato? Dove abita? E soprattutto: con quali soldi? Chi paga? Ad una settimana dal sisma, il 29 agosto, il capo del Dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli, ha firmato l’ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti conseguenti all’evento sismico che ha interessato il territorio dei comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno dell’Isola di Ischia. Chi ha scelto di fittare una casa ha avuto il Cas ovvero il contributo per l’autonoma sistemazione. Ma c’è anche chi ha scelto di andare in albergo. Un anno in albergo, in pensione completa, è costato alle casse dello Stato italiano la bellezza di oltre un milione e mezzo di euro. 1.604.364,90 per la precisione. Questa la somma che gli albergatori ischitani hanno intascato, o stanno intascando per aver ospitato chi non ha più casa agibile o chi l’ha persa totalmente durante il terremoto di un anno fa. Spulciando i numeri si nota come le tariffe applicate siano inferiori rispetto a quelle presenti sui siti internet degli alberghi. In media queste strutture, la maggior parte tre stelle, hanno chiesto intorno ai 35 euro a persona a notte. Diverso, ovviamente, il prezzo applicato in estate, ai turisti. Analizzando le tabelle numerosi sono i dati ‘particolari’. Ci sono strutture non convenzionate che, probabilmente, non saranno pagate o lo saranno solo dopo un contenzioso. Due sono gli alberghi che dopo aver ospitato gli sfollati hanno chiuso. Tante le strutture che non sono state (ancora) pagate per aver prodotto una fattura errata. Poca dimestichezza con il fisco anche tanti altri alberghi che hanno il durc – documento unico di regolarità contabile ovvero il documento con il quale si dichiara la regolarità contributiva nei confronti di Inps ed Inail – irregolare. Il dato positivo è che tante di queste strutture, normalmente chiuse durante l’inverno, sono rimaste aperte allungando i contratti di lavoro ai dipendenti e collaboratori. Una magra consolazione rispetto a chi ha perso la propria dimora e si è ritrovata a trascorrere un anno in albergo in pensione completa.

 

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