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Smottamento su Cava Fasaniello, via ai rilievi topografici per sciogliere il “rebus”

CASAMICCIOLA TERME. Prima capire a chi appartiene il costone franato, e poi procedere alla messa in sicurezza. Più di un anno fa si verificò uno dei non rari smottamenti che flagellano il territorio casamicciolese: parliamo della frana accaduta in località Pera di Basso che provocò la caduta di detriti nel sottostante alveo di Cava Fasaniello. Nei giorni successivi l’amministrazione di Casamicciola ordinò ai signori Matrisciano di  provvedere alla messa in sicurezza del costone e di non frequentare i luoghi fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Tuttavia i cittadini chiamati in causa risposero che da accertamenti effettuati in sito da tecnico di loro fiducia era stato riscontrato che la zona ove è avvenuta la frana non è ricompresa all’interno dei beni di proprietà Matrisciano. Anzi, essi chiesero il formale annullamento dell’ordinanza a loro carico, appunto in quanto il fondo non era interessato da smottamenti. A quel punto i Carabinieri della Forestale invitarono l’ufficio tecnico del Comune di Casamicciola a verificare, o comunque a  identificare le particelle che effettivamente erano state coinvolte nella frana. A quel punto per il Comune si è riproposto il solito refrain: l’ente infatti “allo stato è impossibilitato a provvedere in proprio,  data la enorme mole di lavoro da svolgere e la mancanza della necessaria attrezzatura che consenta di poter  effettuare i rilievi necessari per la esatta individuazione dell’area smottata”. Quindi è stato deciso di affidare, con il ricorso alla procedura di affidamento diretto, al geometra Simone Russo l’esecuzione del rilievo topografico “Località Fasaniello” con relativa restituzione grafica e relazione tecnica, “al fine di verificare se la stessa insiste sui fondi al Foglio 5 particelle nn° 504, 505 e 216, per un importo di € 2.000,00 e Cassa per un totale di € 2.080,00,  come da preventivo acquisito al prot. Gen. In data 11/05/2018 col n° 8315”. L’incaricato potrà avere accesso a tutta la documentazione tecnica ed amministrativa presente agli atti del Comune, per sbrogliare la matassa e capire finalmente a chi spetta mettere in sicurezza il costone. Possibilmente prima che l’autunno porti nuove criticità in un territorio da sempre soggetto a episodi di dissesto idrogeologico.

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