CRONACAPRIMO PIANO

Sofia per sempre nel cuore di Ischia

La storia straziante della 23enne originaria di Lacco Ameno, affetta da un tumore al cuore e divenuta simbolo delle malattie rare e deceduta a Genova. Aveva fondato una onlus, anche la Meloni e Toti avevano lodato il suo coraggio. Il commosso ricordo della zia Raffaella Patalano

E’ morta lo scorso marzo Sofia Sacchitelli, nata e vissuta a Genova ma originaria di Ischia. Appena 23 anni, affetta da un raro tumore al cuore negli ultimi mesi aveva dato vita a una associazione per raccogliere fondi per la ricerca scientifica.Nelle ultime settimane c’era stata una grande mobilitazione per sostenere questa missione e la stessa Sofia si era impegnata in prima persona per parlare della sua malattia in pubblico, spiegando di essere consapevole di non avere speranze di vita ma di volere aiutare eventuali altri malati. L’eco dell’impresa, del valore della piccola grande Sofia ha invaso tutto lo stivale ed oltre. Sofia è anche nel cuore di Ischia.

LA LUCE DELLA LANTERNA BRILLA ALL’OMBRA DEL FUNGO

Sofia Sacchitelli era studentessa della facoltà di Medicina al quinto anno. Un angiosarcoma cardiaco, un tumore al cuore raro che si rivela in 2-3 casi ogni milione di abitanti, non le ha dato scampo. Sofia è la discendente di di una storica famiglia di Lacco Ameno, i Patalano. Sofia era la nipote dell’Ischitana Laura Patalano e del genovese dott. Felice Sacchitelli, primario in un ospedale genovese. Dalla unione di Laura e Felice nacquero Giuseppe e Luigi. I bisnonni di Sofia sono Luigi Patalano e Lecca Mercede. Luigi Patalano bisnonno di Sofia era il fratello di Maria, Angela nonna del già sindaco Carmine Monti e Michele Patalano, storico segretario comunale di Lacco Ameno. Luigi era imbarcato sulla compagnia Italia, direttore di macchie è del maestoso REX . Emigrò a Genova sede della Compagnia Italia e qui creo la sua famiglia. Da qui nasce l’incredibile storia di Sofia, metà ischitana e metà genovese. Cosi la luce della Lanterna brilla all’ombra del Fungo.

PERCHE’ SOFIA E’ NEL CUORE DI ISCHIA

Sofia è morta nella sua casa a Genova, circondata dall’affetto dei suoi cari durante nella notte tra il 20 ed il 21 marzo scorso. La famiglia ha deciso di svolgere i funerali in forma privata. Oggi chi l’ha amata chiede che il suo “cuore” batta anche ad Ischia. La terra dei suoi discendenti. L’angiosarcoma cardiaco le venne diagnosticato nel 2022. Nel marzo del 2023 le ultime settimane le sue condizioni di salute sono peggiorate e il suo impegno è stato portato avanti dai familiari, in particolare dalla sorella Ilaria, che ha ritirato la medaglia d’oro al merito conferita per la prima volta dall’Università di Genova a una studentessa proprio per il suo impegno nella raccolta di fondi per il sostegno alla ricerca. La sorella aveva anche portato una testimonianza di Sofia a un evento organizzato dalla Regione Liguria lo scorso 8 marzo a Genova per la festa della donna dedicato alle ‘donne pioniere’ della storia. Dalla mancanza di trattamenti alla complessità della ricerca, i tumori rari “sommano le difficoltà della malattia rara alla complessità della malattia oncologica ed in vari casi siamo di fronte a forme ultra-rare, come nel caso dell’angiosarcoma cardiaco che ha portato alla morte della giovane Sofia Sacchitelli. La chiave per il futuro sta soprattutto nella collaborazione internazionale”.

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LA TESTIMONIANZA DI ZIA RAFFAELLA PATALANO: ORA SOSTENIAMO LA RICERCA

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A Raffaella Patalano, zia di Sofia,abbiamo chiesto di questa ragazza incredibile e del suo carattere dalla tempra anche isolana, abbiamo chiesto del messaggio di cui l’isola deve farse testimone:“Sofia era tutto, qualsiasi cosa. Era dolcissima e forte al tempo stesso. Intelligente non c’è nemmeno da dirlo.Era rispettosa anche delle forme. Questo era Sofia, soprattuto amorevole verso tutti, generosa, coraggiosa intrepida nell’affrontare la vita”.Spiega con la voce rotta dall’emozione la zietta Raffaella, cosi amava chiamarla Sofia, racconta il rapporto con la terra d’origine Ischia: “Sofia aveva un rapporto vissuto attraverso i racconti, a distanza. Sua sorella Ilaria era venuta una volta a Ischia, ma Sofia non ce l’ha fatta a venire, perché doveva arrivare con mia sorella e poi… non ce l’ha fatta. Sofia con Ischia aveva, comunque, il rapporto che abbiamo noi. Amava Ischia! E questo sangue che comunque serpeggia. Quella bambina lì era una bambina dalle doti, veramente superiore alla media, ma questacosa l’ha usata non solo per se, per studiare, ma per essere d’aiuto. In questo era molto umile, eppure molto determinata, anche nella malattia. Generosa, estremamente, ha anche nel momento in cui era già malatissima, credere ed impegnarsi, dando grande fiducia alla scienza ed alla ricerca.Tanto è vero che ha voluto la Onlus proprio perché lei credeva nella scienza e mai ha fatto pesare la sua condizione. Diceva sempre di star bene!

Ha sempre cercato di non disturbare Anche quando era molto malata ed era all’ultimo, lei era così:sorridente, serena, piena di fiducia”.

Poi l’appello agli ischitani per Sofia: “Per metà siamo lacchesi. Abbiamo vissuto già la morte di una ragazza molto giovane a Lacco Ameno. E ho avuto in tutta la mia vita a che fare con tante perdite di persone giovani di persone amiche e che se ne sono andate per questa malattia. Sofia è stata un pochino più drammatica delle altre. Dall’inizio non aveva nessuna speranza. Lei stessa, ha detto che fino alla morte si sarebbe impegnata perché mai più nessuno si sentisse dare una condanna a morte come la sua. Io vorrei che le parole di Sofia, le testimonianze di Sofia, arrivassero certo al cuore delle persone, ma soprattutto alla testa al cervello. Abbiamo bisogno della ricerca delle scoperte che ci consentano di venire ad un capo. Sosteniamo Sofia con un ragionamento, logicamente partendo dall’angiosarcoma cardiaco, che può portare anche ad altre scoperte collaterali. Quindi tutto questo serve per la nostra vita, per l’umanità per il futuro dei giovani. Quindi vi chiedo di partecipare, sì, con il cuore, perché Sofia non si può altro che amare, ma anche con la testa, perché la ricerca va sostenuta”.

IL TRIBUTO DELLA POLITICA, DALLA MELONI A TOTI

Di lei hanno parlato tutti, anche il premier Giorgia Meloni: “Ci ha lasciati Sofia Sacchitelli, studentessa 23enne colpita da un tumore rarissimo e diventata simbolo della lotta alle malattie rare grazie al suo prezioso impegno in prima persona. Solo pochi giorni fa aveva ricevuto, da parte dell’Università di Genova, la medaglia d’oro al merito. Un pensiero sentito a tutti i suoi cari. L’Italia ti ringrazia per il tuo coraggio e per il tuo esempio. Buon viaggio Sofia” aveva scritto Meloni su facebook. “Ti ricorderemo con il sorriso sul viso e il coraggio di chi sa trasformare le difficoltà in solidarietà e speranza per gli altri. Addio Sofia – ha scritto in una nota il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti -. Tutta Genova e la Liguria oggi pregano per te e si stringono alla tua famiglia, ai tuoi amici, a chi ti vuole bene e porterà avanti il percorso che hai iniziato”.

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