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SOLDI & DIRITTI – Bonus ristrutturazione alberghi, prorogato il credito d’imposta

In seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio 2017, n.232/2016, è divenuta definitiva la tanto pubblicizzata concessione di una proroga per gli esercizi dal 2017 al 2020 dell’incentivo statale avente ad oggetto il riconoscimento di un credito d’imposta alle imprese operanti nel settore alberghiero, impegnate in lavori di riqualificazione strutturale degli ambienti da destinare ad attività ricettiva, con un sensibile incremento della quota di spesa interessata dalla misura agevolativa e della percentuale di godimento.

In cosa consiste il contributo statale?

L’intervento consiste in un’agevolazione fiscale attraverso la quale viene accordato alle imprese di ricezione turistica meritevoli un credito da utilizzare in compensazione in sede di pagamento delle imposte dirette ed indirette da effettuarsi mediante l’utilizzo del modello F24, secondo tempi e modalità stabiliti con relativi decreti attuativi, ad oggi però non ancora emanati. Trattasi, in dettaglio, di una misura ideata al fine di migliorare la competitività delle strutture alberghiere nazionali e già disciplinata nel D.L. 83/2014 (denominato “Art-bonus”) avente ad oggetto la concessione del contributo per gli esercizi 2015-2016 applicato nella misura del 30% sull’ammontare delle spese sostenute dalle aziende turistiche per laristrutturazione e riqualificazione dei propri locali. Con l’approvazione e successiva pubblicazione in G.U. del nuovo testo di Legge di Bilancio, e la relativa concessione di una proroga della misura agevolativa per gli esercizi dal 2017 al 2020  si registra l’intento governativo di proseguire la direzione intrapresa dalle linee guida introdotte dal sopra menzionato D.L. 83/2014, sebbene con alcune rilevanti modifiche migliorative in termini di contenuti, quali soprattutto un’integrazione significativa del “quantum” da riconoscere alle imprese beneficiarie: il riferimento è all’ incremento al 65% dell’impatto della misura sull’importo di spesa sostenuta per gli interventi di ristrutturazione, con un innalzamento della soglia massima di capienza di quest’ultima all’importo di 200.000 euro. In termini numerici, quindi, il credito d’imposta da utilizzare in compensazione verrebbe riconosciuto sino ad un valore limite di 130.000 euro. Ad ulteriore parziale modifica del dettato normativo di cui al precedente decreto, con l’entrata in vigore del nuovo testo di Legge di Bilancio viene stabilita l’erogazione del contributo in due quote annuali, in luogo delle 3 indicate in precedenza.

Chi sono i beneficiari?

L’incentivo è concesso a tutte le strutture alberghiere esistenti alla data del 01.01.2012, iscritte presso la sezione specifica del Registro delle Imprese con codice ATECO 55.1, dotate di almeno n. 7 camere per il pernottamento degli ospiti, e che effettuino interventi di ristrutturazione così sintetizzabili:

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  •            Manutenzione straordinaria;
  • Restauro e risanamento conservativo;
  • Ristrutturazione edilizia ed eliminazione delle barriere architettoniche;
  • Incremento dell’efficienza energetica;
  • Ulteriori interventi, tra cui l’acquisto di arredi purché vengano utilizzati all’interno delle strutture ricettive.

Si rappresenta che nel nuovo testo di Legge, si fa espresso riferimento all’estensione dell’agevolazione anche nei confronti delle strutture agrituristiche operanti ai sensi della Legge 96/2006.

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In attesa dell’emanazione di relativi decreti attuativi che stabiliscano termini, modalità, condizioni di fruizione del contributo, e riprendendo intanto il testo del precedente regolamento, le tipologie di aziende beneficiarie sarebbero, salvo eventuali integrazioni, le seguenti:

  • Alberghi – alberghi diffusi;
  • Residenze turistico – alberghiere;
  • Villaggi – albergo;
  • Strutture intese come alberghiere da specifiche leggi regionali;
  • Agriturismi.

Come richiedere il contributo?

Le imprese interessate al riconoscimento del credito d’imposta per le spese di “riqualificazione” sostenute nell’esercizio di competenza, purché adeguatamente documentate con fatture e relative quietanze di pagamento,  devono rivolgersi esclusivamente al Ministero dei beni e della attività culturali e del turismo (MiBACT), presentando all’inizio dell’esercizio successivo un’apposita istanza rigorosamente on-line e firmata digitalmente dal Legale rappresentante dopo aver provveduto all’autenticazione presso il portale reso disponibile dall’Ente Pubblico.

Pertanto, ferma restando la soggezione dell’incentivo ad un limite di esaurimento risorse pubbliche, in attesa altresì che vengano emanati decreti attuativi che stabiliscano l’iter e le modalità di compilazione delle domande, nonché i relativi termini di invio ed i codici tributo da utilizzare in compensazione in sede di pagamento delle imposte, le imprese operanti nel settore della ricezione turistica possono iniziare a pianificare/sostenere mirati interventi di ristrutturazione da effettuarsi con il supporto dello Stato.

 

* dottore commercialista

 

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