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SONO TORNATI SULL’ISOLA GLI ZAMPOGNARI PER L’ ATTESA NOVENA DI NATALE

La mattinata di ieri  16 dicembre è  cominciata già dalle prime luci dell’alba, la tanto attesa Novena di Natale in pmaggio alla nascita di Gesù bambino. Sono Tornati  gli zampognari  con i presepi  aperti pronti per ricevere le visite del secondo ciclo, dopo quello passato dell’Immacolata.  Quindi  si è entrati ufficialmente nel clima natalizio con lo scintillio delle luci e degli addobbi  stradali in bella appariscenza e e più eleganti e raffinati dello scorso anno,   in totale carattere con l’attesa e solenne  della ricorrenza. Il tempo quasi clemente  favorisce la pesca di qualità su cui domina il classico e tradizionale capitone,  simbolo ittico della Vigilia di Natale intesa dal punto di vista culinario ad una settimana dal suo avvento. I tradizionalisti pensano al capitone che però non fa parte del pescato dei nostri pescatori. Esso proviene dalle riserve dei Comacchio, Chioggia e Mestre e si fregia del titolo di pesce nobile, sia pur di laguna, della tavola della Vigilia di Natale. Il Natale quest’anno è preannunciato molto più vivo e festoso degli altri anni. Segno è  che in fase di preparazione si sono  fatte  le cose davvero per benino, specie nel l’ambiente della scuola, dove ai ragazzi delle prime classi e non solo, si offrono suggestive occasioni di festa nella scuola stessa e per le strade del paese addobbate di tutto punto. infatti da Ischia Ponte  a Forio è tutto un tripudio di colori. L’evidente clima di festa, nelle famiglie, per le strade, nei  supermercati ( quest’ anno vi sono anche i cinesi con il loro supermarket vip), nei bar, nei circoli e nelle associazioni, apre il cuore a palpabili certezze ed a nuove speranze. Si sogna che momenti del genere, che ti rinfrancano lo spirito e ti portano col pensiero a qualcuno che con la sua nascita in una misera mangiatoia  poco più di duemila anno fa, cambiò la storia del mondo, non finissero mai. E’ il Natale che puntualmente torna,  e almeno qui ad Ischia nessuno si fa trovane impreparato. Si seguono soprattutto  le tradizioni  a livello religioso e laico, nel senso del vivere a contatto  con i beni di consumo di qualsiasi tipo, purchè ti soddisfino, a volte,  anche oltre misura. I beni di consumi del Natale e della Vigilia sono sopratutto quelli  che si riferiscono alla tavola, al pranzo serale della vigilia ed a quello più ufficiale della solennità  del santo  Natale. Per il pranzo della sera della Vigilia di Natale si ha  a che fare con il mare e con i pesci, un mondo affascinante che mette in moto  fantasie culinarie  che precedono il più serio appuntamento con la tradizionale messa di mezzanotte. Non è la combinazione del sacro col profano, ma soltanto la distinzione di due momenti, ciascuno di grande importanza: la cena della vigilia e la messa  mezzanotte ove si glorifica la nascita del bambinello Gesù. Il pranzo della vigilia è tutto un programma ed è lì a sette  giorni dalla meta. Il lavoro per renderlo possibile e ricco, sta tutto nelle mani dei pescatori e  dei pescivendoli, oggi meglio chiamarli titolati di pescherie. In mare ed in terra, pescatori e pescivendoli sono mobilitati  per l’imminente tradizionale mercato del pesce della Vigili di Natale.  Infatti, pescatori e pescivendoli  già da queste ore  sono mobilitati  per l’imminente tradizionale mercato del pesce della Vigilia di Natale.  Scomparsi  i tradizionali mercati del pesce di Piazza Luigi Mazzella a Ischia Ponte  e di Piazza Croce a Porto d’Ischia, resiste invece ancora quello di piazza San Gaetano a Forio insieme a quello improvvisato e consolidatosi direttamente sulle barche accostate alla banchina aragonese nella stessa Ischia Ponte. Lacco Ameno non da…meno.Ormai ci siamo. L’imminenza del Natale, ci fa pregustare l’attesa della Vigilia con tutta la sua girandola  di  motivi tradizionali dai quali non si prescinde e si rimane fedeli al loro significato intrinseco  nell’atto dell’osservanza. La Novena mattutina del Bambino  iniziata ieri  mattina,  si conclude lunedì  24 dicembre in Cattedrale e in alcune  altre chiese parrocchiali dell’isola. Scatta così  la corsa a munirsi del dolciume natalizio fra paste reali, cassate, roccocò, mostaccioli e struffoli, con i  presepi ritornati di moda e il mercato del pesce  sicuri poli di attrazione di una festività che non conosce cedimenti e resiste a tutte le crisi economiche che patisce sistematicamente la società, il paese, la nostra isola, il  nostro Comune in cui ciascuno si muove e vive la sua vita quotidiana con le proprie  risorse a disposizione. Il Natale è fatto di elementi fascinosi che attraggono e consentono di mescolare sacro e profano, senza  che l’indiscusso riferimento  religioso  perda la sua forza e l’ascendenza in tutti coloro che credono e sanno che il Natale è festa religiosa e rievoca con puntuale scadenza la nascita di Gesù bambino, di Cristo nostro Signore. Ed in nome di Gesù Bambino si apprezzano tutte le belle cose che  il Natale comprende, a cominciare dal pranzo della Vigilia che sull’isola e non solo, è da sempre a base di pesce. La tradizione è chiara ed irrinunciabile. Il Natale oltre che in chiesa, accanto al presepe ed all’albero illuminato, è anche a tavola.  Tornando alla mattinata della vigilia  gli ischitani si sentono impegnati prima di tutto a verificare il mercato del pesce. Al riguardo annotiamo che alle prime luci dell’alba del 24 dicembre ad Ischia, Napoli, Pozzuoli e nella vicina Procida il mercato del pesce è più animato di qualunque altro giorno. Si parte da casa ancora con il buio per acquistare quel pesce freschissimo che non potrà mancare sulla tavola della vigilia. I pescatori espongono la loro merce nelle “spaselle” di legno e di polistene i pesci si muovono ancora, i “capitoni”  nelle larghe tine, sono vivi, le vongole nelle tinozze profumano di alghe, il baccalà sta a spugnare, lo “stoccafisso” è rigido e incartapecorito sotto i diamanti di sale, Recarsi al mercato del pesce alla vigilia di Natale è una delle tradizioni più antiche di Ischia ed anche della vicina Procida dove la passione è simile a quella dei cugini ischitani. Oggi questo “mercato”, come abbiamo detto innanzi, lo fanno direttamente le pescherie attrezzatissime per la buona pace dei clienti. In esse si avverte lo stesso il fascino di un  pescato d’eccezione. La  scena è  immutata da secoli è quella di sempre  con gli acquirenti che tirano sul prezzo, i pescatori che reclamizzano la bontà del pescato a gran voce, con quella sorta di canto ritmato che caratterizza i venditori del Borgo di Celsa del lontano passato, una vera e propria melodia arabeggiante che è un richiamo seducente all’acquisto. L’esperienza in ogni modo non va persa! Chi è mattiniero si rechi  al pontile aragonese a Ischia Ponte e ad una delle  tante pescherie del pesce dell’isola e all’unico mercato del pesce nella piazza san Gaetano a Forio, vedrà appagata ogni propria esigenza. Tanto pesce tutto insieme è difficile da trovare in qualunque altro luogo e altro tempo. Ma occhio ai prezzi!

                                                                                                     antoniolubrano1941@gmail.com

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