ARCHIVIO 5

Soppressione agrario: la parola agli studenti

Di Isabella Puca

Serrara Fontana – Non l’hanno presa bene i ragazzi che, a giugno, hanno concluso il primo anno all’indirizzo agrario. Sono spaesati, pieni d’incertezza sul da farsi e mai avrebbero creduto, a settembre, di dover ripensare all’indirizzo da scegliere per le superiori. Credevano di poter trascorrere un’estate tranquilla senza dover pensare alla scuola e, invece, ecco che in piena estate si trovano a dover capire una situazione più grande di loro che riguarda la soppressione dell’indirizzo scolastico che appena un anno fa avevano, con coraggio, scelto. Sono i dieci ragazzi del neonato indirizzo agrario quelli che stanno patendo di più questa situazione che vede la soppressione dell’indirizzo da parte dell’Ufficio scolastico Provinciale perché, dicono, siano troppo pochi gli iscritti. «È una delusione perché ci avevano dato la convinzione che finalmente questa scuola sarebbe nata e che forse sarebbe stato l’inizio di un cambiamento di quest’isola. Quando ho fatto a questo indirizzo l’iscrizione – ci racconta Laura, una degli studenti –  ero consapevole di cosa andavo in contro e dei rischi che correvo, ma non avevo considerato questo “inconveniente”. Sapevamo, sia noi che i nostri professori, che probabilmente la prima non si sarebbe formata, o se anche si fosse formata avrebbe avuto pochi iscritti perché sfortunatamente su quest’isola la mentalità è ancora quella dove si pensa che l’Istituto agrario sia quello per “zappare la terra”». La certezza che venne data loro all’inizio di questo percorso fu che anche se non si fosse formata un’ altra prima, loro avrebbero continuato il percorso di studi fino al diploma.  «Pensare che forse dovremo cambiare istituto perché la prima non è stata formata, è un po’ come una delusione per tutti noi, dato i buoni propositi che avevamo all’inizio dell’anno. Spero che trovino una soluzione, per esempio il nostro preside aveva pensato alle “classi articolate”, anche se non ne siamo proprio entusiasti, ne saremo felici perché così non dovremo cambiare istituto, anche perché questo vorrebbe dire buttare un intero anno di studi e di sacrifici, non solo da parte nostra, per di più credo che cambiare istituto al secondo anno non sia un’impresa semplice». Da parte loro, dei genitori, del preside, degli insegnanti e dell’amministrazione di Serrara Fontana c’è tutto l’impegno possibile per salvare quest’indirizzo e per mantenere la promessa fatta a questi dieci ragazzi che erano un po’ i pionieri di questo cambiamento. «Scelsi quest’indirizzo perché mi piacerebbe lavorare in campo della zootecnica; amo moltissimo gli animali e mi piacerebbe lavorare con loro. Mi piacerebbe aprire un agriturismo dove si pratica la “Pet therapy”  cioè la cura dei bambini con dei problemi, attraverso il rapporto uomo-animale, vengono usati soprattutto animali da compagnia come cavalli. Se non dovesse riaprire l’indirizzo? Mi iscriverò all’Istituto di scienze applicate. Ma comunque non rinuncerò al mio sogno, quindi dopo il liceo andrò all’Università, anche non so ancora a quale facoltà scegliere di iscrivermi».

 

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex