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SORRENTINO DA ICONA DELLA STORICA DC A PERSONAGGIO SIMBOLO DELLA POLITICA DI OGGI LUNGA VITA A GIOVANNI “DEMOCRAZIA”

Da ragazzo lo chiamavano  “Democrazia”, significativo soprannome che l’ha accompagnato per tutta la sua fanciullezza ed oltre, sopratutto  nel  lungo  periodo in cui ha seguito il padre Antuono,  nelle epiche battaglie elettorali  con la Democrazia  Cristiana di Ischia Ponte,  contro la Fratellanza e Lavoro di Porto d’Ischia, le due frazioni rivali che negli anni ’50 se le davano  di santa ragione, a colpi di comizi in piazza e ondate di manifesti  attaccati su tutti i muri del paese. Nel mezzo c’era il beato e scattante  attivista Giovanni Sorrentino, ossia “Democrazia” che faceva valere il suo entusiasmo e il viscerale attaccamento allo Scudo Crociato, in qualsiasi manifestazione elettorale dell’epoca egli si trovasse. Allegro e monello qual’era,  finiva col riuscire simpatico perfino agli avversari. Giovanni Sorrentino ha vissuto di questa singolare  eredità identitaria  per il resto degli anni che l’hanno visto passare  da “mascotta” della DC a personaggio simbolo della politica locale di oggi, conciliando molto bene, quando era ancora in attività,  il suo mestiere  di corriere impegnato,  col proprio ruolo di politico di successo, almeno finchè è stato possibile.  Poi il pensionamento dalla sua attività lavorativa per tuffarsi esclusivamente nell’agone della politica,  vivendola  a tempo pieno fino ad oggi , con nessunissima intenzione di gettare la spugna.  Da candidato alle elezioni comunali ha conosciuto solo vittorie personali, registrando, suo malgrado, qualche piccola  battuta d’arresto nelle ultime elezioni comunali passate  dove pur conquistando un buon numero di voti, è riuscito  lo stesso  a collezionare il decimo  ingresso consecutivo nel Civico Consesso del Capoluogo isolano. Se  è vero come è vero, che una rondine non fa primavera, nemmeno questo unico neo nella esaltante  carriera politica di  Giovanni Sorrentino,  debba rappresentare qualcosa di cui dolersi più del dovuto. Ormai è acqua passata. “Democrazia”, il cui soprannome lo riproponiamo solo per nostalgia, ha deciso di non fermasi. Chiuderà in bellezza, cosciente del fatto, che da quasi ottantenne dovrà vedersela per i prossimi tre e quattro anni (speriamo)  con un manipolo di giovani animosi in continuo piede di guerra.Giovanni Sorrentino ha già accettato la sfida. E lo confermerà questa sera nel saluto che pronuncerà al suo rientro nel Consiglio Comunale.

Michele Lubrano

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