CRONACA

Sorride anche Ischia, prorogate le concessioni balneari fino al 2034

La Regione Campania ha diramato una circolare in applicazione della legge che ha esteso le concessioni per 15 anni

Prorogate fino al 2034 le concessioni balneari. La Regione Campania ha diramato la circolare a tutti i Comuni costieri. Agli uffici degli Enti ischitani è arrivata la nota con la quale sono state illustrate le modalità di applicazione della legge 145/2018, che ha esteso le concessioni balneari di quindici anni. Protocollata giovedì scorso con la firma del dirigente Luigi Lucarelli, la circolare è molto breve e si limita a chiarire gli effetti della legge, precisando che l’estensione “deve essere applicata a tutte le concessioni demaniali ad uso turistico ricreativo debitamente vigenti al 1° gennaio 2019”. La delibera della Campania segue quelle già diramate nei giorni scorsi da Abruzzo, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Calabria, Basilicata e Toscana. “Siamo molto soddisfatti di questa circolare che ci dona serenità alla vigilia dell’avvio di una nuova stagione turistica”.

Questo il primo commento di Giuseppe La Franca, imprenditore balneare e presidente della FIBA Confesercenti isola di Ischia che spiega il provvedimento. “Le concessioni del demanio marittimo ad uso turistico ricreativo in base alla precedente normativa scadevano il 31 dicembre 2020. Adesso si estende la durata a 15 anni partendo da quest’anno”. Fino al 2034, in pratica, c’è l’estensione delle concessioni. E dal punto di vista pratico “Abbiamo consigliato a tutti gli imprenditori balneari – ha detto ancora La Franca – di produrre un’istanza da presentare al Comune di appartenenza nella quale manifestano la volontà di estendere la concessione balneare. In questo modo i Comuni devono solo prendere atto dell’istanza. Ho saputo anche che alcune Amministrazioni Comunali, tra cui quella di Ischia, hanno già dato disposizioni agli uffici di procedere con questi atti”. “Siamo entusiasti di questo provvedimento – continua ancora La Franca -, che va nell’ottica della stabilità di impresa, perché garantirà nel breve periodo una ripresa armonica degli investimenti da parte degli imprenditori balneari campani che ci auguriamo vadano nell’ottica della riqualificazione per una offerta sempre migliore di servizi e beni di qualità e con un occhio particolare alle tematiche legate alla sostenibilità e alla inclusività. La nota della Regione sottolinea l’importanza del gioco di squadra e avvia definitivamente una stagione nuova per il comparto turistico balneare; adesso gli imprenditori potranno ragionare con piani di impresa pluriennali”. Prossimo obiettivo della concertazione tra associazioni di categoria e la regione la redazione definitiva del PUAD e una norma sulla gestione spiagge libere. Concessioni balneari estese fino al 2034, canoni demaniali sospesi per le imprese colpite dalle recenti mareggiate, approvazione di un decreto per stabilire i principi di una riforma organica del settore. Questo in sostanza quanto previsto nella legge legge 145/2018 ovvero il maxiemendamento del Governo alla legge di bilancio, che contiene un capitolo dedicato alla salvaguardia temporanea delle migliaia di stabilimenti balneari italiani colpiti da un’incertezza normativa che durava da dieci anni.

“L’estensione di 15 anni delle concessioni demaniali marittime rappresenta un punto dipartenza per affrontare il riordino generale del settore”, ha spiegato il presidente della FIBA Confesercenti isola di Ischia. Il testo dell’emendamento è nato dall’ascolto del Governo nei confronti dei rappresentanti delle associazioni di categoria. “Prima del provvedimento, tutti i titoli erano in scadenza il 31 dicembre 2020, per decisione dei precedenti governi Berlusconi e Monti che avevano abrogato il regime di “rinnovo automatico” nel tentativo di adeguarsi alla controversa direttiva europea Bolkestein. La nuova legge, invece, stabilisce che la nuova durata delle concessioni arriverà fino al 1° gennaio 2034. “L’obiettivo originale – ci spiega ancora Giuseppe La Franca – era 25 anni. La formulazione originale dell’emendamento, presentato dalla Lega, voleva estendere tutti i titoli di minimo 15 anni, con l’aumento a 20 anni «nel caso di gestione diretta della concessione da parte del titolare» e a 25 anni «se il reddito del concessionario è esclusivamente o prevalentemente prodotto dall’attività esercitata a mezzo della concessione». Tuttavia, il testo è stato modificato inserendo l’estensione secca a 15 anni ed eliminando i 20 e i 25”. Il decreto da varare entro fine mese, dovrà infatti stabilire le condizioni e le modalità per decidere i seguenti aspetti: ricognizione e mappatura del litorale e del demanio marittimo costiero; tipologia e numero di concessioni attualmente vigenti nonché delle aree libere e concedibili; tipologia e numero di imprese concessionarie e subconcessionarie; ricognizione degli investimenti effettuati nell’ambito delle concessioni stesse e delle tempistiche di ammortamento connesse, nonché dei canoni attualmente applicati in relazione alle diverse concessioni; metodi, indirizzi generali e criteri per la programmazione, pianificazione e gestione integrata degli interventi di difesa delle coste e degli abitati costieri. 

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