Caro, tu conosci bene la mia militanza di tanti anni con tuo padre nel Partito Socialista. Tu sai della stima di cui nel partito godeva tuo padre per essersi arreso ultimo dei Sindaci all’abusivismo edilizio sull’isola. La potenzialità di Barano se avesse perseverato! Tu sai anche del potere che per tanti anni tuo padre ha gestito sull’isola ed a livello Provinciale. Tu sai che per lunghissimi anni Barano è stata letteralmente ingessata, amministrativamente, ed ha dovuto rinunciare ad uno sviluppo organico del territorio. Si sono create solo maestranze da mandare a lavorare, con raccomandazione, negli altri Comuni e la più grossa concentrazione di supermercati che ha ucciso il piccolo commercio a Barano e nell’isola.
Le cause, avendo tu avuto in eredità il Comune, penso che te le sei fatte spiegare da papà. Bene. A papà durante tutta la durata del suo dominio su Barano, attraverso queste colonne, avevamo chiesto alcune cose. Te le elenco. Un piano di sviluppo dei Maronti con la costruzione di alcuni alberghi a monte della prima linea; la conversione dei boschi da castagne a marroni;la creazione di un parcheggio sotterraneo al campo sportivo di Testaccio per farlo diventare terminale delle auto per poi spostare i turisti o i bagnanti ai Maronti con le motorette che venivano osteggiate al porto per mancanza di lavoro a Barano; il luogo della logistica isolana; l’eliminazione dell’immissione nel Rio Corbore con una condotta solo per Barano che sfociasse nel mare a grande profondità; la sistemazione di quello schifo che sta dietro ai Pilastri andando verso lo Spalatriello ed in ultimo la cura della fonte di Buceto con la riapertura delle fontanine.
A te, appena insediato, avevo suggerito di realizzare nei boschi, in alto, un camping di lusso (Glemping). 500 posti letto con tanto indotto. Tu sai che quando si eredita qualcosa si piglia quel che si trova. Analizzando un poco le problematiche di Barano oserei dire che si ha l’impressione di non voler cambiare rotta. Si naviga a vista. Seguo le tue avventure amministrative e per l’affetto che nutro verso il patriarca baranese oso dirti di osare di più. Con stima.
