LE OPINIONI

Sotto Tiro di Mizar I politici padroni dell’isola

In un periodo di difficoltà della società ischitana si cercano sempre le responsabilità negli altri e si creano teoremi su chi provoca i maggiori danni. Stando in mezzo alla gente si ascolta. Il potere vero nell’isola sta in mano a Domenico De Siano e Giosi Ferrandino. Un accordo tacito tra i due permette loro di esercitare un potere enorme sulle amministrazioni isolane che promuovono solo clientelismo in difesa di un insieme di persone, sempre le stesse, che dominano il mondo imprenditoriale e quello professionale. Sempre secondo voce del popolo De Siano vuol fare il Sindaco di Lacco Ameno al posto di Pascale che manderebbe una sua persona come assessore al Comune di Ischia.

Giosi con l’aiuto anche di De Siano è stato mandato in Europa e sempre con il permesso di De Siano, Giosi Ferrandino ha fatto ritornare all’ovile del partito democratico Gianluca Trani che sarà il prossimo candidato sindaco ad Ischia, al posto di Enzo Ferrandino, sponsorizzato sia da De Siano che da Giosi. Queste sono le cose di cui i nostri amministratori si interessano. Che il turismo vada male, che il territorio patisca per la mancanza di iniziative strutturali, che lo sfascio sociale ed il disagio economico aumentino giorno dopo giorno, non interessa nessuno. Se analizzate, per esempio, il comportamento dei quindici consiglieri comunali del comune di Ischia noterete la completa mancanza d’iniziativa da parte loro. Una bella ammucchiata di interessi particolari.

I Sindaci degli altri comuni, fatto salvo un po’ Francesco Del Deo, sono a ruota di queste politiche amministrative dettate dai due leader di vertice. Questo sistema bisognerebbe cambiarlo. Gli imprenditori dovrebbero imparare a stare nelle leggi per evitare eventuali forzature derivanti da pressioni comunali e il popolo dovrebbe emanciparsi e da cittadini sudditi trasformarsi in cittadini attivi.

Una specie di apatia sembra aleggiare nell’isola ed è per questo motivo che la gente da credito a quanto detto sopra. Come dice il saggio vecchio on. De Mita si è perduto il pensiero. A quando un bel progetto a 10 anni per risollevare l’isola?

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