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L’obbedisco di Amalfitano: «Se De Luca e D’amore chiamano, corro»

Il 74enne medico foriano in pensione che aveva in primavera dato la propria disponibilità a ritornare in trincea scrive a Il Golfo e confessa che dinanzi a una chiamata risponderebbe “presente”

Abbiamo raccontato la storia di Giuseppe Amalfitano, il medico di Forio che si è ‘messo a disposizione’ della sanità in questo particolare momento di pandemia. Amalfitano ha 74 anni, è stato medico di famiglia massimalista ed anche ufficiale sanitario e specialista in Igiene e medico scolastico. Tra qualche mese festeggerà 50 anni di laurea a 4 anni dalla pensione. La scorsa primavera ha manifestato alla Protezione Civile nazionale la sua disponibilità a tornare in corsia. Si è detto disponibile a tornare ad indossare il camice bianco sia quando si cercavano medici per la Lombardia che in Campania dove è risultato primo in graduatoria in provincia di Napoli e nella Regione Campania. Così il medico isolano ha dato la disponibilità per lavorare presso l’ospedale ‘Anna Rizzoli’ di Lacco Ameno, doveva aveva lavorato anni fa come dirigente di primo livello. Dal 1° maggio al 30 ottobre, quindi, Amalfitano è entrato in servizio presso l’Asl Napoli 2 Nord con tanto di badge ritirato e mai utilizzato. Il medico di Forio ha raccontato a Il Golfo il dispiacere e l’amarezza legata al fatto di non poter tornare in corsia senza mai puntare il dito contro l’Azienda sanitaria locale. Ed ora ha scritto una lettera al nostro giornale, che di seguito pubblichiamo integralmente:

Gentile Direttore,

la ringrazio per l’interesse che il suo giornale ha avuto per la mia vicenda e con questa lettera vorrei solo chiederle di poter chiarire qualche dubbio e magari proporre anche qualcosa di utile per Ischia.

Confermo che ho 74 anni e sono un vecchio medico di Forio d’Ischia.e ho speso tutta la mia vita a fare il lavoro per cui mi ero preparato e infatti faccio il medico già da 50 anni. Ormai in pensione, è però comparso il Covid e mi è sembrato giusto propormi per dare una mano ai colleghi esausti per il troppo lavoro,dovuto anche ai tanti medici deceduti durante la pandemia. Ho quindi sùbito risposto ad un accorato appello del Governatore Fontana (e non al Bando della Protezione civile) che chiedeva a tutti i medici disponibili di accorrere in Lombardia e ho scritto quindi una mail al Presidente dicendo “Sono pronto,eccomi” e chiedendo e confermando di voler andare proprio a Bergamo ,all’Ospedale Giovanni XX111°, (pieno di bare di deceduti per Covid),per la grande riconoscenza che avevo verso questo Ospedale e questa città, dove molti anni prima una mia bambina di 4 anni era stata operata con successo, dal Prof. Parenzan ,per una grave cardiopatia congenita. Dopo solo un giorno ho ricevuto 2 mail molto cortesi dalle sue segretarie che mi ringraziavano per la mia disponibilità e mi segnalavano quindi tutto l’iter burocratico da seguire. Però qualche giorno dopo è uscito anche un bando della Regione Campania che cercava, con urgenza, medici anti-Covid e mi è sembrato giusto aderire subito a questo bando in cui sono risultato al primo posto nella graduatoria (stilata nei primi giorni di aprile),di tutti i medici che avevano aderito ed ho chiesto di poter lavorare nell’isola d’Ischia, considerando le difficoltà sanitarie facilmente intuibili per un’isola senza grandi difese mediche. Ebbene sono stato accontentato e ho ritirato in Ospedale anche il badge (e cioè il marcatore delle presenze al lavoro) e ho aspettato una telefonata che non è mai arrivata (e ormai sono passati i 6 mesi per i quali ero stato assunto). Nessuna recriminazione e nessun lamento ma solo tanta delusione perché davvero mi avrebbe fatto molto piacere indossare ancora il camice bianco che era stato sempre il mio vestito quotidiano. Insomma due volte mi sono offerto e due volte non è andata bene. Forse ci ha messo del suo anche San Vito, che è il patrono del mio paese( o forse addirittura San Gennaro!) se ancora son qui a raccontare queste cose e non sono già passato a miglior vita come tanti miei colleghi e credo forse che la cosa più giusta da fare sia quella di starmene buono a casa a godermi la vecchiaia, come mi consigliano in molti, ma sentire in TV che occorrono tanti medici perché non se ne trovano più, è davvero molto brutto e fa tanto male a me e, ne sono certo, a molti altri medici pensionati che darebbero volentieri man forte ai colleghi che stanno combattendo in trincea con tanto onore ! L’ultimo bando della Protezione civile mi era precluso perché erano richiesti medici “specialisti in Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza” oltre che Anestesisti, Infettivologi e Pneumologi ed io ,pur avendo lavorato per quasi 30 anni nel Pronto Soccorso dell’Ospedale Rizzoli non ho questa particolare specializzazione ma sono solo specialista in Igiene e Medicina scolastica e in Idrologia medica e ho frequentato solo il primo anno di specializzazione in Anestesiologia e Rianimazione ( e che non ho potuto completare per i troppi impegni in Ospedale e alle Terme e con le Mutue).D’altronde ho letto che un famoso medico dello staff di Biden,il prossimo Presidente americano, ha affermato qualche giorno fa che la migliore età per morire è 75 anni perché si è ancora ricchi dei bei ricordi della gioventù e dell’affetto dei figli e nipoti e si evitano anche i disagi,i dispiaceri e i dolori della vecchiaia avanzata. Io ho ormai 74 anni e mezzo e quindi devo proprio sbrigarmi: non vorrei vivere in Eternità su questa terra che ormai non mi appartiene più ed è molto lontana dal mondo che conoscevo io .Insomma,dopo essermi proposto due volte in Lombardia e Campania devo scrivere solo al Padre Eterno e poter vivere così serenamente in Paradiso!

Ma per concludere in modo serio e positivo questa lettera,confermo che se il Governatore De Luca ritiene che io possa essere davvero di aiuto in questo momento particolare, basta che lui o il Direttore D’Amore mi dicano “Peppino, vieni” ed io,che sono sempre stato un soldato della sanità, risponderò come ho già fatto sempre :”Eccomi!” Cordialità              giuseppe amalfitano

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P.S.Credo che se si organizzasse una struttura sanitaria con la collaborazione di medici in pensione (ad esempio,peppino castiglione,giovanni ronchi,cristoforo morgera,giovannino irace,franchino zabatta,guido del deo,michele arturo,ninotto calise,abramo desiano,cristoforo carcaterra,ivana marini,franco regine,attilio conte e molti altri) non sarebbe niente male.Certamente il Covid non avrebbe piacere ad incontrare questi “vecchietti”! Lei che ne pensa?

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