CRONACA

La Madonna della Libera vittima della Pubblica illuminazione 

A Forio nella guerra per accamparsi gli impianti turriti finisce coinvolta anche anche la fede e una celebrazione religiosa. Nella contesa è intervenuto anche il preteDon Cristian Solmonese, che mette al bando le polemiche e ribadisce il suo “grazie” alla vicesindaca Albano

Neanche i Santi stanno in Paradiso a Forio.All’ombra del Torrione dietro la installazione delle Luminarie per la Madonna della Libera, mal si cela la guerra intestina per accamparsi la gestione degli impianti foriani. Dossieraggi,depistaggio, lampade votive al cimitero e veline non sempre andate a buon fine hanno dato il la all’ultima stagione foriana che reca insito in sé il germe della concorrenza tal volta sleale negli appalti pubblici. Mentre di solito alla Madonna ci si appella, pregando ed invocando, questa volta suo malgrado la Madonna si è trovata invischiata in una querelle tra ditte, le società dei Savio da una parte e quella de il Nibbio dei Romano dall’altro. Il primo, con un articolato dossier sul secondo lamenta introiti in chiaro scuro per centinaia di migliaio di euro per lavori e lavoretti nei cimiteri cittadinied i suoi affari in favore di una ditta che ha racimolato e continua a racimolare incarichi pure se in contenzioso con l’ente locale sempre per lavori ed addobbi dell’ordine dei 300 mila euro. Per farlo si trincera dietro la Madonna vittima di una strumentalizzazione bella è buona.:“Nello Savio dopo 24 anni non si occuperà più di installare gli addobbi n occasione della “Festa della Madonna della Libera”-  lamenta Savio parlando dei rapporti della ditta di cui è titolare – sono stato recentemente avvicinato dal rappresentante del Comitato Organizzatore che, con non poco imbarazzo, mi comunicava di essere stato ‘sollecitato’ da alte cariche Istituzionali (Vice Sindaco) ad informarmi che non dovevo procedere all’installazione degli addobbi e che la Ditta incaricata, ‘doveva’ essere Il Nibbio dei Romano”.

Il secondo, guarda incassa e passa al prossimo lavoro incurante.Nella Querelle è intervenuto, però, anche il parroco, forse a torto o forse a ragione, vogliamo sperare nell’intento di difendere la Madonna. Anche se per lunghi tratti difendeun complesso intreccio di rapporti anche politici, il Parrocco Don Cristian Solmonese è intervento, dice lui, perché costretto a “mettere pace” negli animi inquieti dei suoi parrocchiani in vista dei festeggiamenti in programma a partire dal 3 novembre. In una lettera ufficiale, pubblicata anche sul suo profilo Facebook, il prelato spiega per conto della Basilica Pontificia di San Vito MartireChiesa Madre di Forio che «Con il desiderio di mettere pace alla fine di questa giornata, vorrei semplicemente raccontare di come volevo abbellire le strade del Cierco con delle luci. Ho comprato nel mese di settembre delle luci da mettere a disposizione per la parrocchia. Insieme ai ragazzi avevamo pensato di utilizzarle per illuminare le strade della località “Cierco” in occasione della festa della Madonna della Libera– spiega il prete- Come ho sempre fatto, mi sono rivolto alle autorità competenti circa l’allaccio di queste luci. Ho chiamato a telefono il vicesindaco che, come accaduto altre volte, si è messo a disposizione per realizzare questo mio desiderio senza imporre la sua volontà ne altra condizione ma semplicemente chiedendo alla ditta incaricata dal comune, di trovare del tempo per esaudire la mia richiesta. Sono profondamente dispiaciuto che, come i servi del Vangelo nella parabola del padre misericordioso, spesso i fatti e le parole vengano travisate, non capite o strumentalizzate. Le cose sono andate in questo modo e solo ora capisco che sono altre le luci che ancora bisogna accendere nel cuore di tutti. Spero che non usiate anche le mie parole per strumentalizzare, ferire, perché come dice l’apostolo Paolo: se tra di noi ci sono litigi siamo già sconfitti! Inoltre, è inutile chiedere a Dio il dono della pace, se prima tra di noi non siamo educati a costruire la pace!».

Nella nota ufficiale di Don Cristian si rivolge ai sui fedeli parlando di festeggiamenti eterni, Comitato, Consiglio Pastorale e cosa pubblica. I toni della nota evidenziano quanto pesante sia la vicenda legata al culto della Madonna e quanto profonda sia anche la spaccatura nel gregge foriano quando si muovono determinate leve e, a questo punto, determinati interessi che possono essere ora le luci, ora gli impianti, ora gli appalti, per quanto piccoli essi possano essere: «Carissimi,premettendo che non desidero che la festa della Madonna della Libera diventi oggetto di polemiche religiose, civili e politiche, enon trovando mai valido l’utilizzo dei mezzi di comunicazione per attaccare o alzare la voce verso situazioni che andrebberoaffrontare nel colloquio personale con gli interessati, in qualità di presidente del Comitato della Madonna della libera, mipermetto di chiarire la questione dei “festeggiamenti esterni” della Madonna della Libera– scrive Solmonese- Tutto quello che riguarda la celebrazione interna della festa, riferendomi alle celebrazioni, alle varie iniziative a sfondosociale, culturale e caritative, il presidente del Comitato/Parroco o rettore del Santuario è tenuto ad ascoltare il parere degliorganismi di comunione (Consiglio Pastorale Parrocchiale) ed un eventuale comitato festeggiamenti. Per mettere in essere taliiniziative “ab intra” non si rifa ad alcun ente pubblico se non allo scopo di invitare i rappresentanti della res publica aprendere parte alle manifestazioni. Tutto ciò che riguarda i festeggiamenti esterni (luci, processioni, spettacoli e pulizia dellestrade), il Presidente del Comitato è tenuto a lavorare in sinergia con coloro che hanno la responsabilità pubblica ed è tenutoa comunicare le iniziative e su alcuni aspetti a chiedere i dovuti permessi per gli interventi di carattere pubblico- conclude il religioso ringraziando pubblicamente il vicesindaco Angela Albano – Avendoosservato i passaggi amministrativi, nella legalità e nella trasparenza, ringrazio il vicesindaco Albano per aver accolto le mierichieste e aver semplicemente osservato i passaggi amministrativi. Mi dissocio da ogni tipo di giudizio, accusa o illazione chenon ha fondamento in quello che è intercorso tra i rappresentanti dell’amministrazione comunale, la mia persona e ilcomitato. La festa non può diventare il campo di discussione per questioni non di carattere religioso. Per tanto, ribadisconuovamente che se essa sara motivo di qualsiasi polemica religiosa, civile e politica, sono disposto anche a sospenderla, perché essa si satura di uno dei suoi significaci più importanti». La vera storia della Madonna forianae del suo culto è purtroppo questa, una guerra di potere, appalti e luci, una storia vecchia che si perde nella notte dei tempi.

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