A volte mi affeziono alle mie idee. Sbagliando? La nomina di Luca D’Ambra a capo di una delle due organizzazioni degli albergatori ha suscitato, in un marasma del niente, un certo entusiasmo. Sono convinto che l’accoppiata D’Ambra/Carriero può essere foriera di qualcosa di buono. D’Ambra fa parte di un gruppo di giovani che certamente non la pensano come i conservatori padri Io la speranza di cambiare le cose ad Ischia non l’ho ancora persa.
Veniamo alla proposta. IMPEGNARE GLI ALBERGATORI A COLTIVARE OGNUNO UN TERRENO INCOLTO. Il gruppo Leonessa,Crateca dei fratelli Castagna,Andrea Monte del Providence e decine di altri albergatori già coltivano terreni per dare ai loro clienti prodotti genuini locali. L’esempio più bello è quello dell’Hotel Excelsior sul mare di punta Molino ad Ischia. La proprietà ha scelto di far diventare orto una parte del suo bel parco. Un 5 stelle che offre ai suoi ospiti la possibilità di raccogliere ortaggi e farseli cucinare direttamente dal cuoco. Addirittura ospiti russi che mangiano direttamente dalla pianta maturi e succosi pomodori.
Poesia? No. E’ il modo di cambiare approccio al turismo di massa che non produce più benessere,in tutti i sensi,per nessuno. Bisognerebbe chiedere ai Sindaci dell’isola che facciano applicare la legge Regionale sui terreni incolti per catalogarli. Una volta saputone l’entità si parte per realizzare il progetto.
Ho chiesto ad Andrea D’Ambra della Coldiretti di informarmi come si può raggiungere l’obiettivo sull’isola e come si possono attribuire i terreni alle cooperative di lavoro o farli coltivare da parte dei proprietari o da parte degli albergatori che intendono affittare i terreni. Dopo le feste avrò la risposta. Vi invito a riflettere su questa proposta ed invito qualche giovane a darmi una mano per portare avanti questa iniziativa.
