In Italia è difficile che qualcuno che sbaglia paghi i suoi errori. Nel nostro piccolo sull’isola gli esempi sono a portata di mano. Prendete la mancanza di riscossione dei tributi comunali ad Ischia. E’ da circa 14 anni che si è verificato un buco organizzativo nella riscossione. Nel 2020 come si legge sulla stampa locale dovrebbero essere circa 50 (?) i milioni di euro non riscossi. Di chi è la responsabilità per tale danno prodotto al paese non se ne parla neanche.
Il fatto è che chi ancora è presente al Comune anche se in minoranza non chiederà mai di far avviare una commissione comunale o chiederà un intervento deciso della Corte dei Conti. Potrebbe uno che ha avuto un incarico importante con Giosi Ferrandino mettere in difficolta l’amministrazione attuale? Danneggerebbe se stesso insiemeagli amici che sono stati con lui in passate amministrazioni. Questo fatto determina, oltre che l’immunità di chi sta sempre in amministrazione, anche la certezza che continuando a fare danni come amministratori non abbandonerà mai la poltrona ed i vantaggi che gli derivano dallo stare presente.
I danni provocati dalla cattiva conduzione dei sindaci nell’EVI/CISI, che in questo periodo leggiamo sui giornali locali, non presentandosi alle assemblee dei due Enti, i danni dai ritardi burocratici della depurazione, la mancanza di saper cosa è successo, in 15 anni, dei soldi spesi per Monte Vezzi, il ritardo di chiudere le pratiche di condono fanno si che la credibilità della classe politica e il sistema politico portano un paese allo sfascio.
Ormai è evidente che il Parlamento deve legiferare in modo che non si vada in galera, ed anche raramente, solo quando si ruba ma anche quando sono evidenti i livelli di saper condurre un compito al quale ti sei proposto come risolutore.
In questo momento il sistema si autoassolve e bisogna aspettare tempi migliori per vedere l’uscita dal tunnel.
