Un mio amico mi telefona da un altro mondo. Non lo sentivo da tanto tempo. Ha vissuto ad Ischia per 80 dei suoi anni e si è sempre distinto per la sua professionalità e successivamente per aver dimostrato a tanti albergatori come si conduce una attività imprenditoriale. Schifato dal comportamento dei suoi colleghi e dalle amministrazioni locali vendette il suo albergo senza poter evitare i danni del dopo contratto procuratogli da chi subentrò nella proprietà. Mi dice che nel paesino dove vive su un lago di una nazione vicina ha trovato tutto quello che ha teorizzato nella sua vita per mandare avanti, ad Ischia, le sue attività
Mi racconta. Al mio compleanno il Sindaco mi manda gli auguri. Ho costruito una casa in sei mesi. Feci il progetto che fu affisso all’albo pretorio. Il Sindaco convocò tutti i vicini del mio circondario chiedendo loro se andava bene quella costruzione e quali variazioni andavano apportate. Dopo un mese fu dato l’ok. Mi dice anche che per la pandemia intorno al lago hanno distanziato gli spazi e questi spazi li hanno “invasi” di tavolini dove nelle giornate serene una dolce musica dal vivo rende felice i tanti turisti che, anche ora, arrivano da tutte le parti d’Europa. Vendono bellezza sul lago. E noi che la bellezza che sicuramente la abbiamo da sempre che ce ne facciamo?
L’affidiamo ai nostri amministratori, assessori e consiglieri comunali, che la bruciano per la loro insipienza. Mi sfida. Perché alcuni di loro non vengono a visitare un posto come questo? In verità me lo sono sempre chiesto anche io.
