LE OPINIONI

Sotto tiro di Mizar Un futuro per Ischia

La pandemia sta mettendo in evidenza i limiti intellettuali ed imprenditoriali della maggior parte degli addetti ai lavori che dovrebbero dare sicurezza ai cittadini ischitani per il loro futuro. Un appiattimento totale di imprenditori e amministratori su concetti e proposte vecchie che il mondo progressista in occidente e forse addirittura in oriente già si è messo dietro le spalle. Su tutti i media si sentono persone che dicono che l’intraprendenza italiana alla fine verrà fuori come sempre avvienuto da millenni.

Ad Ischia tutti hanno dimenticato che il sistema turistico era già fallito prima della pandemia e si continua a pensare nello stesso modo ed allo stesso tipo di turismo ricalcando prima schemi di sopravvivenza e per il futuro pensando ad un prodotto che in passato era già arrivato al capolinea. Sto spingendo al massimo l’iniziativa di implementare la sanità ischitana creando una struttura ospedaliera al Palazzo Reale. A cosa servirebbe questa sanità che chiamo di sicurezza per gli ischitani e per gli ospiti in 40.000 posti alberghieri e migliaia di posti in seconde case ed extralberghiere.

Servirebbe a mettere le basi su un turismo annuale che potrebbe ospitare clienti da tutta Europa ed addirittura guardare ad una fascia di turisti da far svernare sull’isola.

Il cambiamento climatico, l’aver capito che il tipo di sviluppo del mondo è cambiato insieme al modo di lavorare e che le risorse a disposizione della gente sono diminuite, dovrebbe spingerci a pensare ad alternative. L’isola viene da lontano. Ha le risorse naturali per poter svoltare. Penso al sole per il fotovoltaico. Alle acque calde per le terme. Alla mobilità ad personam per il traffico eliminando le auto. Penso alle spiagge liberate dai mostri degli stabilimenti. Penso alla cura del territorio. Penso al recupero dei terreni incoltie alla salvezza del mare senza costruire i mostri depuratori. Penso ad una isola biologicamente pura. Penso ad alberghi ristrutturati in base alle esigenze di chi li deve usare. Penso ad una scuola che educhi i giovani al bello e alla felicità. Ed infine penso a cittadini non sudditi che si fanno strumentalizzare da quattro politici miopi. Voi avete mai pensato che il turismo di Ischia degli ultimi 40 anni possa non essere più un prodotto vendibile?

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