Nel 1990 con la legge 142 vennero istituite le cosiddette Città metropolitane. Il Governo Renzi ha cestinato questa particolare normativa emanando la legge n.56 del 7 Aprile 2014 che prevede, con nuovi ed ulteriori cavilli, tra altre anche la costituzione della Città metropolitana di Napoli.
Il 12 Ottobre 2014 si sono svolte le elezioni del Sindaco e dei consiglieri della città metropolitana di Napoli. Abbiamo il Papa. Cosa avrebbe dovuto fare il sindaco “Masaniello” di Napoli? Avrebbe dovuto dichiarare Napoli capoluogo e far occupare da Giunta e consiglio della pianificazione territoriale della città metropolitana, di viabilità, traffico e trasporti, di tutela e valorizzazione dei beni culturali e dell’ambiente, di difesa del suolo, di tutela idrogeologica, di smaltimento rifiuti, di servizi per lo sviluppo economico, della sanità, della scuola, della formazione professionale. Nel contempo i 96 Comuni dell’area dovevano diventare “municipalità” rette da amministratori nominati dal consiglio metropolitano con compiti limitati all’anagrafe, alla polizia municipale, ai trasporti urbani ed altre incombenze di interesse privato.
La legge per la città metropolitana di Napoli prevede un solo Sindaco, una sola Giunta, un solo Consiglio, con city manager per amministrare le municipalità ed i comuni che ne fanno parte.
Era lecito la sparizione di tutti gli amministratori fasulli dell’isola e finalmente ci saremmo liberati di questa classe politica che sta distruggendo l’isola. Niente Comune unico, niente “comunello” ma solo uno o al massimo sei city manager.
Ora bisogna solo attendere quando il Sindaco di Napoli o il Governo vorranno applicare la legge.
Intanto noi della città metropolitana di Napoli attendiamo di vederci LIBERATI da tutte le schifezze che le amministrazioni locali ci stanno propinando attraverso uomini che hanno fatto del clientelismo il loro valore assoluto.
