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Sotto Tiro – Gianpaolo Buono

A vvocato e uomo di pensiero. Leggo sempre con piacere le interviste a Gianpaolo Buono. Mi piace addirittura quel poco di reticenza che pone nei suoi ragionamenti. Non affonda mai il coltello nella piaga fino in fondo. Nell’ultima di Domenica al “IL Golfo” tre concetti mi hanno colpito. Bisogna cambiare visione culturale, da soli non si va da nessuna parte ed i quasi 500 avvocati che operano sull’isola. Affronto il problema degli avvocati. Quasi 500 avvocati per 64.000 abitanti. A Parigi, dice Gianpaolo, 500 avvocati
per 2.5 milioni di abitanti. Da notizie di settori fiscali la spesa per avvocati degli ischitani si aggira sui 15
milioni di euro all’anno. Anche facendo un calcolo maccheronico si arriva lo stesso a quella cifra. 30.000 euro per avvocato, il minimo per tener in vita una famiglia da professionista. Tutti questi avvocati possono sopravvivere onorevolmente non alimentando il contenzioso giuridico,già tanto caro agli ischitani? E può una isola sopportare un carico di spesa, solo per cause, di 15 milioni di euro all’anno? Posto come premessa che
l’avvocato fa il proprio lavoro, per il cambio di visione culturale di cui parla Gianpaolo, alimentare la litigiosità non porta sempre più alla consuetudine secolare degli ischitani verso la lite? Ormai in molti giudizi si rasenta la lite temeraria. Come invertiamo la rotta? Ad Ischia abbiamo un fior fiore di avvocati onesti, ma ultimamente alcuni settori specialmente commerciali vengono affrontati da pochi avvocati con un po’ di spregiudicatezza.
Gianpaolo Buono è stato un difensore ad oltranza della rimanenza del Tribunale ad Ischia. Più che difendere i cittadini, spero convenga, ha difeso i suoi colleghi. Il costo della giustizia aumentata a dismisura più quello degli avvocati avrebbe allontanato molti cittadini dall’affrontare liti? Sollecito Gianpaolo a porre la stessa energia per portare nell’Assoforense, il problema deontologico. Anzi vorrei chiedere a Lui, Bruno Molinaro, Gino Di Meglio e Giuseppino Di Meglio e a tanti altri ottimi avvocati (al di sopra di tutti i sospetti) di affrontare la questione etica e se ritengono opportuno incentivare la Conciliazione magari creando una società ad Hoc.
Mi direte ma cosa faranno centinaia di giovani avvocati? I giovani sanno sempre affrontare le questioni difficili. Troverebbero altro da fare. Rimanendo in tanti non si eviterà di arrivare all’osso.  Con un duplice danno:primo sopravvivere miseramente e secondo continuare a vivere in un paese di gente impoverita,litigiosa e che non sa più sorridere.

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