Il giornale ha proposto un’analisi di Benedetto Valentino su Ischia, tenendo conto di dati della Banca d’Italia, che mette in evidenza la grave crisi strutturale e finanziaria dell’isola d’Ischia dove si sottolinea anche che le responsabilità sia collettive che individuali degli isolani sono gravissime. Un aspetto prettamente economico. In parole povere se non si cambia si precipita in un abisso. Franco Borgogna risponde, in un articolo di Domenica,dicendo che l’economia non è il solo motore della storia perché anche le componenti ideali, culturali, religiose ed emozionali contribuiscono al cambiamento della società. Borgogna conclude che solo con un salto culturale collettivo che accorci la forbice tra realtà collettiva ed economica si può salire sul treno della modernità. Ma verso quale modernità dovrebbe indirizzarsi Ischia? Certamente le scoperte scientifiche degli ultimi 50 anni ad Ischia non sono state applicate né per la felicità degli abitanti né tantomeno, vista la crisi economica finanziaria, per il benessere dei più. Voglio dire che la distruzione di valori, di tradizioni e del territorio sono andati contro tutto quello di cui abbiamo parlato sopra. Ed allora? Il disinquinamento del mare da terra, 10 oasi nell’isola a vivibilità totale, eliminazione delle auto private e creazione di un sistema di
trasporto collettivo alternativo, recupero dei terreni incolti, raccolta della spazzatura con sistemi moderni, energia solare nelle abitazioni, andrebbero queste cose in direzione della modernità se le sommiamo ad una socialità diversa da quella attuale? Se analizziamo bene le cose di cui parlo ci renderemo conto che questo sarebbe un passo verso una isola degli anni quaranta ma con una modernità che assicurerebbe al paese una lunga vita turistica e la vita felice. Non è tutto questo che la società del futuro cerca? La modernità non ha come obiettivo la felicità? A voi sembra difficile realizzare queste cose ad Ischia? Io credo che se gli ischitani dessero importanza a quello che dicono i due nostri validi cittadini non saremmo lontani dallo scoprire l’uovo di Colombo.
