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Sotto Tiro – La Chiesa Cattolica a Ischia

Papa Francesco predica al vento. Ad Ischia stiamo assistendo alla decapitazione di molti immobili da parte
degli ordini ecclesiali ai quali erano giunti per donazione di fedeli. Partiamo dalla chiesetta di San Gerolamo in piazzetta. Appartiene all’Ordine Suore Figlie della Chiesa con sede in Roma. L’ordine ha chiuso la Chiesa perché necessita di lavori ed ha spostato tutte le suore da Ischia. Peccato che qualche anno fa l’Ordine ha venduto a 50 metri dalla Chiesa un terreno con serra per alcune centinaia di migliaia di euro che aveva avuto in lascito da una famiglia ischitana. Se fossi un cattolico romano chiederei al Vescovo perché l’Ordine non esegue i lavori e tiene chiusa la chiesa. Lo stabile dei Passionisti di Casamicciola del bel Convento con la Chiesa accanto, non si sa che fine ha fatto. Ora si sentono i rumors del DON Orione. La tecnica di questi ordini religiosi rasenta la genialità. Per poter vendere un cespite devono dimostrare che non è remunerativo.
Capite bene. Significa non farlo produrre.  Può sorgere il dubbio che ciò sia avvenuto negli ultimi anni al Don Orione? Trattandosi di Chiesa cattolica, formata da pensatori illustri ed in buona fede bisognerebbe escluderlo. A Forio con un impegno di fondi personali ricevuti in eredità il vescovo Strofaldi comprò un cespite affidandolo a Nuovi Orizzonti. Che fine ha fatto? Commissariato? A Forio il Cardinale Lavitrano lasciò un palazzo bellissimo. Alcuni anni fa le suore furono mandate via ed attualmente una parte è occupata da un asilo comunale, un’altra da Missionari Vincenziani e la terza parte è abbandonata. Al poverello di San Francesco,Vescovo Lagnese, rimane il peso del grande Vescovato occupato solo in parte dove si potrebbe allestire una mensa per i poveri che ad Ischia incominciano ad aumentare (vedi mensa di Perrone). Quando si ha la fortuna di avere un Vescovo di Ischia che affronta con coraggio tutte le cose malfatte nella Diocesi viene voglia di rivolgersi a Lui, da osservatore, pregandolo di intervenire energicamente in alto e di rendere pubbliche ai suoi fedeli tutto quello che persone a lui vicine e lontane gli impediscono di portare avanti.
A chi danno conto coloro che gestiscono i soldi delle vendite dei cespiti? E’ ancora necessario privare lo Stato italiano dell’ otto per mille delle sue tasse per darlo a questi tipi di individui?

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