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Sotto Tiro – La depurazione e l’uovo di Colombo

L’inquinamento del mare ad Ischia avviene da terra. Ad inquinarlo sono i tensioattivi contenuti nei saponi e negli oli da cucina. Carta igienica, pannolini, micro plastiche ed altri inquinanti minori con una grigliatura migliorata, ma già esistente, completerebbero la quadratura del cerchio. Con l’adozione da parte dei Comuni di ordinanze che vietano l’importazione e l’uso sull’intera isola di saponi non biodegradabili al 100% e il piano di recupero di oli saturi predisposto dal CISI ed in via di realizzazione, l’isola potrebbe pulire il mare che la circonda senza l’aiuto dei depuratori? Questa è la domanda da cento milioni.

Tutti conosciamo la tragedia e la storia dei depuratori sull’isola. Siamo arrivati al 2016 e l’idea di un depuratore partito negli anni settanta, del secolo scorso, con la Cassa del Mezzogiorno, il sistema Regionale non è ancora riuscito a realizzarlo. Ultimamente sono stati stanziati circa 70 milioni di euro per portare a compimento i depuratori di Forio e Casamicciola/Lacco Ameno. Sant’Angelo sta realizzando il suo piccolo depuratore. La rete fognaria a terra per l’adduzione alle sei condotte sottomarine è in una fase di ultimazione. Con le operazioni che si stanno realizzando sull’isola butteremo a mare solo materiale fecale.

Le domande da porsi sono dunque: il mare è in grado di “digerire” il materiale che gli scarichiamo addosso? E riusciremo a stare nelle norme e nei parametri europei con lo sversamento a mare dei liquami con i provvedimenti in atto? Ho contattato qualche esperto biologo marino che mi ha confermato che con una buona ossigenazione il mare ce la farebbe. Una buona ossigenazione si otterrebbe allungando le sei condotte fino a zone in correnti marine presenti intorno all’isola ed a una profondità idonea.

A Casamicciola dal 1987 esiste già una opera muraria che doveva servire da depuratore, all’altezza del bar Topless,che ora potrebbe tornare utile per la grigliatura. All’Eliporto esiste una vasca scavata per il distributore Erg, che l’Amministrazione comunale non farà più costruire, che potrebbe anch’essa essere adattata per la grigliatura dei liquami di Lacco Ameno. A Forio in zona Pietre rosse vi è qualcosa del genere.

La domanda che mi pongo è: è mai possibile che gli amministratori dell’isola permettano lo spreco di decine di milioni di euro solo perchè il sistema politico regionale DEVE spendere soldi senza affrontare la problematica di avere una soluzione diversa a portata di mano? Il Sindaco di Forio,Francesco Del Deo, che per primo si è affacciato a questa tematica, perché si è fermato? A me ha detto che con meno di dieci milioni di euro si potrebbe ottenere un risultato eccellente.

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E’ mai possibile che un Commissario Governativo che gestisce l’operazione depurazione in Regione non deve essere compulsato su un argomento del genere? Quanti anni ancora ci vorranno per costruire i depuratori? E quali saranno i costi di gestione? Saranno sopportabili per i cittadini? O come succede in Italia dopo la costruzione non li faremo funzionare buttando a mare direttamente i liquami come facciamo adesso? E se fosse l’uovo di Colombo quello che abbiamo scritto? Perché devo vivere in un paese addormentato?

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